Gli esperti americani non hanno dubbi e lanciano un allarme di dimensioni colossali: se l'attacco in corso da qualche mese contro i super server che gestiscono internet continuerà ad intensificarsi, potrebbe trasformarsi in un vero e proprio uragano, la «Katrina del web».
Quanto sopra è stato riportato da Ken Silva, il responsabile per la sicurezza della VeriSign, il colosso delle transazioni finanziarie sicure via internet. Nel 2002 la società finì nel mirino degli hacker, quando furono messi fuori uso nove dei 13 super computer che gestivano allora internet a livello mondiale. La Verisign ne controllava due dei 13, ma riuscì a sfuggire all'offensiva.
Silva ha rilasciato dichiarazione davvero inquietanti: l'attacco in corso, di cui quasi nessuno sembra essersi accorto, «è decisamente più massiccio di quello osservato nel 2002, dal punto di vista della sua ampiezza».
La nuova strategia degli hackers, venuta alla luce alla fine dell'anno scorso, sfrutta ancora una volta i mega server che gestiscono a livello mondiale la rete, e potrebbe mandare in tilt migliaia di siti, anche quelli più popolari e importanti. Il pericolo deriva in particolare dal fatto che gli attacchi sono massicci, con quantità senza precedenti di dati corrotti inviati ai server, tali da mettere in grossa difficoltà le società specializzate che ne gestiscono la sicurezza.
Uno dei primi casi recenti ha riguardato un server in Sudafrica, di cui i pirati sono riusciti a prendere il controllo distruggendone virtualmente tutti i suoi contenuti. Finora ci sarebbero stati fino a 1.500 attacchi, che hanno provocato la chiusura, anche se per breve tempo, di siti commerciali, provider e compagnie che gestiscono l'architettura del web.
La novità è che questi attacchi sono stati sferrati nell'arco di diverse settimane, il che spiega perchè molti esperti non se ne sono neppure accorti. Il fatto davvero inquietante è che l'offensiva degli hacker ha riguardato soltanto il 6 per cento circa degli oltre un milione di server che esistono al mondo.
Al termine, se proseguirà davvero e si intensificherà, l'attacco potrebbe rivelarsi devastante, anche perchè le offensive sono pesanti e velocissime, con l'invio di informazioni fino a 8 gigabite al secondo. Una delle prime risposte delle autorità americane, ma che potrebbe presto rivelarsi insufficiente, è la richiesta ai responsabili dei server di configurarli in modo che non possano essere sfruttati per sferrare altri attacchi.
Fonte
Quanto sopra è stato riportato da Ken Silva, il responsabile per la sicurezza della VeriSign, il colosso delle transazioni finanziarie sicure via internet. Nel 2002 la società finì nel mirino degli hacker, quando furono messi fuori uso nove dei 13 super computer che gestivano allora internet a livello mondiale. La Verisign ne controllava due dei 13, ma riuscì a sfuggire all'offensiva.
Silva ha rilasciato dichiarazione davvero inquietanti: l'attacco in corso, di cui quasi nessuno sembra essersi accorto, «è decisamente più massiccio di quello osservato nel 2002, dal punto di vista della sua ampiezza».
La nuova strategia degli hackers, venuta alla luce alla fine dell'anno scorso, sfrutta ancora una volta i mega server che gestiscono a livello mondiale la rete, e potrebbe mandare in tilt migliaia di siti, anche quelli più popolari e importanti. Il pericolo deriva in particolare dal fatto che gli attacchi sono massicci, con quantità senza precedenti di dati corrotti inviati ai server, tali da mettere in grossa difficoltà le società specializzate che ne gestiscono la sicurezza.
Uno dei primi casi recenti ha riguardato un server in Sudafrica, di cui i pirati sono riusciti a prendere il controllo distruggendone virtualmente tutti i suoi contenuti. Finora ci sarebbero stati fino a 1.500 attacchi, che hanno provocato la chiusura, anche se per breve tempo, di siti commerciali, provider e compagnie che gestiscono l'architettura del web.
La novità è che questi attacchi sono stati sferrati nell'arco di diverse settimane, il che spiega perchè molti esperti non se ne sono neppure accorti. Il fatto davvero inquietante è che l'offensiva degli hacker ha riguardato soltanto il 6 per cento circa degli oltre un milione di server che esistono al mondo.
Al termine, se proseguirà davvero e si intensificherà, l'attacco potrebbe rivelarsi devastante, anche perchè le offensive sono pesanti e velocissime, con l'invio di informazioni fino a 8 gigabite al secondo. Una delle prime risposte delle autorità americane, ma che potrebbe presto rivelarsi insufficiente, è la richiesta ai responsabili dei server di configurarli in modo che non possano essere sfruttati per sferrare altri attacchi.
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