Il DVB-T non è “vecchio” perché poco performante: al contrario funziona benissimo. E’ che (parlando di ricevitori) a costi industriali paragonabili, oggi si potrebbe trovare di molto meglio. .
Le specifiche del sistema DVB-T2 sono state pubblicate nel settembre 2009. Circa quattro anni fa.
Cos’hanno in comune il DVB-T e il DVB-T2? Quasi niente. Al punto che non sono e non possono essere compatibili.
Certo rimane la modulazione multi portante COFDM, ma ormai è un classico universale per le comunicazioni digitali terrestri: la adotta, fra gli altri, anche lo standard Wi-Fi.
Per il resto, tutto nello standard T2, dimostra come lo stesso sia stato progettato in un momento in cui le potenze di calcolo ”commercialmente” inseribili in un ricevitore erano infinitamente più elevate di quelle disponibili al momento di definire lo standard DVB-T.
Proverò a far capire meglio alcune fra le differenze più significative fra i due standard cercando di spiegare qual’era il bisogno cui ogni specifica scelta voleva cercare di rispondere.
Il sistema DVB-T è un sistema multi portante: suddivide le informazioni da trasmettere in un certo numero di flussi paralleli che modulano un pari numero di portanti radio. Prima domanda: Perché?
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è per aumentare la capacità di trasmissione. Facciamo un esempio: Immaginate una condotta idraulica realizzata con un unico tubo di sezione pari a W (la nostra “banda passante”). Immaginate ora una condotta realizzata con 8000 cannucce affasciate, ciascuna di sezione pari a W/8000. Siete tutti d’accordo che ci passa la stessa quantità d’acqua, vero?
Le specifiche del sistema DVB-T2 sono state pubblicate nel settembre 2009. Circa quattro anni fa.
Cos’hanno in comune il DVB-T e il DVB-T2? Quasi niente. Al punto che non sono e non possono essere compatibili.
Certo rimane la modulazione multi portante COFDM, ma ormai è un classico universale per le comunicazioni digitali terrestri: la adotta, fra gli altri, anche lo standard Wi-Fi.
Per il resto, tutto nello standard T2, dimostra come lo stesso sia stato progettato in un momento in cui le potenze di calcolo ”commercialmente” inseribili in un ricevitore erano infinitamente più elevate di quelle disponibili al momento di definire lo standard DVB-T.
Proverò a far capire meglio alcune fra le differenze più significative fra i due standard cercando di spiegare qual’era il bisogno cui ogni specifica scelta voleva cercare di rispondere.
Il sistema DVB-T è un sistema multi portante: suddivide le informazioni da trasmettere in un certo numero di flussi paralleli che modulano un pari numero di portanti radio. Prima domanda: Perché?
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è per aumentare la capacità di trasmissione. Facciamo un esempio: Immaginate una condotta idraulica realizzata con un unico tubo di sezione pari a W (la nostra “banda passante”). Immaginate ora una condotta realizzata con 8000 cannucce affasciate, ciascuna di sezione pari a W/8000. Siete tutti d’accordo che ci passa la stessa quantità d’acqua, vero?
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