Io su questo argomento vorrei dire tre cose:
- La prima è che non riconosco allo Stato il diritto di legiferare in materie così private che toccano le coscienze intime dei suoi cittadini.
Lo Stato non è un'entità "soprannaturale" la cui legittimità provenga dall'alto, ma è solo una costruzione umana, un "contratto" tra coloro che di quello Stato fanno parte e che accettano ( "contratto sociale" ) di contribuire al suo funzionamento al fine di ottenerne dei benefici ( difesa, opere pubbliche, organizzazione generale della vita associata etc. etc. ).
Lo Stato di questo e non di altro si dovrebbe occupare: ogni fuoriuscita da questo ambito e ogni interferenza nella vita privata dei cittadini è una indebita prevaricazione. Lo "Stato Etico" è una ignominia da combattere a tutti i costi: questo è l'ABC di ogni liberale ed è anche il mio ABC.
- In Italia ( ma non solo, ovviamente ) parlare di questo problemi è molto difficile per l'elevatissima influenza che nella nostra vita nazionale ha una istituzione extra-statale, ovverosia la Chiesa Cattolica: influenza, per vari motivi che non posso qui discutere, di gran lunga superiore allo stesso effettivo numero dei suoi aderenti ( basta andare nelle Chiese la domenica per rendersi conto di quanti VERI cattolici ci siano in Italia ).
La Chiesa Cattolica fonda la sua stessa ragion d'essere su un principio fondamentale: l'Uomo è creato da Dio e, in quanto tale, la sua vita non gli appartiene, non ha il diritto di disporne.
Più in generale: la nascita e la morte sono eventi che dipendono in maniera ESCLUSIVA dall'intervento di Dio, essendo l'Uomo un puro e semplice MEZZO attraverso il quale si esplica il disegno divino.
Questo è
IL concetto cardine della religione cattolica ( ma anche, ovviamente, di tutte le altre religioni monoteiste ): concetto da cui discende tutto il resto. Perchè solo tenendo presente questo si comprendono le posizioni della Chiesa in tutti i temi etici "sensibili" ( eutanasia, aborto, metodi contraccettivi etc. etc ): l'Uomo NON HA IL DIRITTO di intervenire per condizionare autonomamente il disegno divino, ogni forma di manipolazione dei processi "naturali" ( cioè divini: per la Chiesa sono, sostanzialmente, sinonimi ) della vita sono una forma di ribellione a Dio, un disconoscimento della sua Autorità e un segno della pretesa umana di voler essere artefice del proprio destino, di far in modo, cioè ( suprema bestemmia! ) di vivere "come se Dio non esistesse".
Tutto ciò, dal punto di vista della Chiesa, è perfettamente logico, coerente e, ovviamente, del tutto legittimo.
E' impossibile per un Cattolico coerente accettare l'Eutanasia, così come è impossibile accettare l'aborto, il divorzio, i metodi contraccettivi ( l'atto sessuale è solo il MEZZO attravero il quale il disegno divino della creazione di una vita si esplica ) etc. etc.
Ho detto " è impossibile ", anche se avrei dovuto dire "dovrebbe essere impossibile" visto che i cattolici hanno la pessima abitudine di prendere dalla religione che "dicono" di professare solo ciò che gli fa più comodo ( o è meno scomodo ), come se fossero in un supermercato: senza tener conto che tutto si tiene, e la morale cattolica dovrebbe essere un tutt'uno, prendere o lasciare.
Ma tant'è, non è questo il punto che vorrei sottolineare: la questione è un'altra.
La Chiesa, dicevo, fa benissimo ad affermare con forza quello che è il principo cardine della sua fede, la colonna portante di tutta la sua costruzione teorica. Il punto, però, è che l'obbligo di sottostare a questi precetti dovrebbe essere indirizzato ESCLUSIVAMENTE a chi in questi precetti si riconosce o dice di riconoscersi: e le "pene" che, eventualmente, dovrebbero essere inflitte ai contravventori dovrebbero essere esclusivamente spirituali ( penitenze a chi si pente e la minaccia dell'inferno a chi non si pente ): null'altro!
Invece la Chiesa cattolica ( come del resto fanno, sicuramente in modo più brutale e "appariscente" altre Chiese monoteiste ) PRETENDE che le pene da erogare a chi contravviene ai SUOI precetti siano erogate DALLO STATO: e, ovviamente, indipendentemente dal fatto che il "contravventore" sia un suo fedele oppure no!
Scusatemi, ma io non vedo eccessive differenze su un piano di principio ( certo, fortunatamente, non dal punto di vista fattuale ) rispetto al comportamento della stessa Chiesa cattolica ai tempi dell'Inquisizione, quando chi si "ribellava" ai precetti religiosi veniva "convertito" con le sbarre di ferro roventi passate sugli occhi...
La questione è sempre la stessa: la pretesa di imporre, con sistemi "terreni", come verità OGGETTIVA e indiscutibile ( perchè "verità rivelata" ) quella che è, invece, a tutti gli effetti solo una opinione, per quanto diffusa a moltitudini di persone: rispettabile, certo, come tutte le opinioni ma che certo
non può avere la pretesa di imporsi con la forza delle leggi come "VERITA'" a chi, invece, non la condivida.
- L'ultima cosa che vorrei dire, uscendo dai discorsi sui massimi sistemi, è un pensiero a Eluana e al suo povero padre: anzi soprattutto a lui perchè la sua disgraziata figlia non soffre più ormai da 20 anni, mentre lui da quel giorno sta morendo ogni giorno di una morte atroce

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Quest'uomo oltre ad aver vissuto una delle disgrazie più orrende che possano capitare ( la morte di una figlia giovane, bella, e piena di vita

) è stato costretto a subire un'inconcepibile surplus di dolore da uno Stato che, invece, si suppone avrebbe dovuto aiutarlo in un momento così difficile. E da uomini che dicono ( e sottolineo "dicono" ) di avere come scopo principale la misericordia e la pietà per chi soffre

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