romu83 ha scritto:
Alt! Occorre una precisazione doverosa: le onde elettromagnetiche non hanno bisogno di alcun mezzo per propagarsi (infatti si propagano anche nel vuoto).
Con il DTT il problema continuerà ad esserci (e qui concordo con te), semplicemente perché le frequenze adottate sono sempre le stesse, ad eccezione della I banda che verrà eliminata. Si tratta quindi di un problema caratteristico per quel determinato intervallo di frequenze.
Sul satellitare non esistono problemi di propagazione atmosferica anomala perché i segnali viaggiano su frequenze più elevate.
Certo che le onde elettromagnetiche non hanno certo bisogno dell'aria per propagarsi!!!! Lo so benissimo. Tant'è che le comunicazioni spaziali avvengono ugualmente senza bisogno dell'aria.
Ma, incidentalmente, noi siamo immersi nell'aria.
E quindi occorre tenerne conto.
Uno, appunto, degli effetti è che in certe condizioni di temperatura e di umidità dell'aria l'indice di rifrazione dell'aria varia.
In seguito a ciò varia la distanza ottica dei collegamenti radio.
Se normalmente l'orizzonte ottico di un collegamento sul mare è, diciamo, ad es. di 350 Km;
in condizioni di piena visibilità, e in funzione delle frequenze e delle potenze in gioco, se accade che l'indice di rifrazione dell'aria varia, per una qualsiasi ragione dipendente dalla temperatura (ad es. elevata) e umidità (dipendenti da percorsi di mare lungo il tragitto del collegamento), allora si viene a creare una condizione (dipendente dal tempo) che può allungare, per un certo periodo di tempo sempre molto breve (dell'ordine tra 5 minuti a un o due ore), il tragitto reale del collegamento.
Si parla anche di 500 o più Km, tenendo conto del valore normale di 350 Km. Occhio, sto parlando di collegamenti del tipo Sardegna-Continente, che attraversano tratti di mare molto lunghi e soggetti al riscaldamento dei bassi strati d'aria sovrastanti il mare stesso.
E' proprio in tali condizioni che avviene il fenomeno della propagazione anomala chiamato in gergo "condizione di superrifrazione" distinguendolo dalla condizione di rifrazione normale dell'aria.
Ed è, sempre per tale motivo, che in certe ore del giorno ed in certe stagioni si ricevono emittenti che normalmente sono al di là dell'orizzonte ottico.
Nelle condizioni di cui sopra si viene a creare nell'aria come un tubo che facilita la propagazione delle onde elettromagnetiche ma ha una durata effimera e non costante. Per pochi minuti vedo una certa emittente, dopo poco scema la visione di quell'emittente e ne sorge un'altra nello stesso modo di come è terminata la prima.
Naturalmente questa situazione può pregiudicare la normale ricezione dei canali stabili di ogni giorno.
Come detto precedentemente il DTT è stato progettato per ovviare per quanto possibile a questi eventi ma non li può superare definitivamente: andrebbero analizzati i casi singolarmente.
Ciao belli
Ciao belli