28 novembre 2006 - Il lupo continuera' ad essere «assolutamente protetto» sul piano internazionale. Il comitato permanente della Convenzione di Berna, riunito a Strasburgo, ha respinto una proposta di modifica dello statuto dell'animale presentata dalla Svizzera. La Confederazione voleva ridurre il grado di protezione del predatore, facendolo passare da «assolutamente protetto» a «protetto», ha spiegato all'agenzia di stampa elvetica Ats Brigit Wyss di Pro Natura, oggi presente a Strasburgo. Nella sua motivazione il comitato afferma che l'articolo 9 della Convenzione e' sufficiente per affrontare la questione del lupo in Svizzera e negli altri paesi europei. L'articolo permette infatti di abbattere il predatore per prevenire danni ingenti al bestiame, a patto che la sopravvivenza della specie non sia compromessa. Se la proposta elvetica fosse stata accettata il lupo sarebbe stato trattato alla stregua della lince.
In un comunicato l'organizzazione ambientalista si rallegra per la decisione: «Pro Natura si aspetta ora dalla Confederazione molta piu' fermezza in materia di protezione delle specie minacciate (...) Non solo i lupi sono deliberatamente eliminati in Vallese con la benedizione delle autorita', ma il nostro Paese voleva addirittura dare la caccia al lupo in Europa», scrive l'associazione.
Ai microfoni della radio svizzero-tedesca DRS, Reinhard Schnidrig, dell'Ufficio federale dell'ambiente, ha detto che la decisione del comitato di Strasburgo non cambiera' nulla rispetto alla pratica attuale. La richiesta elvetica «mirava a ottenere un margine di manovra piu' ampio possibile per quanto riguarda la politica sul lupo». In un comunicato l'Ufficio federale dell'ambiente precisa che «la Svizzera terra' conto di tale raccomandazione nel quadro della gia' prevista revisione della 'Strategia Lupo Svizzera' e sviluppera' ulteriormente le modalita' di gestione della popolazione di lupi nell'arco alpino insieme a Francia e Italia».
La proposta di declassamento della Confederazione parte da lontano. Nel 2003 il senatore Theo Maissen (PPD) aveva presentato una mozione parlamentare che chiedeva di abbandonare la protezione del lupo. L'intervento parlamentare era stato respinto, ma il Consiglio nazionale aveva invitato il governo, in un postulato meno vincolante, a tentare di ottenere un margine di manovra piu' ampio di quello fissato nella Convenzione di Berna. Il Consiglio federale aveva quindi presentato la richiesta nel settembre del 2004.
Per due anni il comitato responsabile ha aggiornato la decisione, spiegando di voler approfondire la questione. A due anni dalla richiesta oggi e' arrivata la sentenza. La Convenzione di Berna e' stata elaborata negli Anni Settanta al fine di protegge la fauna e la flora. All'epoca il lupo era scomparso in diverse zone d'Europa e minacciato di estinzione sul Vecchio continente. Per quanto riguarda la Svizzera e' soprattutto il caso del Vallese che fa discutere. Nel cantone romando si aggirerebbero piu' lupi.
Un mese fa, il 27 ottobre, un esemplare femmina era stato abbattuto nella valle di Goms, nell'Alto Vallese. L'animale era considerato responsabile dell'uccisione di 33 pecore fra luglio e agosto. Martedi' scorso e' poi stato abbattuto un altro esemplare, questa volta un maschio, nella regione di Arcojeux, nel Basso Vallese. Oggi il Wwf ha annunciato che dopo aver presentato, nelle scorse settimane, una denuncia amministrativa contro il consigliere di Stato vallesano Jean-Rene' Fournier, nell'arco dei prossimi quindici giorni depositera' anche una denuncia penale contro lo stesso Fournier. L'organizzazione ambientalista valuta anche un'eventuale denuncia contro l'uccisore materiale.
«Partiamo dal presupposto che la punibilita' sia data dal fatto che il lupo, protetto per legge, e' stato abbattuto illegalmente», ha affermato all'Ats Carsten Schmidt, giurista del Wwf.
(Res/Ct/Adnkronos)
In un comunicato l'organizzazione ambientalista si rallegra per la decisione: «Pro Natura si aspetta ora dalla Confederazione molta piu' fermezza in materia di protezione delle specie minacciate (...) Non solo i lupi sono deliberatamente eliminati in Vallese con la benedizione delle autorita', ma il nostro Paese voleva addirittura dare la caccia al lupo in Europa», scrive l'associazione.
Ai microfoni della radio svizzero-tedesca DRS, Reinhard Schnidrig, dell'Ufficio federale dell'ambiente, ha detto che la decisione del comitato di Strasburgo non cambiera' nulla rispetto alla pratica attuale. La richiesta elvetica «mirava a ottenere un margine di manovra piu' ampio possibile per quanto riguarda la politica sul lupo». In un comunicato l'Ufficio federale dell'ambiente precisa che «la Svizzera terra' conto di tale raccomandazione nel quadro della gia' prevista revisione della 'Strategia Lupo Svizzera' e sviluppera' ulteriormente le modalita' di gestione della popolazione di lupi nell'arco alpino insieme a Francia e Italia».
La proposta di declassamento della Confederazione parte da lontano. Nel 2003 il senatore Theo Maissen (PPD) aveva presentato una mozione parlamentare che chiedeva di abbandonare la protezione del lupo. L'intervento parlamentare era stato respinto, ma il Consiglio nazionale aveva invitato il governo, in un postulato meno vincolante, a tentare di ottenere un margine di manovra piu' ampio di quello fissato nella Convenzione di Berna. Il Consiglio federale aveva quindi presentato la richiesta nel settembre del 2004.
Per due anni il comitato responsabile ha aggiornato la decisione, spiegando di voler approfondire la questione. A due anni dalla richiesta oggi e' arrivata la sentenza. La Convenzione di Berna e' stata elaborata negli Anni Settanta al fine di protegge la fauna e la flora. All'epoca il lupo era scomparso in diverse zone d'Europa e minacciato di estinzione sul Vecchio continente. Per quanto riguarda la Svizzera e' soprattutto il caso del Vallese che fa discutere. Nel cantone romando si aggirerebbero piu' lupi.
Un mese fa, il 27 ottobre, un esemplare femmina era stato abbattuto nella valle di Goms, nell'Alto Vallese. L'animale era considerato responsabile dell'uccisione di 33 pecore fra luglio e agosto. Martedi' scorso e' poi stato abbattuto un altro esemplare, questa volta un maschio, nella regione di Arcojeux, nel Basso Vallese. Oggi il Wwf ha annunciato che dopo aver presentato, nelle scorse settimane, una denuncia amministrativa contro il consigliere di Stato vallesano Jean-Rene' Fournier, nell'arco dei prossimi quindici giorni depositera' anche una denuncia penale contro lo stesso Fournier. L'organizzazione ambientalista valuta anche un'eventuale denuncia contro l'uccisore materiale.
«Partiamo dal presupposto che la punibilita' sia data dal fatto che il lupo, protetto per legge, e' stato abbattuto illegalmente», ha affermato all'Ats Carsten Schmidt, giurista del Wwf.
(Res/Ct/Adnkronos)