
Il corpo di una donna viene trovato nella suite alberghiera di una celebre coppia di attori televisivi, Vince (Colin Firth) e Lanny (Kevin Bacon)...
Film tratto da un romanzo di Rupert Holmes; Atom Egoyan non sbaglia un colpo, nonostante non si possa dire che i suoi film si assomiglino... una sua costante, comunque (che a me è sempre piaciuta moltissimo), è quella di costruire i film come elementi di un mosaico che si compone a poco a poco.
Qui mantiene un filo di tensione continuo, che non ha cedimenti fino alla fine.
Un grandissimo mystery, costruito sull’ambiguità e sulla doppiezza: sono due le voci narrative che accompagnano lo spettatore, quelle della giornalista (Karen) e di Lanny; sono due i piani temporali che si alternano continuamente, il 1957 ed il 1972; sono due i protagonisti maschili, nei cui volti e nelle cui versioni si riflette una verità (di cui potrebbero anche essercene più di due) sfuggente, che Karen con puntiglio professionale si ostina a voler chiarire; ed anche Karen si trova costretta ad assumere una doppia identità.
****1/2
E adesso, se mi consentite, due paroline su Rupert Holmes (1947), autore del romanzo e artista poliedrico, musicista completo, pianista, cantante e compositore pop (parole&musica) sia per altri (es. Barbra Streisand) sia per vari dischi in proprio (almeno un paio dei quali davvero buoni, con un n. 1 in classifica USA e vari dischi di platino). Lasciata la carriera di “cantautore” (un pop elegante, un po’ alla Steely Dan, con testi brillanti) ha scritto intere Serie-tv (vincendo l’Emmy), colonne sonore, musicals (vincendo il Tony award) e commedie per Broadway (regolarmente sbancando il box office), romanzi.
In Italia, non lo conosce nessuno.