Ma veramente io prima ho parlato di grandi stabili, mentre i casi che citi non li farei rientrare in questa condizione.
E in ogni caso, per l'utilizzo delle centrali a filtri, prima avevo scritto:
"Normalmente sono praticamente d'obbligo laddove ci si trovi nella situazione di dover ricevere segnali essenziali che però sono trasmessi ognuno da postazioni differenti e a distanze diversificate (con ovvia necessità di equalizzare i rispettivi livelli captati dalle antenne contesualmente da utilizzare)."
Ciò ovviamente vuol dire che la necessità di una centrale a filtri è consigliabile prima di tutto laddove ci si trovi in questo contesto, o comunque un contesto caratterizzato da grandi dislivelli di intensità tra i vari segnali captati dall'antenna (o dalle antenne, se più d'una), perché in un caso come questo, i dislivelli risultano drammaticamente ingestibili (può capitare che stiano del tutto al di fuori del range corretto)... E questi dislivelli divengono ancor più ingestibili quando si deve andare ad amplificare in modo cospicuo, causa inevitabile saturazione per alcuni e magari livello non sufficiente per altri (ovviamente se manca la corretta equalizzazione preventiva).
Se invece i segnali da ricevere arrivano tutti con segnali abbastanza paragonabili tra loro e da una stessa direzione (o anche da siti differenti, ma non aventi distanza e differenze di puntamento significative), una solutzione a larga banda va di solito benissimo e non sarà certo un tipo d'amplificazione da grande edificio a cambiare le poche differenze di livello tra i vari segnali captati.