La "prima" del documentario sull' infortunio di Totti su Sky Sport 1

SATRED

Membro dello Staff
Moderatore
Registrato
5 Aprile 2004
Messaggi
36.085
6 minuti e 12 secondi dopo…” è il titolo del reality-documentario esclusivo prodotto da SKY Sport con la regia di Angelo Carosi e a cura di Laura Gobbetti, che racconta la “seconda vita” di Francesco Totti, capitano della Roma e giocatore simbolo della Nazionale, dopo l’incidente del 19 febbraio all’Olimpico durante Roma-Empoli.
I minuti del dolore, subito dopo l’infortunio, e poi l’operazione chirurgica alla gamba, la convalescenza, la voglia di recuperare, il sereno e determinato impegno di Francesco Totti tra battute di spirito e smorfie di dolore, e con una serie di gustosi retroscena che testimoniano il percorso di crescita, anche umana, di un campione reso più forte e determinato dalla volontà di sconfiggere un destino divenuto improvvisamente contrario.
Dall’infortunio, passando dall’operazione, alla riabilitazione, fino alla completa ripresa di Totti. Questi i contenuti esclusivi del reality-documentario “6 minuti e 12 secondi dopo…” che andrà in onda martedì 30 maggio alle ore 23.00 su SKY Sport 1 (in replicamercoledì 31 maggio alle ore 20.30, venerdì 2 giugno alle ore 19.00 e domenica 4 giugno alle ore 14.30).
Un modo per non dimenticare quanto successo e per raccontare un campione del calcio che ha saputo trovare dentro di sé la forza e la determinazione per bruciare le tappe della guarigione, impegnandosi giorno dopo giorno, e ora dopo ora.
Ancor prima del 19 febbraio scorso era nelle intenzioni di SKY Sport e del suo direttore, Giovanni Bruno, raccontare Totti attraverso un “film” a lui dedicato. Poi, la sceneggiatura è dovuta cambiare, dopo 6 minuti e 12 secondi di gioco di Roma-Empoli del 19 febbraio.
Il regista Angelo Carosi e la giornalista Laura Gobbetti riassumono in un film (montato negli studi della PCM Produzioni Multimediali) di quasi un’ora, l’esperienza di Francesco Totti: da quel pomeriggio di febbraio fino ad oggi, con il capitano ormai pronto per l’avventura mondiale, a cui ha deciso di non rinunciare sin dai primi istanti dopo l’incidente.
Schiacciando il tasto “rewind” si torna a quel pomeriggio, alle 15.10, all’immagine di Totti sdraiato sull’erba del suo Olimpico, dopo l’ennesima entrata violenta di un avversario. Sotto gli occhi dei presenti, dei telespettatori e anche della troupe di SKY Sport, impegnata quel pomeriggio nella produzione di una partita che avrebbe dovuto essere come tante altre.
SKY Sport ha seguito Totti nei momenti più importanti. I protagonisti dello speciale, accanto a lui, sono le persone che gli sono state vicine nel lungo percorso della guarigione, a partire dalla moglie Ilary e dalla famiglia, fino all’amico preparatore atletico Vito Scala.
6 MINUTI E 12 SECONDI DOPO…
Angelo Carosi – Laura Gobbetti

19 FEBBRAIO-22 MAGGIO 2006

L’INFORTUNIO
Stadio Olimpico: Roma-Empoli (19 febbraio)
Totti: “Mi sembrava una giornata diversa da tutte le altre. Una partita per me e per la Roma fondamentale. Dopo un minuto (e dopo il primo fallo) ho detto (al difensore Vanigli) mi fai male! Dopo due minuti, un altro fallo sulla stessa gamba. Ho pensato che lo stesse facendo apposta. Il terzo fallo è stato quello decisivo. Non ho avuto la forza di dire più niente, purtroppo!”.

L’OPERAZIONE
Roma: Villa Stuart (19 febbraio)- ore 17.21
Prof. Pierpaolo Mariani: “ Va operato subito.”
Totti: “Prima ho detto di no, poi mia moglie ha insistito e mi ha detto operati che te levi stò dente. Allora mi sono fatto coraggio e ho detto sì. Il dott. Mariani mi ha detto se ti operi adesso per la fine del campionato non ce la fai, ma per i mondiali al 99% sì. Mi hanno detto che l’operazione sarebbe durata mezz’ora-40 minuti e che mi avrebbero messo 3 punti. Sono uscito dopo 2 ore e mezza e mi avevano messo 33 punti. Li volevo ammazzare!”
Vito Scala: ”Ce la farà per i mondiali?”
Prof. Mariani: “Dentro di me sono ottimista, però non te lo so dire. In ogni caso comincia a preparare l’albergo”.
Vito Scala: “Ho visto Francesco piangere due volte. Una volta, quando ha vinto lo scudetto con la Roma, e la seconda quando si è fatto male e gli hanno messo il figlio in braccio. Si sentiva molto male in quel momento, ma gli è scattata come una molla dentro. Da quell’attimo in poi ho capito che ce l’avrebbe fatta”.
Totti: “Non ho sentito nessun dolore all’inizio, ma quando ho lasciato la caviglia, si è mossa, andava a destra e a sinistra. In quel momento ho capito che c’era qualcosa che non andava, qualcosa di rotto c’era sicuramente”.

IL DERBY DA SPETTATORE
Stadio Olimpico: Lazio-Roma (26 febbraio)
Totti: “Ho vissuto il derby come se avessi dovuto giocarlo davvero. Sono sempre stato con i miei compagni, anche se sapevo di non poter giocare. Sapevo che vincendo saremmo entrati nella storia”.

TOTTI TOGLIE I PUNTI
Roma: Villa Stuart (3 marzo)
Totti: “Ma il 20 marzo posso camminare?”.
Prof. Mariani: “Il 21, se tutto va bene, inizierai a camminare senza le stampelle”.
Totti: “Perché dovrebbe andare male?”.
Totti. “Avevo paura perché non avevo mai messo dei punti in vita mia. Un paio di punti sono una cosa, 33 punti sono un’altra cosa. Avevo tanta paura, io mi agito subito, ma piano piano è passato tutto”.



VIA LA VITE DALLA CAVIGLIA
Roma: Villa Stuart (18 marzo)
Totti “Dopo l’operazione i medici non potevano fare più niente, toccava a me fare il lavoro. Facevo sempre le stesse domande a Vito e ai dottori: Ce la faccio, non ce la faccio? Domande che non servivano a niente, ma mi davano la possibilità, mentalmente e fisicamente, per ricominciare. Constatavo giorno dopo giorno il miglioramento della caviglia. Non è il fatto di stupire all’esterno, io stesso mi sono stupito, ero consapevole di poter giocare i Mondiali.”
Totti: “Per accelerare i tempi di recupero ho dovuto fare sforzi notevoli, ma li ho fatti perché mi dicevano che potevo farli. Cercavo sempre di rubare qualche giorno in più. Il momento peggiore era la notte perché non dormivo a causa della fascia elastica stretta. Praticamente ero diventato un metronotte. Pensavo a quando e come sarei potuto rientrare, rientrare bene, come prima.. Cercavo di darmi risposte positive per non colare a picco. Mi sembravo matto perché parlavo da solo ma alla fine ce l’ ho fatta.”
Ilary: “E’ stato molto presente in casa, perché col suo lavoro il tempo è sempre poco. Ha sfruttato l’infortunio per passare più tempo con noi”.
Totti: “Ilary mi ha aiutato tantissimo. Stavo sempre a casa e l’unico modo di sfogarmi era con lei. Sapeva come prendermi, come dirmi le cose. Ogni volta che entravo a casa e vedevo mio figlio accantonavo il dolore e tutta la fatica.”

CAMPIONATO
Stadio San Siro: Milan-Roma (14 maggio)
Totti:“ Sapevo che ci sarei stato prima della fine del campionato, perché era il mio primo desiderio”.

IN VIAGGIO PER COVERCIANO
Coverciano (Fi): inizia il ritiro con la Nazionale (22 maggio)
Totti: “In venti giorni sarò al top”.
Scala: “Al top ci stai appena giochi. Preferirei che tu facessi bene la seconda partita (del mondiale)”.
Totti: “Perché? La prima non la devo giocare?”.
Scala: “Certo che devi giocare, ma parlo a livello di prestazione, la seconda la devi fare bene e poi devi andare a crescere”.
Totti: “Se non faccio bene la prima non è che poi mi cacciano?”
Scala: “Ma no che non ti cacciano!”.

Totti: “Se ho paura? No, non ne ho mai avuta, però un po’ di pensieri ci sono. Penso che facendo bene i Mondiali potrebbero cambiare molte cose, però spero che non sia il Mondiale in se e per se a far cambiare tutto”.

L’INGRESSO A COVERCIANO
Coverciano (Fi): è un Totti mondiale
Totti: “Siamo arrivati, finalmente: adesso comincia il bello. Ci vediamo in Germania. Due mesi fa dicevo che l’importante era esserci, adesso che ci sono arrivato dico: l’importante è vincere”.
 
Indietro
Alto Basso