
Bunuel, 1972.
Di Bunuel si conosce universalmente l'importanza ma forse si vedono poco i (si parla poco dei) suoi film, io per primo...
La sua perfidia è contro la borghesia perbenista ed ipocrita, contro la chiesa come istituzione (incredibile il personaggio del vescovo, ed altrettanto incredibile che gliel'abbiano lasciato fare...), ma non c'è molta fiducia nemmeno verso i movimenti proletari che la borghesia vorrebbero rovesciarla (il rumore di una sirena di passaggio copre la voce della terrorista proprio mentre attacca un pistolotto su Mao Tse Tung; e lo stesso avviene in altri momenti del film - il traffico copre le parole vuote del ministro Michel Piccoli [in un veloce cameo finale], la macchina da scrivere copre quelle del commissario, ecc.).
Ci sono momenti surreali, onirici, e ci sono momenti quasi horror. Insomma, un film importante, feroce, ma anche (almeno a tratti) molto divertente, e una festa di cinema.
Oscar 1973 per il migliore film straniero.
***1/2
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