
Batman si aggiunge alla lista dei supereroi che si accomodano sulla poltrona dello psicologo, se non proprio sul lettino dello psicanalista. Batman è tormentato, pentito dal domino giustizialista che ha messo in moto. Le conseguenze del suo imperversare sono -da una parte- un effetto emulazione da parte di cialtroni che si spacciano per lui medesimo, riuscendo soltanto a mettersi nei guai (da cui dovrà poi, perdendo tempo, toglierli); dall'altra, la consapevolezza di non essere riuscito per niente a sconfiggere il crimine, crimine che ha semplicemente fatto un salto di qualità, passando dalla dinamica elementare del "giustiziere vs criminale convenzionale, possibilmente con la mascherina, regolarmente colto sul fatto" ad una criminalità molto più sofisticata e diffusa che passa sopra la sua testa (chiaro riferimento alla mafia finanziaria).
Ma c'è un'ulteriore elemento di scacco per Batman: i suoi enormi poteri fanno sì che anche i tentativi di eliminarlo (da parte della criminalità) siano sempre più distruttivi, sempre più travolgenti per la cittadinanza (e per le forze di polizia che si trovano prese in mezzo in un gioco più grande di loro), e tali da rivoltargli contro l'opinione pubblica; da parte sua, la mafia si trova nella situazione di cercare un accordo (o così crede) con il superpsicopatico più pericoloso sulla piazza: e con l'entrata in scena del Joker la città esplode, aumentando le remore di Batman e rafforzandolo nella convinzione e nella necessità di perseguire la giustizia (processuale) e abbandonare il giustizialismo.
Tutto questo viene travolto dal Joker medesimo: un personaggio immenso, che agisce con l'abbagliante imparzialità e la logica della pura follia, senza nessun rapporto di causalità, senza alcuna motivazione materiale, per il puro piacere della sfida ("sono un cane che corre dietro alle macchine; se le raggiungessi, non saprei che farmene"), e che diventa per questo impossibile da afferrare.
Nel "golpe permanente" instaurato da Joker (Heath Ledger) naufragano le speranze di umana giustizia riposte nel magistrato (Aaron Eckhart), e va in panne Batman, semplicemente divorato da un personaggio che gli è troppo superiore drammaticamente (e cinematograficamente).
Qualsiasi sia il giudizio che gli si vuole dare, il vero sconfitto di questo film è il personaggio Batman, con la sua moralità debole e irrisolta: ciò che rimane negli occhi e nel cuore è l'immoralità e l'anarchia bombarola del Joker.