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A fine 2009 il mercato televisivo italiano - canone, pubblicità, abbonamenti e servizi a richiesta allʼutente finale - raggiungerà comples-sivamente 8.4 miliardi di euro. Con una crescita di poco superiore al 1% annuo varrà, a fine 2011, 8,9 miliardi. La pubblicità cala nel 2009 e tornerà a crescere solo nel 2011 (-2,1% annuo sui 3 anni), la pay-tv cresce (7,2% annuo) grazie allʼofferta digitale terrestre e alla diffusione, seppur limitata, della Iptv. Si tratta della fotografia scattata dal terzo Rapporto “Il mercato televisivo in Italia: 2009-2011”, di ITMedia Consulting, società di consulenza leader nel settore dellʼeconomia digitale fondata da Augusto Preta, secondo cui il mercato italiano si dimostra sempre più digitale e multipiattaforma. Al 2011, a un anno dallo switch-off analogico, quasi 22 milioni di abitazioni saranno digitali, con una penetrazione del 92%. La televisione analogi-ca, infatti, è destinata a perdere quote di mercato a vantaggio soprattutto della tv digitale terrestre che, al 2011, entrerà nel 56% delle abitazioni italiane. Panorama diverso per la tv via satellite che secondo il rapporto non crescerà di molto in termini di penetrazione a causa della saturazione del mercato, mentre rimarrà secondaria, ma con una crescita significativa, la quota dellʼIptv. Grosse prospettive di crescita sono inoltre pre-viste dalle nuove offerte televisive su protocollo Ip, che hanno il vantaggio di essere maggiormente flessibili rispetto alle piattaforme tradizionali di sapersi integrare con i servizi Internet. Questa modalità di trasmissione dei contenuti è infatti alle prese con unʼevoluzione del proprio modello di business verso unʼofferta che comprende servi-zi ibridi broadcast-broadband, che permettono la distribuzione di video tramite connessione a banda larga e collegando direttamente il set top box del televisore al pc (Over-The-Top TV). Attualmente questi nuovi servizi hanno un impatto limitato nel mercato televisivo ma se ne prevede uno sviluppo a partire dal 2011. La pay-tv è presente in quasi il 40% della po-polazione, e, spinta dalla maggiore diffusione del digitale, nel 2011, entrerà in quasi la metà delle abitazioni italiane. Inoltre, mentre la pubblicità è la risorsa preva-lente della televisione digitale terrestre, forte di unʼofferta in chiaro che va rafforzandosi, il satellite continuerà a sostenersi prevalentemente con gli abbonamenti alla pay-tv. Nonostante il periodo sfavorevole, e nonostante il sostanziale equilibrio nelle quote di mercato dei tre operatori principali, il mercato televisivo italiano è attraversato da grande dinamismo. Secondo ITMedia Consulting, nel 2009, Sky Italia opera lo storico sorpasso e diventa primo operatore nazionale, con 2,7 miliardi di euro di ricavi da abbonamenti e pubblicità, ma sarà di nuovo superato da Mediaset nel 2011. Nei tre anni, lʼoperatore satellitare incrementerà i propri ricavi ad un tasso medio annuo del 2,7%. Rai è lʼoperatore che risente maggiormente della crisi ma avrà comunque, al 2011, ancora il 30% del mercato. Telecom Italia rimarrà un attore secon-dario nel mercato televisivo. Cedute le attività in pay-per-view su Dtt, la propria offerta a pagamento consiste esclusivamente nellʼIptv, che, al 2011, rappresenterà il 41% del totale ricavi.
PATRIZIA LICATA Fonte: Corriere delle Comunicazioni
Fonte Ufficiale : http://www.digitaleterrestre.it
PATRIZIA LICATA Fonte: Corriere delle Comunicazioni
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