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L'amore non va in vacanza (the holiday)

Tuner

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11 Dicembre 2004
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Commedia non molto originale e senza troppe pretese, che ricalca pedissequaente quasi tutti gli stereotipi del genere. A parte i primi 30 minuti di noia quasi mortale (ma perchè ormai qualunque film deve durare per forza più di 2 ore?), riuscendo a non addormentarsi, si può godere di un film che nel prosieguo diventa anche gradevole.
Voto: **
 
Il film natalizio di Nancy Meyers (What Women Want, Tutto può succedere) ha due idee buone, una per ciascuna delle due protagoniste. La prima è per Iris (Kate Winslet), impiegata inglese perennemente infelice copia di Bridget Jones: la fa arrivare ad Hollywood e le fa rivivere il fascino del bel cinema che non c'è più mettendole di fianco un vecchio sceneggiatore uscito dai tempi d'oro (Eli Wallach, Il buono, il brutto, il cattivo) ed un giovane compositore che conosce tutte le colonne sonore a memoria (Jack Black). La seconda è per Amanda (Cameron Diaz), californiana montatrice di trailer: ogni tanto la sua stessa vita si trasforma in un trailer, e lei impazzisce ancor di più.

Queste due belle idee, che poi sono una (tramutare il romanticismo da cioccolatino in un omaggio romantico ai tempi d'oro di Hollywood), riuscirebbero a rendere amabile il film. Anche perché gli interpreti (meno la Diaz, tutta sorrisoni) sono straordinari, soprattutto quelli della metà che si svolge in California. Gli incontri per caso, in un disperato scambio di case fra le due metà dell'Atlantico, sono molto diversi: da un lato c'è una coppia di belli, dall'altra una coppia di "interessanti". Opinabile: sono io il primo a dire che la Winslet è stupenda (e dannatamente intensa, sempre); converrete invece che Black non è il massimo (ma è una forza, sempre). Gli "interessanti", comunque, sono quelli che meglio (con qualche sincera punta di commozione, anche) onorano l'intento sovradescritto e sono la parte più credibile del film.

La Diaz ha come straniero che le fa perdere la testa il bel Jude Law, che si scoprirà esser vedovo con figlie (fra le più adorabili, troppo, mai viste). Un ragazzo padre è l'ideale per portare qualità "adulte" alla vicenda, ma anche su questo versante la sfida fra le due coppie è persa.

Ma oltre alla metà che omaggia la vecchia Hollywood e alla bella commozione che suscita, che cosa ha questo film? Beh, il resto è copiato e scontato, col pilota automatico. Basti dire del bello e dannato, Hugh Grant/Daniel Cleaver della situazione, Rufus Sewell, che sbuca fuori senza neanche sapere perché. In definitiva c'è del buono, ma i 138' del film ci girano troppo poco attorno.

**
 
Visto ieri. a me sinceramente è piaciuto, i protagonisti sono tutti all'altezza e mi ha fatto piacere rivedere il ghigno(uguale a anni fa) di Eli Wallache. Fa passare due belle orette
 
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