Avete sentito parlare di questa notiza? Leggete un po' qui:
Astra sbarca in Italia e punta su Mediaset e Rai
03 November 2009 09:08
(Boatrade) Cambia il mercato e si sposta il baricentro degli affari, ora giocano un ruolo chiave Cina, India e Corea del Sud
Il sogno nel cassetto di Markus Fritz, numero uno italiano di Astra, l’«altra» società europea di satelliti assieme ad Eutelsat, è di portare Rai e Mediaset sui suoi trasponder in orbita sull’Europa sottraendoli al suo concorrente storico. Ma in fondo più che un sogno è un’ipotesi molto concreta; e neanche tanto ‘nel cassetto’ visto che Fritz ne parla da settimane concretamente e con insistenza con i vertici di Rai e Mediaset.
Fritz è arrivato in Italia dieci mesi fa con l’obiettivo di far entrare Astra sul mercato italiano. Non è una strategia minore del gruppo lussemburghese visto che Fritz ne è vicepresidente e responsabile del marketing.
A che cosa si deve questo improvviso interesse per il mercato italiano? «Prima di tutto perché il completamento della digitalizzazione della tv aprirà ulteriori spazi. E soprattutto perché l’alta definizione sta per diventare un fattore competitivo importantissimo: è il futuro della tv». Secondo uno studio di Commercial Strategy e Planning Media, infatti già a giugno scorso in tutta Europa erano stati venduti 100 milioni di tv Hd Ready, pronti per l’alta definizione, e nel 2013 il 92% degli europei ne sarà dotato, Italia compresa. Ma l’alta definizione richiede molta banda e per questo le previsioni dicono che saranno solo due piattaforme a diffonderne i programmi: la tv via Internet a larga banda e il satellite, mentre il digitale terrestre ne avrà una quota marginale.
Ma sul satellite lo scenario si complica ulteriormente perché si stanno verificando due novità concomitanti. Sky, che sull’alta definizione punta molte carte, sta chiedendo sempre più banda sul satellite Hot Bird di Eutelsat e ne sta esaurendo la capacità in prospettiva. Astra invece, approfittando della digitalizzazione dei canali in chiaro che trasmette sui maggiori mercati del centro Europa, è riuscita a liberare canali sui satelliti di due posizioni: la 19,2 gradi Est e soprattutto la 23,5 gradi Est. Entrambi possono essere ricevuti facilmente in Italia. Anzi, lo sono già. Secondo i suoi numeri, in Italia ci sono già circa 2,5 milioni di parabole puntate su Astra per ricevere canali in chiaro in lingua inglese, francese, spagnola e tedesca. A questi vanno aggiunti i 5 milioni di parabole puntate verso l’Hot Bird 13 di Eutelsat, la stragrande maggioranza delle quali di proprietà degli abbonati di Sky. L’idea di Markus Fritz è che anche questi 5 milioni possono essere raggiunti dal segnale di Astra senza cambiare parabola ma solo aggiungendo sulla parabola un secondo illuminatore del costo di meno di 20 euro. Ciò che sta proponendo a Rai, Mediaset e Telecom è dunque di spostare la diffusione dei loro canali in chiaro sui trasponder di Astra. Per due ragioni: la maggiore disponibilità di spazio per lanciare i nuovi canali in alta definizione e anche un’offerta competitiva sul prezzo rispetto a Eutelsat.
Al momento su Astra non ci sono canali in lingua italiana ‘veri’. Ma qualcosa si muove. Rai International da luglio ha iniziato a trasmetterci Yes Italia: un canale promozionale del turismo verso l’Italia ma che si rivolge proprio per questo ai telespettatori del resto d’Europa. Ma qualcosa di più concreto potrebbe arrivare in tempi brevi. «Stiamo incontrando molto interesse sul mercato italiano continua Fritz E stiamo anche parlando con molti broadcaster di canali locali». Su tempi e nomi il «no comment» è di rigore ma la pressione sui vari Lagostena e Parenzo, Garbo e Rebecchini, Federico e Modrone è forte. Anche perché pure Sky si starebbe muovendo in questa direzione per rafforzare il suo bouquet.
Per Rai e soprattutto per Mediaset la prospettiva di passare su Astra è allettante perché acuirebbe la competizione verso Sky: conquistare utenti su un satellite diverso ne renderebbe più difficile la migrazione verso Murdoch. Ma vale anche l'inverso: togliere utenti a Sky è difficile. E i ritardi nella partenza di TivuSat ne sono una prova evidente.
Astra sbarca in Italia e punta su Mediaset e Rai
03 November 2009 09:08
(Boatrade) Cambia il mercato e si sposta il baricentro degli affari, ora giocano un ruolo chiave Cina, India e Corea del Sud
Il sogno nel cassetto di Markus Fritz, numero uno italiano di Astra, l’«altra» società europea di satelliti assieme ad Eutelsat, è di portare Rai e Mediaset sui suoi trasponder in orbita sull’Europa sottraendoli al suo concorrente storico. Ma in fondo più che un sogno è un’ipotesi molto concreta; e neanche tanto ‘nel cassetto’ visto che Fritz ne parla da settimane concretamente e con insistenza con i vertici di Rai e Mediaset.
Fritz è arrivato in Italia dieci mesi fa con l’obiettivo di far entrare Astra sul mercato italiano. Non è una strategia minore del gruppo lussemburghese visto che Fritz ne è vicepresidente e responsabile del marketing.
A che cosa si deve questo improvviso interesse per il mercato italiano? «Prima di tutto perché il completamento della digitalizzazione della tv aprirà ulteriori spazi. E soprattutto perché l’alta definizione sta per diventare un fattore competitivo importantissimo: è il futuro della tv». Secondo uno studio di Commercial Strategy e Planning Media, infatti già a giugno scorso in tutta Europa erano stati venduti 100 milioni di tv Hd Ready, pronti per l’alta definizione, e nel 2013 il 92% degli europei ne sarà dotato, Italia compresa. Ma l’alta definizione richiede molta banda e per questo le previsioni dicono che saranno solo due piattaforme a diffonderne i programmi: la tv via Internet a larga banda e il satellite, mentre il digitale terrestre ne avrà una quota marginale.
Ma sul satellite lo scenario si complica ulteriormente perché si stanno verificando due novità concomitanti. Sky, che sull’alta definizione punta molte carte, sta chiedendo sempre più banda sul satellite Hot Bird di Eutelsat e ne sta esaurendo la capacità in prospettiva. Astra invece, approfittando della digitalizzazione dei canali in chiaro che trasmette sui maggiori mercati del centro Europa, è riuscita a liberare canali sui satelliti di due posizioni: la 19,2 gradi Est e soprattutto la 23,5 gradi Est. Entrambi possono essere ricevuti facilmente in Italia. Anzi, lo sono già. Secondo i suoi numeri, in Italia ci sono già circa 2,5 milioni di parabole puntate su Astra per ricevere canali in chiaro in lingua inglese, francese, spagnola e tedesca. A questi vanno aggiunti i 5 milioni di parabole puntate verso l’Hot Bird 13 di Eutelsat, la stragrande maggioranza delle quali di proprietà degli abbonati di Sky. L’idea di Markus Fritz è che anche questi 5 milioni possono essere raggiunti dal segnale di Astra senza cambiare parabola ma solo aggiungendo sulla parabola un secondo illuminatore del costo di meno di 20 euro. Ciò che sta proponendo a Rai, Mediaset e Telecom è dunque di spostare la diffusione dei loro canali in chiaro sui trasponder di Astra. Per due ragioni: la maggiore disponibilità di spazio per lanciare i nuovi canali in alta definizione e anche un’offerta competitiva sul prezzo rispetto a Eutelsat.
Al momento su Astra non ci sono canali in lingua italiana ‘veri’. Ma qualcosa si muove. Rai International da luglio ha iniziato a trasmetterci Yes Italia: un canale promozionale del turismo verso l’Italia ma che si rivolge proprio per questo ai telespettatori del resto d’Europa. Ma qualcosa di più concreto potrebbe arrivare in tempi brevi. «Stiamo incontrando molto interesse sul mercato italiano continua Fritz E stiamo anche parlando con molti broadcaster di canali locali». Su tempi e nomi il «no comment» è di rigore ma la pressione sui vari Lagostena e Parenzo, Garbo e Rebecchini, Federico e Modrone è forte. Anche perché pure Sky si starebbe muovendo in questa direzione per rafforzare il suo bouquet.
Per Rai e soprattutto per Mediaset la prospettiva di passare su Astra è allettante perché acuirebbe la competizione verso Sky: conquistare utenti su un satellite diverso ne renderebbe più difficile la migrazione verso Murdoch. Ma vale anche l'inverso: togliere utenti a Sky è difficile. E i ritardi nella partenza di TivuSat ne sono una prova evidente.