Campagne informative congiunte, corsi di formazione per gli operatori, un database in cui far convergere tutte le informazioni raccolte sulla pedofilia via internet: sono alcuni dei punti dell'accordo tra Polizia Postale e Telefono Azzurro che ha l'obiettivo di prevenire il fenomeno e costruire una rete di protezione attorno ai più piccoli. Il protocollo d'intesa è stato firmato dal direttore delle specialità della polizia, prefetto Luciano Rosini, dal direttore della polizia postale Domenico Vulpiani e dal presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caffo. L'accordo stabilisce tra l'altro che vi sia un collegamento più diretto tra la polizia e 'Hot114', il servizio dell'associazione al quale segnalare i contenuti illegali e pericolosi presenti sulla rete. Negli ultimi due anni il portale ha ricevuto oltre mille segnalazioni, la maggior parte relative a siti web (59,4%), ma anche di e mail, file sharing e chat. Tutte le informazioni relative ai siti pedopornografici, ma anche alle chat, ai forum e ai news group dove i più piccoli potrebbero essere adescati, arriveranno così alla polizia postale che le utilizzerà a sua volta per costruire una black list di indirizzi cui sarà impossibile accedere con provider italiani. Con l'intesa inoltre si stabilisce di adottare "azioni di sensibilizzazione e formazione congiunta" sul tema dell'uso più sicuro di internet e delle nuove tecnologie online, per la tutela dei bambini e degli adolescenti. "Da sempre la polizia é in prima fila nella battaglia contro la pedofilia - ha detto Rosini - una lotta e una sfida che ci chiede tutto il paese". Il protocollo dunque "é uno dei tasselli nel quadro delle iniziative che la polizia dovrà sempre più accentuare con il mondo delle associazioni e del volontariato per fronteggiare il fenomeno della pedopornografia". Per il presidente di Telefono Azzurro con l'accordo "si sono create le basi per avviare procedure d'azione che ci permetteranno di valicare i confini nazionali e di lavorare quindi in un contesto internazionale coerente con lo strumento d'intervento". Costruire "una rete di protezione dell'infanzia via internet - ha aggiunto Caffo - è la nostra migliore risposta al proliferare di iniziative che promuovono la pedofilia".
ANSA
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