Il buon Terry Gilliam torna dopo l'epopea irrisolta dello sfortunato Don Quixote mai venuto a vita, in un film godibile ma riuscito purtroppo solo in partenza. I due caratteri opposti dei fratelli Grimm, dalla cui unione nasceranno le opere, è rappresentato in maniera burlesca dal duo Damon/Ledger e porta avanti una farsa nella quale si ritrovano con piacevolezza i divertenti innesti delle fiabe, combinati nella storia dei due truffatori di villaggi costretti ora ad affrontare una vera minaccia per salvarsi le penne. Questa prima parte si mantiene con un buon ritmo alla Gilliam, che può anche annoiare un po', ma la sceneggiatura di Ehren Kruger (Arlington Road, The Ring) si perde nell'anonimato quando si passa all'azione nella quale tutto è approssimativo, affrettato e frammentario (l'incantevole strega della Bellucci, che arriva tardi e fa ben poco - e, per fortuna, quel poco che fa non è da lei stessa ridoppiato nell'edizione italiana... -, in primis). Buone le prove di Jonathan Pryce e Peter Stormare, la cui interpretazione di Cavaldi perde certamente molto nel doppiaggio.
Voto: **
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