
Su Sky Classics sta passando questo vero gioiellino.
Film di William Wyler del 1965, con i giovanissimi Terence Stamp e Samantha Eggar .
Dramma/thriller di impianto quasi teatrale, molto british nei dialoghi, nell'ambientazione e nella scelta dei protagonisti.
Rappresentazione del rapporto carceriere/prigioniera, con qualche colorazione hitchockiana a tratti, il film è riuscitissimo nel raccontare quanto sia non così netto, non così ovvio il confine tra desiderio e possessività patologica, e nel costruire un crescendo implacabile che - partendo da una situazione relativamente asettica, quasi da commedia - vede crescere a dismisura il potere dell'uno, a fronte di una totale degradazione dell'altra.
Una tensione forte ma quasi congelata nella prima fase, che si libera nella seconda, grazie ad un bellissimo uso della (fantastica) fotografia, del chiaroscuro e dell'inquadratura: Stamp assume colorazioni sempre più vampiresche, nosferatesche direi, il film diventa a tutti gli effetti un horror.
Che senza quasi mettere in scena la violenza, ne diventa una decisa condanna: della violenza psicologica, non meno che di quella fisica.
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