Medjugorje, i dubbi della religione ufficiale

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Peder

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http://www.corriere.it/cronache/15_...mo-c3165574-0e94-11e5-89f7-3e9b1062ea42.shtml

Sempre più dubbi.
Sempre meno certezze.

Sempre e solo (giusto) quello che dicono loro.

Stavolta le "perplessità" sembrano chiudere definitivamente il discorso.
Anche se in passato abbiamo già assistito a dei "cambiamenti di opinioni", proprio quando i "no" sembravano definitivi.

In ogni caso, una religione ufficiale "abbastanza confusa", su parecchi argomenti.
E soprattutto in evidente difficoltà nel rapportarsi con i tempi moderni e con le esigenze dei fedeli.

Appunto, milioni di fedeli letteralmente "disorientati".

---

Veramente esisterebbero anche i versetti in cui vengono annunciati dei "messaggeri" successivamente alle vicende evangeliche (la spiegazione sarebbe la mancata conversione della gente, ma soprattutto "la durezza del cuore" diffusa).

In realtà esistono anche dei versetti che affermano il contrario.

Insomma, diciamo che la Bibbia (e in particolare il Vangelo) è un bel "labirinto", dove c'è scritto tutto e il contrario di tutto.

Bisogna fare attenzione.
Si fa presto a perdere l'orientamento.

La verità è che 2000 anni sono tanti.
E forse ogni tanto "rinfrescare" la memoria non farebbe poi così male.

---

Un consiglio spassionato: leggetela veramente la Bibbia.
Leggetela per conto vostro.
Poi eventualmente consultate un esperto.

Cercate di viverla come meglio potete, senza "strafare".
Ma non rifiutatela a priori e in blocco.
Dovete capirne la logica.

Non alzate un peso più grande delle vostre possibilità.

Ad ogni giorno la sua sofferenza.

Io ho trovato da tempo la mia soluzione "mediana".

---
 
Pregare da soli nella propria stanza


Per ora non c'è niente di ufficiale.
Come avrete notato, sono stato molto generico.
Il titolo stesso indica dei "dubbi", che tra l'altro esistono non da adesso.

Indipendentemente da come andrà a finire, se si stabilisse che da un determinato giorno non si tollereranno più "visioni" di alcun tipo, sarà comunque un passaggio epocale.

Questo vorrà dire fare un leggero passo indietro e doversi riferire ancora a degli "intermediari" ufficiali.

Vorrei precisare che gli "intermediari" sono vecchi come il mondo, probabilmente più delle religioni attualmente professate sulla faccia della Terra.

Non si capisce perché uno debba pregare da solo nella propria stanza, a questo punto.
Che senso ha pregare da soli nella propria stanza?
Chi si sta pregando?
Ed è differente da avere una visione?

---
 
Pregate

Non si capisce perché uno debba pregare da solo nella propria stanza, a questo punto.
Che senso ha pregare da soli nella propria stanza?
Chi si sta pregando?
Ed è differente da avere una visione?

Pregate ovunque.

Pregate sempre.

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http://www.corriere.it/cronache/15_...mo-c3165574-0e94-11e5-89f7-3e9b1062ea42.shtml

Sempre più dubbi.
Sempre meno certezze.

Sempre e solo (giusto) quello che dicono loro.

Stavolta le "perplessità" sembrano chiudere definitivamente il discorso.
Anche se in passato abbiamo già assistito a dei "cambiamenti di opinioni", proprio quando i "no" sembravano definitivi.

In ogni caso, una religione ufficiale "abbastanza confusa", su parecchi argomenti.
E soprattutto in evidente difficoltà nel rapportarsi con i tempi moderni e con le esigenze dei fedeli.

Appunto, milioni di fedeli letteralmente "disorientati".

Non sono d'accordo, non c'è nulla di "confuso".
Le religioni (non soltanto quella cattolica) si basano su Verità rivelate, ben venga dunque il dubbio!!
L'esercizio del dubbio è un'evoluzione, un significativo passo avanti nel rapporto tra fede e ragione.

Quello di Medjugorje è un caso molto particolare per le sue peculiari modalità di svolgimento, e il Papa si riferisce specificamente ad esso, non sta mettendo in discussione TUTTE le rivelazioni.
Non mi capacito come questo possa generare confusioni o fraintendimenti.

Sarà che amo parlare esplicitamente o che non ho ancora imparato a leggere nel pensiero, ma tutti gli altri passaggi dell'intervento di Peder, in tutta onestà, non li ho proprio capiti (o, meglio, non ho capito il nesso che li lega fra loro).
 
Prepararsi alla sofferenza

Non sono d'accordo, non c'è nulla di "confuso".
Le religioni (non soltanto quella cattolica) si basano su Verità rivelate, ben venga dunque il dubbio!!
L'esercizio del dubbio è un'evoluzione, un significativo passo avanti nel rapporto tra fede e ragione.

Quello di Medjugorje è un caso molto particolare per le sue peculiari modalità di svolgimento, e il Papa si riferisce specificamente ad esso, non sta mettendo in discussione TUTTE le rivelazioni.
Non mi capacito come questo possa generare confusioni o fraintendimenti.

Sarà che amo parlare esplicitamente o che non ho ancora imparato a leggere nel pensiero, ma tutti gli altri passaggi dell'intervento di Peder, in tutta onestà, non li ho proprio capiti (o, meglio, non ho capito il nesso che li lega fra loro).

La Bibbia è un libro solo apparentemente "chiuso" dal 100 d.C., più o meno (ogni tanto vengono "revisionate" ed eventualmente corrette: l'ultima versione CEI ufficiale risale al 2008).

In realtà, non ne sono state ancora esplorate le enormi potenzialità (a mio parere), soprattutto a livello di spiritualità individuale.

Tu mi dirai che il Cristianesimo è una religione basata sulla "comunità", sullo stare insieme.

Io ti rispondo che ci sono tanti tipi di comunità e che non necessariamente farne parte significa essere dalla parte del giusto, né tanto meno poter essere certi della salvezza.

Io penso che coltivare ed arricchire la propria spiritualità, per poi eventualmente condividerla in una comunità (ma potrebbe risultare difficoltoso o addirittura impossibile), sia essenziale per l'integrità e l'efficienza della comunità stessa.

Essere inglobati a priori in una comunità, solo per meccanismi anagrafici o per coincidenze legate alla residenza, secondo me, non è garanzia di crescita spirituale, sicuramente non a livello individuale.

Vi ricordo che l'obiettivo finale rimane la salvezza della propria anima, al di là delle esigenze di qualsiasi comunità.
Se la comunità va nella direzione sbagliata, non rimane che prenderne atto e dedicarsi perlomeno alla propria spiritualità.

Nessuna lettura (per quanto attenta) della Bibbia, nessuna rivelazione (o verità rivelata, come la chiami tu), nessuna visione (propria o altrui) potrà mai sostituirsi al "libero arbitrio".
Al momento opportuno, sarà l'individuo (e solo l'individuo) che dovrà capire che cosa deve fare nel momento più difficile della sua vita; ed eventualmente comprendere che è cominciato il percorso che lo porterà sulla sua "croce".

Sulla croce sparisce ogni tipo di comunità.
Sulla croce si è da soli.

Più che di visioni avremmo forse bisogno dell'ascolto e della meditazione e quindi della ricerca del silenzio.
Per prepararci, appunto, al momento più "solitario" della nostra vita.

Il Cristianesimo è una religione basata sulla "croce".
Prima o poi la croce arriva.

Perché l'unico miracolo che davvero conta è la Resurrezione, la Vita Eterna.

---
 
La Bibbia è un libro solo apparentemente "chiuso" dal 100 d.C., più o meno (ogni tanto vengono "revisionate" ed eventualmente corrette: l'ultima versione CEI ufficiale risale al 2008).

In realtà, non ne sono state ancora esplorate le enormi potenzialità (a mio parere), soprattutto a livello di spiritualità individuale.

Tu mi dirai che il Cristianesimo è una religione basata sulla "comunità", sullo stare insieme.

Io ti rispondo che ci sono tanti tipi di comunità e che non necessariamente farne parte significa essere dalla parte del giusto, né tanto meno poter essere certi della salvezza.

Io penso che coltivare ed arricchire la propria spiritualità, per poi eventualmente condividerla in una comunità (ma potrebbe risultare difficoltoso o addirittura impossibile), sia essenziale per l'integrità e l'efficienza della comunità stessa.

Essere inglobati a priori in una comunità, solo per meccanismi anagrafici o per coincidenze legate alla residenza, secondo me, non è garanzia di crescita spirituale, sicuramente non a livello individuale.

Vi ricordo che l'obiettivo finale rimane la salvezza della propria anima, al di là delle esigenze di qualsiasi comunità.
Se la comunità va nella direzione sbagliata, non rimane che prenderne atto e dedicarsi perlomeno alla propria spiritualità.

Nessuna lettura (per quanto attenta) della Bibbia, nessuna rivelazione (o verità rivelata, come la chiami tu), nessuna visione (propria o altrui) potrà mai sostituirsi al "libero arbitrio".
Al momento opportuno, sarà l'individuo (e solo l'individuo) che dovrà capire che cosa deve fare nel momento più difficile della sua vita; ed eventualmente comprendere che è cominciato il percorso che lo porterà sulla sua "croce".

Sulla croce sparisce ogni tipo di comunità.
Sulla croce si è da soli.

Più che di visioni avremmo forse bisogno dell'ascolto e della meditazione e quindi della ricerca del silenzio.
Per prepararci, appunto, al momento più "solitario" della nostra vita.

Il Cristianesimo è una religione basata sulla "croce".
Prima o poi la croce arriva.

Perché l'unico miracolo che davvero conta è la Resurrezione, la Vita Eterna.

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L'approccio che suggerisci, dal punto di vista cristiano cattolico, non è corretto.
La crescita spirituale può essere coltivata anche individualmente, ma deve sempre avvenire alla luce degli insegnamenti della Chiesa (che, per definizione e dogma di fede, non sbaglia mai).

Chi decide che la comunità sta andando nella direzione sbagliata? Il singolo? E sbagliata rispetto a cosa? A ciò che più ci aggrada?

No, non funziona così. Anzi, questo è proprio l'atteggiamento più erroneo che un credente possa adottare.
Decidere da se stessi cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Questo non è libero arbitrio: è erigere un vitello d'oro e adorarlo. E' fare di se stessi un dio.


P.S.: Le revisioni della CEI sono puramente formali e riguardano l'esattezza nel rendere il testo originale, la modernità della lingua, l'eufonia e ritmo che permetta la possibilità di musicare, cantare, recitare i testi. Non sono operate alterazioni o nuove interpretazioni.
 
Galileo

L'approccio che suggerisci, dal punto di vista cristiano cattolico, non è corretto.
La crescita spirituale può essere coltivata anche individualmente, ma deve sempre avvenire alla luce degli insegnamenti della Chiesa (che, per definizione e dogma di fede, non sbaglia mai).

Chi decide che la comunità sta andando nella direzione sbagliata? Il singolo? E sbagliata rispetto a cosa? A ciò che più ci aggrada?

No, non funziona così. Anzi, questo è proprio l'atteggiamento più erroneo che un credente possa adottare.
Decidere da se stessi cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Questo non è libero arbitrio: è erigere un vitello d'oro e adorarlo. E' fare di se stessi un dio.

L'approccio che suggerisco io è assolutamente corretto.

Tanti singoli hanno fatto la storia della Chiesa (ringraziati e santificati "solo" secoli dopo), ribellandosi agli schemi apparentemente perfetti delle loro epoche.
Qualsiasi calendario in tuo possesso dovrebbe esserne pieno.

Lo scienziato Galileo Galilei (vissuto secoli prima), benché non un ecclesiastico, fu riabilitato "solo" nel 1992: aveva ragione lui.

---

P.S.: Le revisioni della CEI sono puramente formali e riguardano l'esattezza nel rendere il testo originale, la modernità della lingua, l'eufonia e ritmo che permetta la possibilità di musicare, cantare, recitare i testi. Non sono operate alterazioni o nuove interpretazioni.

Dipende dall'edizione.

In ogni caso, certe revisioni di versetti "rendono" meno delle versioni precedenti.

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L'approccio che suggerisco io è assolutamente corretto.

Tanti singoli hanno fatto la storia della Chiesa (ringraziati e santificati "solo" secoli dopo), ribellandosi agli schemi apparentemente perfetti delle loro epoche.
Qualsiasi calendario in tuo possesso dovrebbe esserne pieno.

Lo scienziato Galileo Galilei (vissuto secoli prim a), benché non un ecclesiastico, fu riabilitato "solo" nel 1992: aveva ragione lui.

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Galileo è l'uomo per tutte le stagioni: viene tirato in ballo sempre per ogni critica alla Chiesa, dalla più blanda alla più severa.
Ma qui si stava parlando di ben altro: Galileo non è stato un teologo e dopo la riabilitazione non mi pare che a qualcuno sia balenata l'idea di farlo santo.
Sul calendario non trovo Santi che si sono ribellati ai dogmi di fede o che hanno proposto interpretazioni personali in contrasto con la Tradizione.
Ci sono Santi che hanno condannato e combattuto anche molto aspramente le eresie, le contaminazioni e le dissolutezze, ma senza atteggiamenti individualistici o scismatici.
Del resto, per diventare Santi è imprescindibile la piena e perfetta comunione con la Chiesa.

Dipende dall'edizione.

In ogni caso, certe revisioni di versetti "rendono" meno delle versioni precedenti.

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Alcune revisioni possono anche non piacerti: anche in fatto di linguaggio, ognuno ha la sua sensibilità.
Indipendentemente dalla versione, il punto però è che quegli interventi sono di natura squisitamente formale, ossia non tolgono né aggiungono nulla al significato proprio delle espressioni.
 
Essere sinceri, essere semplici

Pregate ovunque.

Pregate sempre.

Tornando in tema, per quanto riguarda la religiosità personale...


Matteo 6,5-8 ci illumina al riguardo:

"E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente.
In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole.
Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate".
[Matteo 6,5-8]

---

Secondo me i punti fondamentali sono due:
- "per essere visti dalla gente";
- "che è nel segreto".

Allora, se uno è sincero, può pregare anche nel tempio, può pregare ovunque.
E si può meditare anche tutto il giorno, volendo.
La meditazione che diventa preghiera.

Il significato profondo di questi versetti è proprio questo: arrivare ad eliminare l'ipocrisia.
Essere sinceri, essere semplici.


Più libertà di così penso che non si possa.

---
 
Io non sto criticando nessuno.

---


Qui:

In ogni caso, una religione ufficiale "abbastanza confusa", su parecchi argomenti.
E soprattutto in evidente difficoltà nel rapportarsi con i tempi moderni e con le esigenze dei fedeli.

e qui:

Se la comunità va nella direzione sbagliata, non rimane che prenderne atto e dedicarsi perlomeno alla propria spiritualità.

mi sembra esattamente il contrario.
 
Tornando in tema, per quanto riguarda la religiosità personale...


Matteo 6,5-8 ci illumina al riguardo:

"E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente.
In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole.
Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate".
[Matteo 6,5-8]

---

Secondo me i punti fondamentali sono due:
- "per essere visti dalla gente";
- "che è nel segreto".

Allora, se uno è sincero, può pregare anche nel tempio, può pregare ovunque.
E si può meditare anche tutto il giorno, volendo.
La meditazione che diventa preghiera.

Il significato profondo di questi versetti è proprio questo: arrivare ad eliminare l'ipocrisia.
Essere sinceri, essere semplici.


Più libertà di così penso che non si possa.

---

A parte il termine "meditare" che a me suggerisce strane pratiche molto lontane dalla nostra cultura, non penso che sia in discussione la preghiera del singolo.

Tra l'altro, la lotta all'ipocrisia è uno dei cardini del pontificato dell'attuale Papa.

Più confusa ed evanescente la definizione di "religiosità personale" che ovviamente non può essere ridotta alla sola preghiera e che rimanda all'individuazione di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato, cosa che NON è appannaggio del singolo.

E qui il libero arbitrio non c'entra nulla.
Con il libero arbitrio l'uomo sceglie se accettare gli insegnamenti della Chiesa (osservando i comandamenti e le altre prescrizioni) o rifiutarli (commettendo peccato).
Seguire una "religiosità personale", come la definisci tu, rientra in quest'ultima condotta di vita nella misura in cui ci si convince di essere nel giusto nonostante non si osservino le indicazioni della Chiesa.
 
I libri danno solo lo spunto iniziale

Qui:
[...]



e qui:
[...]


mi sembra esattamente il contrario.

Se uno sta sbagliando, qualunque "divisa" indossi, glielo si può far notare?
O è vietato?

Mi pare che esistano anche delle "inchieste ufficiali".

A parte il termine "meditare" che a me suggerisce strane pratiche molto lontane dalla nostra cultura, non penso che sia in discussione la preghiera del singolo.

Tra l'altro, la lotta all'ipocrisia è uno dei cardini del pontificato dell'attuale Papa.

Più confusa ed evanescente la definizione di "religiosità personale" che ovviamente non può essere ridotta alla sola preghiera e che rimanda all'individuazione di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato, cosa che NON è appannaggio del singolo.

E qui il libero arbitrio non c'entra nulla.
Con il libero arbitrio l'uomo sceglie se accettare gli insegnamenti della Chiesa (osservando i comandamenti e le altre prescrizioni) o rifiutarli (commettendo peccato).
Seguire una "religiosità personale", come la definisci tu, rientra in quest'ultima condotta di vita nella misura in cui ci si convince di essere nel giusto nonostante non si osservino le indicazioni della Chiesa.

Il libero arbitrio ti permette di decidere quando frenare o quando accelerare con la tua automobile.
O semplicemente di fare il tuo lavoro, o dedicarti al tuo hobby preferito.

Puoi avere letto tutti i libri del mondo, ma a un certo punto devi passare alla pratica.
E la pratica, oltreché estremamente diversa dalla teoria, è fatta di episodi (o semplicemente dettagli) a volte imprevedibili.
Lì entra in gioco il libero arbitrio.

I libri danno solo lo spunto iniziale.
Comunque la Bibbia è un ottimo punto di partenza, per quanto riguarda la religione e la spiritualità.
Perché ne esisterebbero così tante in commercio?
Forse per leggerle anche in privato? Domando.

Ma le vicende delle persone prendono strade diverse.
Ognuno fa storia a sé.

---

In ogni caso, non so se si è capito: sono "del settore".

Se sei d'accordo, interromperei questa disquisizione tipicamente a due, per lasciare libero il thread al suo ruolo naturale.

Oppure, se nessuno ha più niente da dire al momento, l'amministratore del sito potrebbe chiudere temporaneamente la discussione, in attesa delle "decisioni ufficiali" riguardanti l'argomento.

---
 
Esercizi spirituali

Oppure, se nessuno ha più niente da dire al momento

A parte il termine "meditare" che a me suggerisce strane pratiche molto lontane dalla nostra cultura, non penso che sia in discussione la preghiera del singolo.

No, nessuna strana pratica molto lontana dalla nostra cultura!

La meditazione è presente, oltre che nei monasteri (che sono parte integrante della Chiesa), anche in numerose case di esercizi spirituali operanti in tutta Italia.

Generalmente si sottopone al gruppo di fedeli (sottolineo "gruppo") un brano dei Vangeli o di altre parti della Bibbia.

No, no, nulla di strano!

Fidati.

---
 
Se uno sta sbagliando, qualunque "divisa" indossi, glielo si può far notare?
O è vietato?

Non è vietato, ma far notare a qualcuno che sta sbagliando significa criticare la sua condotta.
Quindi non ha senso dire: "non sto criticando nessuno".


Mi pare che esistano anche delle "inchieste ufficiali".

Certo, su Medjugorje esiste un'inchiesta ufficiale. Perché la Chiesa non cavalca i fenomeni, ma vuole offrire ai fedeli delle certezze.
E' proprio quell'esercizio del dubbio di cui parlavo nel mio primo post, che non è confusione o smarrimento, ma ricerca della verità.



Il libero arbitrio ti permette di decidere quando frenare o quando accelerare con la tua automobile.
O semplicemente di fare il tuo lavoro, o dedicarti al tuo hobby preferito.

Puoi avere letto tutti i libri del mondo, ma a un certo punto devi passare alla pratica.
E la pratica, oltreché estremamente diversa dalla teoria, è fatta di episodi (o semplicemente dettagli) a volte imprevedibili.
Lì entra in gioco il libero arbitrio.

I libri danno solo lo spunto iniziale.
Comunque la Bibbia è un ottimo punto di partenza, per quanto riguarda la religione e la spiritualità.
Perché ne esisterebbero così tante in commercio?
Forse per leggerle anche in privato? Domando.

Ma le vicende delle persone prendono strade diverse.
Ognuno fa storia a sé.

Chi conosce la teoria, ha più mezzi per affrontare la pratica.
Per questo si va a scuola, si seguono i corsi di formazione, si fanno gli esami della patente.
Perché se piove tu rallenti perché a scuola guida t'insegnano che l'asfalto è sdrucciolevole.
Certo, puoi fare a meno della teoria, fare un incidente e imparare nella pratica quanto sia difficile guidare sul bagnato, ma forse è meglio saperlo prima, non ti pare?
Tu puoi anche convincerti che guidare sul bagnato sia più sicuro, ma questo non cambia le cose.

Fuori di metafora, gli insegnamenti della Chiesa non sono vuote prescrizioni, ma servono proprio per conoscere ciò che salva un'anima da ciò che la condanna.
Le regole non le facciamo noi. Non siamo noi stessi il dio che dobbiamo adorare e a cui dobbiamo rendere conto.


In ogni caso, non so se si è capito: sono "del settore".

Che vuol dire? Sei un prete? Un testimone di Geova? Un affiliato a qualche strana setta religiosa new age?
Che significa "del settore"?


Se sei d'accordo, interromperei questa disquisizione tipicamente a due, per lasciare libero il thread al suo ruolo naturale.

Oppure, se nessuno ha più niente da dire al momento, l'amministratore del sito potrebbe chiudere temporaneamente la discussione, in attesa delle "decisioni ufficiali" riguardanti l'argomento.

---

No, non sono d'accordo.
Tu hai aperto questo thread e il suo ruolo naturale è proprio la discussione, sia essa a due, a quattro, a otto o a sedici persone.
Puoi smettere di rispondermi, lo capisco; ma chiedere la chiusura del thread mi fa pensare che tu sia a corto di argomenti e per uno "del settore" è quantomeno singolare.
 
Come detto in partenza, non intervengo molto perché questo é uno degli argomenti più a rischio flames che esistono. Ma mi appassiona molto e mi fa molto, moltissimo piacere vedere persone che hanno a cuore gli argomenti spirituali.

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Amen!

Non è vietato, ma far notare a qualcuno che sta sbagliando significa criticare la sua condotta.
Quindi non ha senso dire: "non sto criticando nessuno".

Io non critico chi si approccia in modo corretto alla Bibbia.
Eppure, stesso libro, stessi dogmi: scelte diversissime.
Automobili diverse, stili di guida diversi, per restare nella metafora.
Libero arbitrio.

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Certo, su Medjugorje esiste un'inchiesta ufficiale. Perché la Chiesa non cavalca i fenomeni, ma vuole offrire ai fedeli delle certezze.
E' proprio quell'esercizio del dubbio di cui parlavo nel mio primo post, che non è confusione o smarrimento, ma ricerca della verità.

Le inchieste che fanno paura non sono certo quelle su Medjugorje.
Non mi riferivo a quella.

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Chi conosce la teoria, ha più mezzi per affrontare la pratica.
Per questo si va a scuola, si seguono i corsi di formazione, si fanno gli esami della patente.
Perché se piove tu rallenti perché a scuola guida t'insegnano che l'asfalto è sdrucciolevole.
Certo, puoi fare a meno della teoria, fare un incidente e imparare nella pratica quanto sia difficile guidare sul bagnato, ma forse è meglio saperlo prima, non ti pare?
Tu puoi anche convincerti che guidare sul bagnato sia più sicuro, ma questo non cambia le cose.

Fuori di metafora, gli insegnamenti della Chiesa non sono vuote prescrizioni, ma servono proprio per conoscere ciò che salva un'anima da ciò che la condanna.
Le regole non le facciamo noi. Non siamo noi stessi il dio che dobbiamo adorare e a cui dobbiamo rendere conto.

Qui potremmo anche esserci.

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Che vuol dire? Sei un prete? Un testimone di Geova? Un affiliato a qualche strana setta religiosa new age?
Che significa "del settore"?

Qui invece non ci siamo assolutamente.
Chi vuole salvare la propria anima (o quella degli altri, se particolarmente generoso) non si chiede se un altro ha una "divisa" o una funzione ufficiale.

Essere "del settore" significa che ho fatto delle esperienze significative negli ultimi 25 anni (anche ufficiali, certamente), che vanno ad integrare una vita di 43 quasi interamente dedicata alla religione.
Non c'è bisogno di avere una divisa.

Potrei citare diverse parabole al riguardo, ma vedo che anche tu sei un esperto, quindi le conoscerai sicuramente.

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No, non sono d'accordo.
Tu hai aperto questo thread e il suo ruolo naturale è proprio la discussione, sia essa a due, a quattro, a otto o a sedici persone.
Puoi smettere di rispondermi, lo capisco; ma chiedere la chiusura del thread mi fa pensare che tu sia a corto di argomenti e per uno "del settore" è quantomeno singolare.

Amen!
 
Io non critico chi si approccia in modo corretto alla Bibbia.
Eppure, stesso libro, stessi dogmi: scelte diversissime.
Automobili diverse, stili di guida diversi, per restare nella metafora.
Libero arbitrio.

Corretto secondo quali parametri? I tuoi personali?
Tu sei libero di interpretare la Bibbia come più ti aggrada (puoi scegliere di "guidare a sinistra"), resta il fatto che quando il vigile (Dio) ti renderà conto del tuo operato, non potrai evitare la multa (la pena eterna) dicendo: "per me era meglio guidare a sinistra".
Qui non si tratta di me o di te.
La Chiesa cattolica (ma mi pare di capire che tu appartenga ad un'altra confessione religiosa) ha stabilito come dev'essere interpretata la Bibbia.
Ti va bene? Sei in comunione con la Chiesa. Non ti va bene? Non sei in comunione con la Chiesa.
Non c'è una terza via o un'altra opzione.


Le inchieste che fanno paura non sono certo quelle su Medjugorje.
Non mi riferivo a quella.

Non leggo nel pensiero.


Qui invece non ci siamo assolutamente.
Chi vuole salvare la propria anima (o quella degli altri, se particolarmente generoso) non si chiede se un altro ha una "divisa" o una funzione ufficiale.

Essere "del settore" significa che ho fatto delle esperienze significative negli ultimi 25 anni (anche ufficiali, certamente), che vanno ad integrare una vita di 43 quasi interamente dedicata alla religione.
Non c'è bisogno di avere una divisa.

Potrei citare diverse parabole al riguardo, ma vedo che anche tu sei un esperto, quindi le conoscerai sicuramente.

Non sono un esperto.
Esperienze significative anche ufficiali che significa? Che hai fatto la Comunione? Che hai ricevuto la Cresima? Che ti sei sposato in Chiesa?

Sei troppo vago nelle tue affermazioni.
Ricordi il discorso della montagna? "Sia il vostro linguaggio: sì, sì; no, no; il superfluo procede dal maligno".



Amen, fratello.
 
Stato
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