Libretti di risparmio dimenticati dai nonni

Maxicono

Membro dello Staff
Collaboratore
Registrato
5 Agosto 2004
Messaggi
11.468
Località
Piemunt, Nuara
Ho sentito una notizia, parlare di buoni postali e libretti al portatore scaduti, trovati dagli eredi, che ad oggi "avrebbero" raggiunto con gli interessi, cifre veramente notevoli.
Si parla ad esempio di un buono postale da 150000 lire degli anni '50, che oggi varrebbe circa 2 milioni di euro, e di un libretto al portatore del 1946 da 500 lire, che varrebbe 300000 euro.
Gli eredi stanno intentando una causa alle poste ed alla banca d' Italia, per poterli riscuotere pur essendo ormai scaduti.

Chi l' avrà vinta?

FONTE: trasmissioneradiofonica delle 7:30 su Radionumber1
 
scusate, ma non erano stati chiusi un po' di tempo fa tutti i conti dormienti dei libretti di risparmio?
 
Si, era partito un countdown di dieci anni, dodicchè sarebbero stati non più ritirabili o qualcosa del genere.

La condotta della "difesa" è che solo i proprietari sapevano dei libretti, e quindi solo per loro varrebbe la proroga dei dieci anni, ma gli eredi dicono che non essendo a conoscenza dei libretti, chiederebbero comunque di poter riscuotere.

Più o meno è quello che ho capito.
 
hmmm... concordo con Alex, la vedo molto dura...

già anche se fosse stato tutto legittimo, con certe cifre che lo Stato si sarebbe dovuta trovare a sborsare, in un modo o nell'altro si sarebbe arrivati ad un nulla di fatto. qui invece addirittura si può legittimamente cavillare, e quindi...
 
Anche lo speaker era di questo parere, aggiungendo che saranno gli avvocati gli unici a guadagnarci qualcosina. :)

Ma anche in Italia, gli avvocati possono richiedere una percentuale sulla somma richiesta dal cliente nel procedimento?
 
Maxicono ha scritto:
Anche lo speaker era di questo parere, aggiungendo che saranno gli avvocati gli unici a guadagnarci qualcosina. :)

Ma anche in Italia, gli avvocati possono richiedere una percentuale sulla somma richiesta dal cliente nel procedimento?
bella domanda. tipo i notai, che hanno una parcella fissa iniziale più una cresta ad operazione andata in porto.

per gli avvocati invece ci dovrebbe essere la possibilità di accordarsi se applicare una tariffa forfait oppure con una percentuale variabile in base all'esito della causa in oggetto. se non ricordo male, la differenza è che "a forfait" il compenso per l'avvocato è minore, ma non risente dell'esito della causa, mentre a percentuale dovrebbe essere maggiore nel complesso in caso di vittoria della causa, e invece di molto inferiore in caso della perdita della stessa, ma oltre ad essere una tutela per chi intenta la causa, è anche una sorta di incentivo a fare lavorare al massimo l'avvocato, su procedimenti più impegnativi, come è sicuramente questo.
 
Galattica bufala...
Da alcune indagini personali, i legali che hanno promosso questa "storiella" risultano professionisti della "comunicazione" piuttosto che del foro ed hanno già "colpito" in altre occasioni.
Purtroppo, la storiella ha avuto spazio sulla stampa (più che altro locale, dove il giornalista non si accerta mai delle fonti da cui attinge) ed anche sulla rete radiofonica della RAI (mi pare Rai2). Il programma (ora 13:30 circa) era semiserio, ma vallo tu a spiegare ai tanti che s'illudono di ricavare molto denaro da libretti che esistono pressochè in tutte le famiglie.

http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2009/07/22/AMu1pulC-estive_avvocati_bufale.shtml

http://www.eliolannutti.it/blog/2011/07/libretti-risparmio-dormienti-raggiro-di-avvocati-per-utenti/
 
Accidenti, vedrò di mandare una mail al buon interista Emilio Bianchi che stamane ha dato la notizia a tutti gli ascoltatori di radionumber1, o forse ormai se ne saranno accorti.

Grazie Tuner, ciao
Grazie anche a CHRIS per la risposta sugli avvocati.
 
Indietro
Alto Basso