
Tempo fa avevo iniziato a vedere questo filmettino e mi era parso promettente: la deliziosa scenetta in cui Danielle (Elisha Cuthbert, 24) si precipita in casa di Matthew (Emile Hirsch, Il club degli imperatori) subito dopo averlo beccato a spiarla ignuda, faceva intravedere un film definibile "carino" nel senso più affettuoso del termine. Avendolo dovuto abbandonare all'altezza della mutanda abbassata (se l'avete visto, mi avete capito), l'ho ripreso oggi con calma. Se fosse andato più avanti con questa atmosfera intrigante da scherzoso thriller di quartiere sarebbe stato una bella commedia, ma quel che segue travalica purtroppo la carinità di cui sopra: diventa totalmente sciocco, dimentica ogni senso morale dettato dal buon gusto (Matt fatto di ecstasy, col suo discorso - cosa dire del discorso? -, ma soprattutto la noncuranza con la quale ci si butta nel mondo del porno) e inizia ad ingigantirsi troppo per poter reggere. In questo genere di film bisogna sempre decidere cosa fare: se mantenersi costantemente sulla stupidità o tentare di sfruttarlo per dir qualcosa di più in modo inventivo ed in un certo senso "cattivo". La ragazza della porta accanto vuol prendere la seconda strada ma si riduce a farlo con il linguaggio della prima, per di più facendosi inizialmente annusare come intelligente, col risultato che quel di più che voleva dire è uno squallido buco nell'acqua. Tanto per rimanere al passato del regista Luke Greenfield, questo è esattamente il contrario di quanto era successo in Animal, stupidissimo (non tanto, poi) ma fedele a sé stesso fino alla fine.
Voto: *
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