La tigre e la neve

gahan

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Inizia e finisce puntando sul sogno: prima immerso in una commediola innocua, nella quale l'amore/Braschi spunta fuori, come sempre, come una visione celestiale; poi in un percorso che funziona esattamente come La vita è bella, con l'amata in coma nell'ospedale dell'Iraq in guerra identica al figlioletto nel campo di concentramento. La parte centrale non ha assolutamente nulla da dire (alcune scene noiose, sbagliate e a vuoto), tranne le battutine fugaci sullo scacciamosche unica arma di distruzione di massa rinvenuta, o sulla benzina terminata in Iraq: non c'è molto da criticare nella scelta dell'ambientazione (tranne appunto il fatto che non ha nulla da dire; semmai dice solo che oltre ad esser ingenuo poeta Benigni sa anche curare tutt'altro che ingenuamente le campagne pubblicitarie), ma c'è da tener presente che narrativamente e ritmicamente dà una bella botta, in negativo, al film. Meno peggio di quanto mi aspettassi, comunque.

Voto: **
 
*

Condivido appieno la critica americana. Lo stesso personaggio in tutti i film...Il vecchio Benigni credo sia artisticamente morto :(
 
il problema è che spesso vogliamo inquadrare benigni in uno schema e giudicarlo perchè anti guerra anti berlusconi etc, per me lui non è un grande attore ma è semplicemente lui stesso in ogni situazione, quando recita, quando legge quando parla, per me è un genio
per il film ***
 
giacomo58 ha scritto:
il problema è che spesso vogliamo inquadrare benigni in uno schema e giudicarlo perchè anti guerra anti berlusconi etc, per me lui non è un grande attore ma è semplicemente lui stesso in ogni situazione, quando recita, quando legge quando parla, per me è un genio
per il film ***

Comunque a me non è dispiaciuto: ***
 
giacomo58 ha scritto:
il problema è che spesso vogliamo inquadrare benigni in uno schema e giudicarlo perchè anti guerra anti berlusconi etc, per me lui non è un grande attore ma è semplicemente lui stesso in ogni situazione, quando recita, quando legge quando parla, per me è un genio
per il film ***

Proprio qui sta l'errore più grande: nel mitizzarlo perché antiguerra, anti Berlusconi, etc.
Io se avessi seguito questa teoria neanche l'avrei visto. Tuttavia questo film, confesso, un paio di risate me le ha tirate fuori. Però, la critica americana in questo frangente mi pare sacrosanta. Sempre la stessa storia da 3-4 film. Nicoletta Braschi come se fosse la Venere di Milo. La solita estenuante ricerca dell'amore. Ci vorrebbe, non mi stancherò di ripeterlo, un salto di qualità...Magari su ispirazione dei primi film.
 
Ripeto quello che scrissi quando uscì il film al cinema: l'unico punto debole del film è proprio Nicoletta Braschi, ormai imbarazzante come musa ispiratrice e Dea dell'Amore...
Per il resto, come dice correttamente Giacomo 58, Benigni è Benigni, in qualsiasi circostanza e qualunque cosa dica. Lo si ama o lo si detesta ( come tutti i grandi... :icon_wink: ), senza vie di mezzo.
Escludendo Nicoletta Braschi il film meriterebbe tre stelle ( precisando, però, come termine di paragone, che "La Vita è bella" per me era da 5 stelle.... :icon_wink: :) ).
 
Magari il problema fosse solo la Braschi…

Non so se Benigni sia un genio, certamente è geniale, lo è stato e almeno a sprazzi lo è ancora, come dimostra la prima mezz’oretta di questo film, con eccellenti tempi comici e tante piccole trovate, appunto, geniali.

Il problema è che (e questo vale proprio per chi ha amato il Benigni dei tempi d’oro) si soffre a vedere gli eccessi letterari, il sovraccarico di poeticismi e di (mediocre) letteratura autocompiaciuta, che al cinema sono sempre micidiali.

E poi si soffre, ancora, ancora una volta, a vedere l’ambizione smisurata di portare la commedia in situazioni estreme (oltretutto in modo davvero gratuito), difficilissime, che non sono nelle corde di Benigni&Cerami, e dove un minimo di pudore e autoconsapevolezza dovrebbe consigliare diversamente.

Benigni passeggia per Baghdad così come qualche anno fa passeggiava per i lager, ed io, come qualche anno fa, mi sento in imbarazzo per lui.

*1/2
 
Ultima modifica:
andag ha scritto:
si soffre a vedere gli eccessi letterari, il sovraccarico di poeticismi e di (mediocre) letteratura autocompiaciuta, che al cinema sono sempre micidiali [...] ambizione smisurata di portare la commedia in situazioni estreme (oltretutto in modo davvero gratuito)
:neutral:
 
anr83ra ha scritto:
Sarà che a me Benigni piace, ma il film non mi è dispiaciuto.
E' proprio perchè Benigni mi piace, che mi spiace vedere queste cose...
 
gahan ha scritto:
Non è un commento: è un quote. Significa che son d'accordo, non è difficile. :D :icon_wink:

veramente l'icona :neutral: significa, appunto, "neutral"... non sono un mago delle emoticons ma fino a lì ci arrivo ;)
A volte si cita per condividere, a volte per dissentire; mi chiedevo appunto il significato di :neutral:... non è difficile!
comunque siamo d'accordo, alla fine della fiera, e tutto è bene quello che finisce bene :D
 
Capisco i tuoi problemi col neutral: volevo solo quotarti ma dovevo mettere una faccina altrimenti non potevo postare. Avrò scelto quella sbagliata... Era meglio il caro vecchio blink ;)
 
andag ha scritto:
Magari il problema fosse solo la Braschi…

Non so se Benigni sia un genio, certamente è geniale, lo è stato e almeno a sprazzi lo è ancora, come dimostra la prima mezz’oretta di questo film, con eccellenti tempi comici e tante piccole trovate, appunto, geniali.

Il problema è che (e questo vale proprio per chi ha amato il Benigni dei tempi d’oro) si soffre a vedere gli eccessi letterari, il sovraccarico di poeticismi e di (mediocre) letteratura autocompiaciuta, che al cinema sono sempre micidiali.

E poi si soffre, ancora, ancora una volta, a vedere l’ambizione smisurata di portare la commedia in situazioni estreme (oltretutto in modo davvero gratuito), difficilissime, che non sono nelle corde di Benigni&Cerami, e dove un minimo di pudore e autoconsapevolezza dovrebbe consigliare diversamente.

Benigni passeggia per Baghdad così come qualche anno fa passeggiava per i lager, ed io, come qualche anno fa, mi sento in imbarazzo per lui.

*1/2


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