Avete notato che uno, Freccero, dice l'incontrario dell'altro, Masini? Quasi nella stessa giornata due esponenti della tv italiana si smentiscono sempre a favore della chiarezza.
Freccero, come riporta digital-sat, dice "Si pensava e si pensa che questa tendenza al ribasso (crisi tv generalista) si sarebbe interrotta con le reti tematiche, rivolte a pubblici speecialistici, e, come tali, naturalmente «alti». I dati ci consegnano un ascolto appiattito sullo zero. La tesi della coda lunga, l’utilizzo del pubblico specialistico, per costruire nel tempo fasce consistenti di spettatori, mostra i suoi limiti. Attualmente, almeno nel panorama italiano, le reti tematiche si limitano a fare da alibi all’esistenza di una pay tv."
Cosa? Ma allora Masina (Publikompass) che dice?
"L’incremento della raccolta è stato del 45% - afferma – nei primi cinque mesi del 2007 sui primi cinque mesi del 2006. Faccio notare che il periodo comprende aprile e maggio, mesi con dati Auditel. E se consideriamo il prenotato del primo semestre, siamo a +60%, con ulteriori margini di crescita. Ormai il 90% ha inserito il satellite nelle sue pianificazioni, non lo compra solo sporadicamente. I prezzi del satellite sono più alti della tv generalista, il che esclude alcune aziende del largo consumo abituate a pagare poco sulla tv generalista. I target pregiati del satellite devono avere il loro valore”.
Ed anche il giornalista di Pubblicità Italia esordisce con "dovrà forse ricredersi chi pensava che i nuovi dati Auditel di ascolto dei canali satellitari avrebbero rallentato la raccolta pubblicitaria delle sat tv tematiche".
Una crociata: Freccero, Minoli, Liguori (?), a sentir loro Sky è allo stesso tempo "un raccogli briciole" e "un grande colosso".
Ma parla l'invia o la profonda conoscenza del settore?
Freccero, come riporta digital-sat, dice "Si pensava e si pensa che questa tendenza al ribasso (crisi tv generalista) si sarebbe interrotta con le reti tematiche, rivolte a pubblici speecialistici, e, come tali, naturalmente «alti». I dati ci consegnano un ascolto appiattito sullo zero. La tesi della coda lunga, l’utilizzo del pubblico specialistico, per costruire nel tempo fasce consistenti di spettatori, mostra i suoi limiti. Attualmente, almeno nel panorama italiano, le reti tematiche si limitano a fare da alibi all’esistenza di una pay tv."
Cosa? Ma allora Masina (Publikompass) che dice?
"L’incremento della raccolta è stato del 45% - afferma – nei primi cinque mesi del 2007 sui primi cinque mesi del 2006. Faccio notare che il periodo comprende aprile e maggio, mesi con dati Auditel. E se consideriamo il prenotato del primo semestre, siamo a +60%, con ulteriori margini di crescita. Ormai il 90% ha inserito il satellite nelle sue pianificazioni, non lo compra solo sporadicamente. I prezzi del satellite sono più alti della tv generalista, il che esclude alcune aziende del largo consumo abituate a pagare poco sulla tv generalista. I target pregiati del satellite devono avere il loro valore”.
Ed anche il giornalista di Pubblicità Italia esordisce con "dovrà forse ricredersi chi pensava che i nuovi dati Auditel di ascolto dei canali satellitari avrebbero rallentato la raccolta pubblicitaria delle sat tv tematiche".
Una crociata: Freccero, Minoli, Liguori (?), a sentir loro Sky è allo stesso tempo "un raccogli briciole" e "un grande colosso".
Ma parla l'invia o la profonda conoscenza del settore?