11 mar 2006 - Maltrattamento di animali, condizioni igieniche precarie, nessuna vaccinazione ne' cure sanitarie: queste le motivazioni che hanno portato il Corpo Forestale dello Stato a sequestrare un canile alle porte di Roma e a perquisire, a Rieti, la residenza della responsabile dell'associazione che gestisce la struttura.
La Onlus, oltre a gestire il canile, allestiva delle postazioni nel centro di Roma per promuovere l'adozioni di cani e raccogliere fondi.
Gli investigatori dell'ufficio reati contro gli animali del Corpo Forestale dello Stato, hanno compiuto ieri un'operazione per la tutela degli animali domestici, con perquisizioni e sequestri a Roma, Civetella San Paolo e in provincia di Rieti.
Sotto la lente dei forestali le attivita' di una associazione animalista molto nota nella capitale, proprietaria di un canile, e promotrice di postazioni per la raccolta di fondi e per l'adozioni di cani.
Nel corso delle verifiche che hanno impegnato 15 forestali e 3 veterinari, oltre alla perquisizione della residenza della responsabile dell'associazione, e' stato sequestrato il canile alle porte di Roma, gestito dalla Onlus, dove i forestali hanno trovato 35 cani - non vaccinati, non tatuati, senza cure veterinarie - ospitati in box senza pavimentazione e a diretto contatto con il fango, senza le ciotole per il cibo e per l'acqua, e in condizioni igieniche precarie. Uno dei cani, che presentava una frattura esposta a una zampa e' stato subito soccorso. Le indagini, durate due mesi, e condotte in collaborazione con la Guardia di Finanza, non hanno riguardato solo il canile ma tutte le attivita' promosse dall'associazione, e hanno portato alla luce violazioni alla legge sulla tutela degli animali e maltrattamenti.
Gli investigatori avrebbero appurato che l'associazione promuoveva, attraverso postazioni sparse nel centro di Roma, gestite da 'volontari', l'adozione di cuccioli e la raccolta di fondi per il mantenimento dei cani ospitati in una struttura.
In realta' i volontari non erano tali, ma ricevevano un compenso; i cuccioli venivano indebitamenti affidati, visto che ufficialmente non esistevano, non essendo registrati all'anagrafe canina; e i soldi, anche migliaia di euro al giorno, venivano indebitamente percepiti. Il canile rappresentava per l'associazione, una vera e propria fabbrica di cuccioli. Qui, infatti, i cani detenuti, non venivano sterilizzati come previsto dalla legge, ma erano liberi di accoppiarsi, cosi' da garantire costantemente un certo numero di cucciolate.
"Il Comune di Roma da' la sua disponibilita' alle autorita' competenti ad accogliere i cani che il Corpo Forestale dello Stato ha sequestrato nel canile di Civitella San Paolo (Rieti), molti dei quali, purtroppo, in gravissime condizioni di salute. Tutto e' partito da un servizio esclusivo del Tg1 Mattina Rai che tempo fa, dopo avermi invitato per intervenire in studio, mi ha anche fornito le tragiche immagini girate dalla loro coraggiosa giornalista.
E in qualita' di pubblico ufficiale, appena lasciata la trasmissione, come la legge mi obbliga a fare, sono subito andata dalla Procura della Repubblica per sporgere denuncia e depositare anche la cassetta video del servizio Rai". E' quanto rende noto Monica Cirinna', consigliera delegata per i Diritti degli Animali del Comune di Roma. "Sono molto soddisfatta del sequestro - prosegue Cirinna' - grazie a quelle immagini della Rai e all'impegno del Corpo Forestale dello Stato quei cani maltrattati saranno salvati. E' dovere di ognuno di noi denunciare ogni caso di maltrattamento di animali: la stessa Capitale ha avuto un riconoscimento ufficiale dagli Animalisti della Peta di New York per la massima tutela dimostrata nei confronti dei cittadini romani 'non umani'". "Quel canile alle porte di Roma - conclude Cirinna' - era gestito da un'associazione animalista molto nota nella Capitale che da mesi il Corpo dei Vigili Urbani perseguiva, visto che la stessa, in punti strategici lungo le strade dei municipi I e XVII, offriva cuccioli di cani in adozione in cambio di sottoscrizioni, uno sfruttamento di animali in palese contrasto con il Regolamento di tutela dei Diritti degli Animali del Comune di Roma".
(AGI)
La Onlus, oltre a gestire il canile, allestiva delle postazioni nel centro di Roma per promuovere l'adozioni di cani e raccogliere fondi.
Gli investigatori dell'ufficio reati contro gli animali del Corpo Forestale dello Stato, hanno compiuto ieri un'operazione per la tutela degli animali domestici, con perquisizioni e sequestri a Roma, Civetella San Paolo e in provincia di Rieti.
Sotto la lente dei forestali le attivita' di una associazione animalista molto nota nella capitale, proprietaria di un canile, e promotrice di postazioni per la raccolta di fondi e per l'adozioni di cani.
Nel corso delle verifiche che hanno impegnato 15 forestali e 3 veterinari, oltre alla perquisizione della residenza della responsabile dell'associazione, e' stato sequestrato il canile alle porte di Roma, gestito dalla Onlus, dove i forestali hanno trovato 35 cani - non vaccinati, non tatuati, senza cure veterinarie - ospitati in box senza pavimentazione e a diretto contatto con il fango, senza le ciotole per il cibo e per l'acqua, e in condizioni igieniche precarie. Uno dei cani, che presentava una frattura esposta a una zampa e' stato subito soccorso. Le indagini, durate due mesi, e condotte in collaborazione con la Guardia di Finanza, non hanno riguardato solo il canile ma tutte le attivita' promosse dall'associazione, e hanno portato alla luce violazioni alla legge sulla tutela degli animali e maltrattamenti.
Gli investigatori avrebbero appurato che l'associazione promuoveva, attraverso postazioni sparse nel centro di Roma, gestite da 'volontari', l'adozione di cuccioli e la raccolta di fondi per il mantenimento dei cani ospitati in una struttura.
In realta' i volontari non erano tali, ma ricevevano un compenso; i cuccioli venivano indebitamenti affidati, visto che ufficialmente non esistevano, non essendo registrati all'anagrafe canina; e i soldi, anche migliaia di euro al giorno, venivano indebitamente percepiti. Il canile rappresentava per l'associazione, una vera e propria fabbrica di cuccioli. Qui, infatti, i cani detenuti, non venivano sterilizzati come previsto dalla legge, ma erano liberi di accoppiarsi, cosi' da garantire costantemente un certo numero di cucciolate.
"Il Comune di Roma da' la sua disponibilita' alle autorita' competenti ad accogliere i cani che il Corpo Forestale dello Stato ha sequestrato nel canile di Civitella San Paolo (Rieti), molti dei quali, purtroppo, in gravissime condizioni di salute. Tutto e' partito da un servizio esclusivo del Tg1 Mattina Rai che tempo fa, dopo avermi invitato per intervenire in studio, mi ha anche fornito le tragiche immagini girate dalla loro coraggiosa giornalista.
E in qualita' di pubblico ufficiale, appena lasciata la trasmissione, come la legge mi obbliga a fare, sono subito andata dalla Procura della Repubblica per sporgere denuncia e depositare anche la cassetta video del servizio Rai". E' quanto rende noto Monica Cirinna', consigliera delegata per i Diritti degli Animali del Comune di Roma. "Sono molto soddisfatta del sequestro - prosegue Cirinna' - grazie a quelle immagini della Rai e all'impegno del Corpo Forestale dello Stato quei cani maltrattati saranno salvati. E' dovere di ognuno di noi denunciare ogni caso di maltrattamento di animali: la stessa Capitale ha avuto un riconoscimento ufficiale dagli Animalisti della Peta di New York per la massima tutela dimostrata nei confronti dei cittadini romani 'non umani'". "Quel canile alle porte di Roma - conclude Cirinna' - era gestito da un'associazione animalista molto nota nella Capitale che da mesi il Corpo dei Vigili Urbani perseguiva, visto che la stessa, in punti strategici lungo le strade dei municipi I e XVII, offriva cuccioli di cani in adozione in cambio di sottoscrizioni, uno sfruttamento di animali in palese contrasto con il Regolamento di tutela dei Diritti degli Animali del Comune di Roma".
(AGI)