
Di Volker Schlöndorff (1979)
A Danzica, terra di tutti e di nessuno, tra le due guerre.
La convivenza e le tensioni tra la parte di popolazione polacca e quella tedesca, sempre più ansiosa di riannettersi alla Germania, anche a causa (e sotto la pressione) dell’arrivo del nazismo presso i vicini di casa.
Del nazismo seguiamo tutto, dagli inizi incerti al trionfo popolare alla disfatta, ma tutto attraverso gli occhi e le vicende famigliari di Oskar, bambino che si è rifiutato di crescere.
Film inquietante e robustamente, sanamente disturbante. In continua alternanza tra il realismo ed il visionario, un piccolo artigianale kolossal.
Soprattutto un esempio da manuale di come si possa trasformare in cinema (con linguaggio puramente, squisitamente cinematografico) un’opera letteraria.
Palma d’oro a pari merito con Apocalypse Now;
Oscar miglior film straniero.
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