Da un’inchiesta pubblicata sul quotidiano Il Tirreno, appartenente al gruppo de "L’Espresso" è emerso che rubare l’identità digitale altrui inviando SMS sia una cosa semplicissima, in particolare utilizzando i servizi forniti da un noto provider italiano, Aruba.
Il tutto nasce da un uso distorto di un apposito servizio offerto dall’azienda toscana, il quale consente di acquistare a prezzi modici un numero interessante di sms (3 euro per 50 messaggi) da utilizzare per se o mettere a disposizione dei propri utenti Internet, senza tuttavia richiedere la preventiva autenticazione dei soggetti che richiedono il servizio.
In sostanza se si aderisce all’iniziativa commerciale, si può pagare il servizio anche tramite bollettini postali e accedere all’inoltro dei messaggi dal web inserendo i codici d’accesso ed indicando un numero di mittente scelto liberamente dall’utente, il quale può essere quello del proprio amico, nemico o qualunque altra persona da importunare o truffare.
Di fronte all’accaduto la reazione di Aruba è stata quasi di rassegnazione a sentire le parole di Omero Narducci dirigente del marketing della stessa azienda: "Accedere alla rete è come comprare un coltello da cucina, con il quale si può tagliare il pane o uccidere la moglie. Meglio ancora: è come comprare una pistola da un armiere. Può servire per legittima difesa, oppure compiere un crimine, però resta un numero di matricola, dal quale si può almeno risalire se non a chi sparato almeno a chi ha comprato l’arma. Anche noi non possiamo garantire che del nostro servizio si faccia sempre un uso corretto, ma se qualcuno ne approfitta, attraverso il log possiamo sempre risalire al responsabile".
Dettagli
Il tutto nasce da un uso distorto di un apposito servizio offerto dall’azienda toscana, il quale consente di acquistare a prezzi modici un numero interessante di sms (3 euro per 50 messaggi) da utilizzare per se o mettere a disposizione dei propri utenti Internet, senza tuttavia richiedere la preventiva autenticazione dei soggetti che richiedono il servizio.
In sostanza se si aderisce all’iniziativa commerciale, si può pagare il servizio anche tramite bollettini postali e accedere all’inoltro dei messaggi dal web inserendo i codici d’accesso ed indicando un numero di mittente scelto liberamente dall’utente, il quale può essere quello del proprio amico, nemico o qualunque altra persona da importunare o truffare.
Di fronte all’accaduto la reazione di Aruba è stata quasi di rassegnazione a sentire le parole di Omero Narducci dirigente del marketing della stessa azienda: "Accedere alla rete è come comprare un coltello da cucina, con il quale si può tagliare il pane o uccidere la moglie. Meglio ancora: è come comprare una pistola da un armiere. Può servire per legittima difesa, oppure compiere un crimine, però resta un numero di matricola, dal quale si può almeno risalire se non a chi sparato almeno a chi ha comprato l’arma. Anche noi non possiamo garantire che del nostro servizio si faccia sempre un uso corretto, ma se qualcuno ne approfitta, attraverso il log possiamo sempre risalire al responsabile".
Dettagli