DVB-T e COFDM
Siccome vorrei iniziare a parlare di DVB-T a livello iniziale e non coperto dal corso da me effettuato nei mesi scorsi approfitterei per prendere lo spunto e riservarmi un approccio circa il COFDM, argomento ostico che farà certo venire dei grandi mal di testa a molti ma mi premuro di spiegarlo senza trattarlo troppo impegnativamente.
Qui mi soffermerò su argomenti non toccati nel precedente corso “Parlare un linguaggio tecnico comune (capire il DTT con parole semplici) e abbastanza nuovi in quanto sono argomenti iniziali, prima del DVBT e poi della codifica di canale nell’ambito del DVB-T (COFDM).
Quindi bando alle ciance e iniziamo!
Come sappiamo, o forse più di qualcuno sa, il Digitale è una sequenza di bit, una sequenza di 0 e 1 che io, a prima vista non riuscirò mai a capire se è una sequenza che viene da una telecamera, da una centrale telefonica o da chissà che.
E un segnale numerico, una sequenza di 1 e 0 e qualsiasi sistema in grado di trasferire questi bit, purchè sia a velocità adeguata, può essere utilizzato per portare la televisione in giro.
Il segnale nel canale ha una forma indipendente dal contenuto e questo è proprio il risultato della convergenza delle tecnologie. Allora per parlare di Digitale vediamo un po cosa si deve fare.
Innanzi tutto quando il segnale esce dalle telecamere bisogna codificarlo: il segnale video viene convertito in una sequenza di bit secondo un criterio di codifica standard. Questa codifica si chiama MPEG-2.
Primi nomi importanti che saltano fuori! Il segnale va a modulare una portante con una tecnologia che dipende da dove voglio far viaggiare il segnale.
Questa modulazione in termini numerici si chiama “Codifica di Canale”
Il segnale video viene elaborato con un criterio che dipende dal canale di trasmissione prescelto:
DVB-T COFDM
DVB-S QPSK
DVB-C 64QAM
http://www.2shared.com/photo/4tSHR-hQ/La_catena_di_diffusione__DVB.html
Poi si va su di una ‘ interfaccia di canale che nel caso del segnale RF è un’antenna di trasmissione e si va quindi in rete. Dall’altra parte con un percorso al contrario e una decodifica di canale e di sorgente, ho l’immagine sul televisore. Noi siamo quelli che prendono il segnale da fuori casa e se lo portano dentro in casa. Quindi dobbiamo conoscere come è il segnale fuori casa.
Esso sarà QPSK se proviene dal satellite, COFDM se è DVB-T e 64QAM se dovesse venire per caso dal cavo. Sarà molto improbabile però è un caso possibile anche questo.
Però sarà bene che noi conosciamo la codifica MPEG-2. Perché?
Perché le problematiche in RF io me le trovo poi come distorsione sul segnale video attraverso l’MPEG. Quindi un po’ di conoscenze sull’MPEG e poi un po di attenzione sulla codifica di canale e quindi le codifiche COFDM e QPSK, rispettivamente DVB-T e DVB-S. Il 64QAM come codifica di canale lo ignorerei perché il DVB-C (cavo) in Italia non è contemplato al momento.
Quindi vediamo un po di conoscenze sull’MPEG e poi magari un po di attenzione sulle codifiche di canale.
Si parte con la digitalizzazione del segnale attraverso una serie di operazioni in cui per sommi capi si arriva a trasformare una immagine che è una serie di punti in una matrice di numeri interi che possono essere facilmente confrontati tra di loro.
http://www.2shared.com/photo/r1B8y3E1/campionamento.html
http://www.2shared.com/photo/twDwVxf7/campionamento2.html
http://www.2shared.com/photo/iYZ3wT9u/Aliasing.html
http://www.2shared.com/photo/sEWYGCCh/Quantizzazione.html
Una matrice, quindi una tavola con dei puntini io non riesco ad elaborarla, se la trasformassi in una matrice di numeri interi o di bit riesco facilmente ad elaborarla con calcolatori che lavorano in questo momento con velocità impressionanti perché quando parlate di un clock di 3 GHz vuol dire che siamo in presenza di una macchina che può lavorare con una velocità operativa di 3 miliardi di operazioni elementari al secondo.
pipione
Siccome vorrei iniziare a parlare di DVB-T a livello iniziale e non coperto dal corso da me effettuato nei mesi scorsi approfitterei per prendere lo spunto e riservarmi un approccio circa il COFDM, argomento ostico che farà certo venire dei grandi mal di testa a molti ma mi premuro di spiegarlo senza trattarlo troppo impegnativamente.
Qui mi soffermerò su argomenti non toccati nel precedente corso “Parlare un linguaggio tecnico comune (capire il DTT con parole semplici) e abbastanza nuovi in quanto sono argomenti iniziali, prima del DVBT e poi della codifica di canale nell’ambito del DVB-T (COFDM).
Quindi bando alle ciance e iniziamo!
Come sappiamo, o forse più di qualcuno sa, il Digitale è una sequenza di bit, una sequenza di 0 e 1 che io, a prima vista non riuscirò mai a capire se è una sequenza che viene da una telecamera, da una centrale telefonica o da chissà che.
E un segnale numerico, una sequenza di 1 e 0 e qualsiasi sistema in grado di trasferire questi bit, purchè sia a velocità adeguata, può essere utilizzato per portare la televisione in giro.
Il segnale nel canale ha una forma indipendente dal contenuto e questo è proprio il risultato della convergenza delle tecnologie. Allora per parlare di Digitale vediamo un po cosa si deve fare.
Innanzi tutto quando il segnale esce dalle telecamere bisogna codificarlo: il segnale video viene convertito in una sequenza di bit secondo un criterio di codifica standard. Questa codifica si chiama MPEG-2.
Primi nomi importanti che saltano fuori! Il segnale va a modulare una portante con una tecnologia che dipende da dove voglio far viaggiare il segnale.
Questa modulazione in termini numerici si chiama “Codifica di Canale”
Il segnale video viene elaborato con un criterio che dipende dal canale di trasmissione prescelto:
DVB-T COFDM
DVB-S QPSK
DVB-C 64QAM
http://www.2shared.com/photo/4tSHR-hQ/La_catena_di_diffusione__DVB.html
Poi si va su di una ‘ interfaccia di canale che nel caso del segnale RF è un’antenna di trasmissione e si va quindi in rete. Dall’altra parte con un percorso al contrario e una decodifica di canale e di sorgente, ho l’immagine sul televisore. Noi siamo quelli che prendono il segnale da fuori casa e se lo portano dentro in casa. Quindi dobbiamo conoscere come è il segnale fuori casa.
Esso sarà QPSK se proviene dal satellite, COFDM se è DVB-T e 64QAM se dovesse venire per caso dal cavo. Sarà molto improbabile però è un caso possibile anche questo.
Però sarà bene che noi conosciamo la codifica MPEG-2. Perché?
Perché le problematiche in RF io me le trovo poi come distorsione sul segnale video attraverso l’MPEG. Quindi un po’ di conoscenze sull’MPEG e poi un po di attenzione sulla codifica di canale e quindi le codifiche COFDM e QPSK, rispettivamente DVB-T e DVB-S. Il 64QAM come codifica di canale lo ignorerei perché il DVB-C (cavo) in Italia non è contemplato al momento.
Quindi vediamo un po di conoscenze sull’MPEG e poi magari un po di attenzione sulle codifiche di canale.
Si parte con la digitalizzazione del segnale attraverso una serie di operazioni in cui per sommi capi si arriva a trasformare una immagine che è una serie di punti in una matrice di numeri interi che possono essere facilmente confrontati tra di loro.
http://www.2shared.com/photo/r1B8y3E1/campionamento.html
http://www.2shared.com/photo/twDwVxf7/campionamento2.html
http://www.2shared.com/photo/iYZ3wT9u/Aliasing.html
http://www.2shared.com/photo/sEWYGCCh/Quantizzazione.html
Una matrice, quindi una tavola con dei puntini io non riesco ad elaborarla, se la trasformassi in una matrice di numeri interi o di bit riesco facilmente ad elaborarla con calcolatori che lavorano in questo momento con velocità impressionanti perché quando parlate di un clock di 3 GHz vuol dire che siamo in presenza di una macchina che può lavorare con una velocità operativa di 3 miliardi di operazioni elementari al secondo.
pipione
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