Le Rose Del Deserto 2006

Jokanovic1

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10 Settembre 2005
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Una sezione sanitaria dell'esercito italiano si accampa nell'estate del 1940 a Sorman, una sperduta oasi nel deserto della Libia. La guerra lì appare assai lontana e il maggiore comandante passa il tempo a scrivere appassionate lettere d'amore alla sua giovane moglie. Nel campo c'è un'aria rilassata finché un frate italiano che vive sul posto non coinvolge i militari nel soccorso della popolazione locale che ha molto bisogno di cure mediche. Si sparge ben presto la voce della loro capacità e disponibilità per cui la spedizione militare sembra trasformarsi in una missione umanitaria. La situazione della guerra nell'Africa settentrionale però a un certo punto cambia bruscamente. La corsa vittoriosa verso l'Egitto delle truppe comandate dal generale Graziani viene arrestata dagli inglesi e si trasforma in una fuga precipitosa. Il campo di Sorman viene invaso prima dai soldati in fuga poi dai feriti. Quando le sorti degli italiani stanno per precipitare arrivano in soccorso i tedeschi, ma poi tutto precipita di nuovo e...


Chi ha visto questo film? volevo sapere due commenti, e cosa ne pensate,io ho letto il libro,visto che poi M.Tobino è anzi era un mio concittadino,come del resto Mario Monicelli.

Attendo un Vs commento.
 
leggo solo ora e dico la mia volentieri:

lerosedeldeserto.jpg


1940, deserto della Libia. Una sezione sanitaria dell'esercito italiano si accampa nell'oasi di Sorman. Qui viene coinvolta da un frate italiano nel soccorso della popolazione del posto, e la guerra sembra lontanissima, ma quando le truppe comandate dal generale Graziani in marcia verso la conquista dell'Egitto, sono costrette dagli Inglesi ad una fuga precipitosa, la situazione precipita bruscamente...

Dolce-amaro affresco - raccontato con il tipico taglio irriverente monicelliano - dell'italietta accroccata e pezzente, ma inebriata da velleità belliche di stampo colonialista deprimenti e ridicole al solo pensarle.
Alcune situazioni, inevitabilmente, ricordano a tratti il precedente El Alamein, anche se qui il piglio da commediante del regista è più marcato, facendo virare in maniera più visibile tutto il film, nel quale gli aspetti più drammatici restano quasi sempre in secondo piano.
Non ho molto apprezzato la scelta tecnica della velocizzazione di alcune scene, pur comprendendone la finalità (amplificare il ridicolo di alcune situazioni) e riconoscendone la piena efficacia.
Buone le intepretazioni di Pasotti, assolutamente "nei ragnhi" e di Haber. Ma su tutti ho trovato estremamente convincente Placido, a mio giudizio mattatore del set.
Ne consiglio la visione.

***
 
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