Milano - La tecnologia Bluetooth può essere foriera di virus, chi legge Punto Informatico lo sa. A conferma, F-Secure pubblica ora gli esiti di un test di 24 ore condotto proprio in Italia, che ha individuato oltre 1300 dispositivi Bluetooth potenzialmente attaccabili da malware.
L'esperimento è stato commissionato da F-Secure a SecureNetwork, i cui tecnici hanno condotto una operazione di "intelligence" nascondendo i propri strumenti in un trolley per effettuare alcuni test in aree ad alta frequentazione in Lombardia, come FieraMilanoCity, il centro commerciale Orio Center (Bergamo), la stazione Cadorna della metropolitana milanese, il centro direzionale Assago MilanoFiori, l'aeroporto di Malpensa.
Nell'indagine sono stati rilevati 1405 dispositivi unici con Bluetooth attivo e in modalità visibile, suddivisi in cellulari e smartphone (1312), PC/notebook (39), computer palmari (21), navigatori satellitari (15), stampanti (5) e altri dispositivi (13).
La società afferma che un virus writer sarebbe stato in grado di avere a propria disposizione oltre 1300 apparecchi per diffondere un'eventuale infezione in meno di 24 ore, provocando una sorta di epidemia. "Sono oltre 200 i virus per dispositivi mobili classificati a oggi dai laboratori di ricerca di F-Secure, che segnalano anche una graduale e progressiva accelerazione rispetto al 2004" riferisce Miska Repo, Country Manager di F-Secure Italia.
Un dato poco confortante, se raffrontato al numero di virus per cellulari Bluetooth rilevato fino a dicembre 2005. Meno di sei mesi fa, infatti, la stessa F-Secure dichiarava di averne identificati 102. Una crescita decisamente rapida che preoccupa gli esperti.
Tutti i dettagli
L'esperimento è stato commissionato da F-Secure a SecureNetwork, i cui tecnici hanno condotto una operazione di "intelligence" nascondendo i propri strumenti in un trolley per effettuare alcuni test in aree ad alta frequentazione in Lombardia, come FieraMilanoCity, il centro commerciale Orio Center (Bergamo), la stazione Cadorna della metropolitana milanese, il centro direzionale Assago MilanoFiori, l'aeroporto di Malpensa.
Nell'indagine sono stati rilevati 1405 dispositivi unici con Bluetooth attivo e in modalità visibile, suddivisi in cellulari e smartphone (1312), PC/notebook (39), computer palmari (21), navigatori satellitari (15), stampanti (5) e altri dispositivi (13).
La società afferma che un virus writer sarebbe stato in grado di avere a propria disposizione oltre 1300 apparecchi per diffondere un'eventuale infezione in meno di 24 ore, provocando una sorta di epidemia. "Sono oltre 200 i virus per dispositivi mobili classificati a oggi dai laboratori di ricerca di F-Secure, che segnalano anche una graduale e progressiva accelerazione rispetto al 2004" riferisce Miska Repo, Country Manager di F-Secure Italia.
Un dato poco confortante, se raffrontato al numero di virus per cellulari Bluetooth rilevato fino a dicembre 2005. Meno di sei mesi fa, infatti, la stessa F-Secure dichiarava di averne identificati 102. Una crescita decisamente rapida che preoccupa gli esperti.
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