FBI spia attraverso cellulari spenti

ERCOLINO

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Washington - La lotta alla mafia italo-americana, nella visione del Federal Bureau of Investigation, passa per l'utilizzo di tecnologie all'avanguardia in grado di dribblare la proverbiale ritrosia dei mobs e fornire il materiale adeguato per le investigazioni e le incriminazioni. È quello che emerge dalle recenti cronache giudiziarie statunitensi: un giudice distrettuale ha approvato un sistema di intercettazione definito cimice vagante, grazie al quale i federali sarebbero riusciti ad ascoltare le conversazioni di due noti mafiosi usando i loro cellulari come microfoni ambientali.

John Ardito, uno dei membri più potenti della famiglia mafiosa dei Genovese, e il suo avvocato Peter Peluso, si sono fidati troppo dei propri cellulari Nextel: i dispositivi sono stati sotto il controllo della FBI per un anno, e avrebbero trasmesso tutte le comunicazioni avvenute nei paraggi, come emerge dal pronunciamento del giudice di distretto Lewis Kaplan pubblicato di recente.


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