ManuEspo
Digital-Forum Gold Master
- Registrato
- 17 Giugno 2009
- Messaggi
- 5.314
Passare al digitale significa più risorse». Ma monta la protesta
S.M.P.
ROMA
Giù le mani da Milo Cotogno: sul web scoppia la protesta di genitori e spettatori per l’imminente trasferimento della Melevisione da Raitre. La decisione è di un mese fa: a ottobre 2010 i programmi traslocheranno sui canali tematici del digitale terrestre Rai. Il vicepresidente della commissione bicamerale per l’infanzia Gabriella Carlucci definisce la scelta «una decisione sbagliata, incomprensibile e dannosa» e chiede l’intervento della Commissione di Vigilanza Rai. E per i senatori del Pd Anna Serafini, vicepresidente della Commissione parlamentare per l’Infanzia, e Vincenzo Vita, della Commissione di Vigilanza Rai «è urgente affrontare in Parlamento le problematiche relative ai programmi per bambini e ragazzi».
La tv dei ragazzi non chiude - ribadisce la Rai con una nota ufficiale - e sono prive di fondamento le voci raccolte da alcuni giornali sulla base di informazioni distorte. «Non solo non chiude, ma - si sottolinea - con il digitale terrestre avrà nuovi investimenti e un’offerta più mirata e organica, proprio avvalendosi delle esperienze e delle professionalità costruite in questi anni». Il direttore di Raitre Antonio Di Bella e quello del tg Bianca Berlinguer hanno replicato «Raitre e Tg3 non dimenticano la programmazione per minori». Sarà ancora il Centro di produzione di Torino a realizzare i programmi, compreso il Gran Concerto con Raffaella Carrà e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. In una nota congiunta il direttore di rete Di Bella e quello del tg3 Berlinguer sottolineano: «L’esperienza storica della programmazione di Raitre in questo settore non viene dispersa. La qualità del lavoro di Mussi Bollini (la capostruttura) in questi anni è sotto gli occhi di tutti e rappresenta un patrimonio per il servizio pubblico che non sarà cancellato ma valorizzato con ingenti investimenti aziendali».
DA LA STAMPA
S.M.P.
ROMA
Giù le mani da Milo Cotogno: sul web scoppia la protesta di genitori e spettatori per l’imminente trasferimento della Melevisione da Raitre. La decisione è di un mese fa: a ottobre 2010 i programmi traslocheranno sui canali tematici del digitale terrestre Rai. Il vicepresidente della commissione bicamerale per l’infanzia Gabriella Carlucci definisce la scelta «una decisione sbagliata, incomprensibile e dannosa» e chiede l’intervento della Commissione di Vigilanza Rai. E per i senatori del Pd Anna Serafini, vicepresidente della Commissione parlamentare per l’Infanzia, e Vincenzo Vita, della Commissione di Vigilanza Rai «è urgente affrontare in Parlamento le problematiche relative ai programmi per bambini e ragazzi».
La tv dei ragazzi non chiude - ribadisce la Rai con una nota ufficiale - e sono prive di fondamento le voci raccolte da alcuni giornali sulla base di informazioni distorte. «Non solo non chiude, ma - si sottolinea - con il digitale terrestre avrà nuovi investimenti e un’offerta più mirata e organica, proprio avvalendosi delle esperienze e delle professionalità costruite in questi anni». Il direttore di Raitre Antonio Di Bella e quello del tg Bianca Berlinguer hanno replicato «Raitre e Tg3 non dimenticano la programmazione per minori». Sarà ancora il Centro di produzione di Torino a realizzare i programmi, compreso il Gran Concerto con Raffaella Carrà e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. In una nota congiunta il direttore di rete Di Bella e quello del tg3 Berlinguer sottolineano: «L’esperienza storica della programmazione di Raitre in questo settore non viene dispersa. La qualità del lavoro di Mussi Bollini (la capostruttura) in questi anni è sotto gli occhi di tutti e rappresenta un patrimonio per il servizio pubblico che non sarà cancellato ma valorizzato con ingenti investimenti aziendali».
DA LA STAMPA