Il digitale terrestre e gli impianti...

jack2121

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So che è una domanda un pò pazza, però mi chiedo da diverso tempo, considerando le molte modifiche che abbiamo fatto agli impianti con il passaggio al digitale terrestre (non quelli canalizzati a filtri, li è cambiata la frequenza ovviamente), se all'improvviso qualcuno tornasse a trasmettere in analogico, i nostri impianti funzionerebbero correttamente senza alcuna modifica? il metodo di trasmissione è uguale, ed utilizza sempre gli stessi apparati almeno per trasmettere. Però, tenete conto ad esempio delle regolazioni dell'amplificatore.
Se un canale digitale venisse spento e al suo posto venisse acceso un canale analogico, lo riceveremo correttamente?


In più, è proprio vero che solo il 20-30% delle persone hanno dovuto modificare, anche se minimamente, il proprio impianto dopo lo switch off come diceva l'ag-com? Secondo me sono molte di più, solo se consideriamo il problema del 36 in Lombardia che ha coinvolto un sacco di persone, e che ancora non è stato risolto da molti utenti.
Insomma, è difficile immaginare la scena:
Domani si passa al digitale terrestre, ho già comprato il decoder.
Il giorno dopo non si vede più la tv analogica, metto il decoder o sintonizzo la tv, e magicamente si vedono tutti i canali.
C'è, solo nel mio caso con una semplicissima larga banda, il segnale era basso e Mediaset 2 squadrettava sempre. Quindi io sono andato a sistemare l'amplificazione, ma le altre persone cosa fanno? Se è vero che con il digitale terrestre le potenze di trasmissione sono diverse, come si fa a dire che solo un 30% degli impianti hanno richiesto/richiederanno una revisione?
Conosco persone che con impianti singoli normalissimi e anche recenti, non hanno ancora sistemato il tutto, e qualcosa non si vede, qualcos'altro squadretta. Eppure l'unica cosa è regolare il centralino e nel peggiore dei casi cambiare antenna.

Cosa ne pensate?
 
Nel mio caso credo che, siccome ho "rimodernato" l'impianto per il dtt (ma andava già bene quello vecchio) se riaccendessero l'analogico la ricezione dovrebbe essere cmq buona..... e secondo me lo sarebbe nella maggior parte degli altri impianti... alcuni vedevano meglio l'analogico di come ora vedono il digitale.
 
jack2121 ha scritto:
So che è una domanda un pò pazza....
.... Cosa ne pensate?

Facciamo una premessa; il Digital Terrestrial Television è un termine che può ingannare.
E’ vero che l’informazione trasportata è digitale ma è altrettanto vero che l’onda portante a radiofrequenza è pur sempre analogica e, fatta esclusione per la III banda che ha subito adeguamenti alla norma europea, le frequenze sono rimaste le stesse.
I problemi dovuti al ch 36 sono conseguenza di una scelta scellerata di chi, in mediaset, si nutre a colazione di pane, volpe e succo d’aquila.
Poi lo spostamento di siti di trasmissione, i cambi di frequenza di alcuni gestori e i problemi dovuti alla SFN hanno fatto il resto.
La vera domanda da porsi è:
a cosa è servito lo switch-over di circa un anno per non capire che dopo lo switch-off ci sarebbero stati problemi?

Per il resto se, utopicamente, si tornasse all’analogico tutto potrebbe funzionare se non si adotta la moviola, ovvero tornare nuovamente alle vecchie frequenze e ai vecchi siti; l’unica cosa che dovrebbe essere “moviolata” è la potenza dei trasmettitori che dovrebbero di nuovo “pompare” in modo di arrivare ai siti di ricezione con più V/m di intensità di campo.

In ogni caso una buona parte dei problemi sono stati conseguenza di impianti “buttati lì” senza cognizione da elettricisti che si sono improvvisati antennisti e in analogico, bene o male, si vedevano i vari canali, spaccandosi un po’ gli occhi ma si vedevano.
Massimo rispetto, comunque, a chi fra gli elettricisti sa benissimo come fare un impianto d’antenna o si affida ad un vero antennista.
 
flash54 ha scritto:
Facciamo una premessa; il Digital Terrestrial Television è un termine che può ingannare.
E’ vero che l’informazione trasportata è digitale ma è altrettanto vero che l’onda portante a radiofrequenza è pur sempre analogica e, fatta esclusione per la III banda che ha subito adeguamenti alla norma europea, le frequenze sono rimaste le stesse.
I problemi dovuti al ch 36 sono conseguenza di una scelta scellerata di chi, in mediaset, si nutre a colazione di pane, volpe e succo d’aquila.
Poi lo spostamento di siti di trasmissione, i cambi di frequenza di alcuni gestori e i problemi dovuti alla SFN hanno fatto il resto.
La vera domanda da porsi è:
a cosa è servito lo switch-over di circa un anno per non capire che dopo lo switch-off ci sarebbero stati problemi?

Per il resto se, utopicamente, si tornasse all’analogico tutto potrebbe funzionare se non si adotta la moviola, ovvero tornare nuovamente alle vecchie frequenze e ai vecchi siti; l’unica cosa che dovrebbe essere “moviolata” è la potenza dei trasmettitori che dovrebbero di nuovo “pompare” in modo di arrivare ai siti di ricezione con più V/m di intensità di campo.

In ogni caso una buona parte dei problemi sono stati conseguenza di impianti “buttati lì” senza cognizione da elettricisti che si sono improvvisati antennisti e in analogico, bene o male, si vedevano i vari canali, spaccandosi un po’ gli occhi ma si vedevano.
Massimo rispetto, comunque, a chi fra gli elettricisti sa benissimo come fare un impianto d’antenna o si affida ad un vero antennista.
Sono d'accordo con tutto :)
 
flash54 ha scritto:
Facciamo una premessa; il Digital Terrestrial Television è un termine che può ingannare.
E’ vero che l’informazione trasportata è digitale ma è altrettanto vero che l’onda portante a radiofrequenza è pur sempre analogica e, fatta esclusione per la III banda che ha subito adeguamenti alla norma europea, le frequenze sono rimaste le stesse.
I problemi dovuti al ch 36 sono conseguenza di una scelta scellerata di chi, in mediaset, si nutre a colazione di pane, volpe e succo d’aquila.
Poi lo spostamento di siti di trasmissione, i cambi di frequenza di alcuni gestori e i problemi dovuti alla SFN hanno fatto il resto.
La vera domanda da porsi è:
a cosa è servito lo switch-over di circa un anno per non capire che dopo lo switch-off ci sarebbero stati problemi?

Per il resto se, utopicamente, si tornasse all’analogico tutto potrebbe funzionare se non si adotta la moviola, ovvero tornare nuovamente alle vecchie frequenze e ai vecchi siti; l’unica cosa che dovrebbe essere “moviolata” è la potenza dei trasmettitori che dovrebbero di nuovo “pompare” in modo di arrivare ai siti di ricezione con più V/m di intensità di campo.

In ogni caso una buona parte dei problemi sono stati conseguenza di impianti “buttati lì” senza cognizione da elettricisti che si sono improvvisati antennisti e in analogico, bene o male, si vedevano i vari canali, spaccandosi un po’ gli occhi ma si vedevano.
Massimo rispetto, comunque, a chi fra gli elettricisti sa benissimo come fare un impianto d’antenna o si affida ad un vero antennista.
Quoto tutto. Per quanto riguarda il canale 36 (conoscendo tutte le problematiche ad esso correlate), sarebbe stata una mossa intelligente chiedere il cambio con il canale 38, in questo modo il mux 2 sarebbe stato sul 38 e il mux dvb-h sul 36. Così tutti felici e contenti. ;)
 
BER ha scritto:
Quoto tutto. Per quanto riguarda il canale 36 (conoscendo tutte le problematiche ad esso correlate), sarebbe stata una mossa intelligente chiedere il cambio con il canale 38, in questo modo il mux 2 sarebbe stato sul 38 e il mux dvb-h sul 36. Così tutti felici e contenti. ;)
Eh...certo...qui infatti più d'uno aveva dato l'allarme ancora prima dello switch off.
Certo però che (a prescindere da come sono state fatte le assegnazioni) a Mediaset quel canale non deve fare poi schifo, se è vero che trent'anni fa ci piazzò (in questo caso senza nessun obbligo, all'epoca si accendeva il canale che pareva) uno degli impianti principali (Canale 5, anzi ancora TeleMilano, da Velo)...
 
areggio ha scritto:
Eh...certo...qui infatti più d'uno aveva dato l'allarme ancora prima dello switch off.
Certo però che (a prescindere da come sono state fatte le assegnazioni) a Mediaset quel canale non deve fare poi schifo, se è vero che trent'anni fa ci piazzò (in questo caso senza nessun obbligo, all'epoca si accendeva il canale che pareva) uno degli impianti principali (Canale 5, anzi ancora TeleMilano, da Velo)...

Il problema del canale 36 è sorto con gli switch off di Lombardia, Veneto, Emilia R., cioè dove Rai e Mediaset hanno grossi centri trasmittenti in luoghi diversi e non unici. Il problema non si era avvertito né nel Lazio, a Roma, dove i centri trasmittenti sono unici per tutti gli operatori, Monte Cavo e Monte Mario, né in Campania con il grosso centro di Monte Faito, dove sono ubicate tutte le emittenti. Il problema, come sai e sapete, sorge dalla divisione in IV e V banda della UHF, che ora non ha più alcun senso... Sarebbe meglio, a mio avviso, fare degli amplificatori e miscelatori con 3 ingressi: UHF larga banda (caso Roma o Napoli), ingresso canali Rai (26-30-40+eventuale altro per mux 1), ingresso canali tv private (tutta la UHF meno i canali Rai). E al bando la IV e V banda! (scusate il gioco di parole)
 
piersan ha scritto:
Sarebbe meglio, a mio avviso, fare degli amplificatori e miscelatori con 3 ingressi: UHF larga banda (caso Roma o Napoli), ingresso canali Rai (26-30-40+eventuale altro per mux 1), ingresso canali tv private (tutta la UHF meno i canali Rai). E al bando la IV e V banda! (scusate il gioco di parole)

E 1 ingresso di III banda dove raidvb1 rimarrà su tali frequenze, per il resto quoto il tuo concetto.
 
Che io sappia, i produttori di amplificatori molto spesso creano degli amplificatori con ingressi specifici (o tarature) per le zone in cui andranno venduti tali amplificatori.
Ne ho visti vari che, all'epoca dell'analogico, a Roma avevano un ingresso specifico (o un'attenuazione specifica, non mi ricordo bene) per RaiDue sul ch 26 (che in certe zone arrivava FORTISSIMO, roba che in un mio impianto centralizzato in centro di Roma ho dovuto attenuarlo con due filtri attenuatori di non ricordo quanti db, tarati sul canale per equalizzare per bene!).
Per cui potrebbero pure esistere amplificatori come li avete descritti (io non mi ci sono messo certo ad indagare, visto che abitando in una zona del Lazio non ho problemi di questo tipo, e qui vanno bene ampli larga banda semplici con 1 o 2 ingressi UHF, probabilmente anche 3 prossimamente).
 
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