Melinda e melinda

Copperfield

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Un aneddoto provoca una discussione fra due scrittori sulla duplice natura del dramma umano, simbolizzata dalla maschera teatrale tragedia/commedia. Di recente una storia teatrale l'ha riportata d'attualità con due caratteri, uno con una versione più drammatica dell'altro entrambi incentrati su un'enigmatica donna di nome Melinda. Una piece composita, popolata da beneducati, artistici, occasionalmente nevrotici personaggi (uomini e donne), che vivono al giorno d'oggi a New York, le cui vite diventano sempre più complicate.

Con una idea per certi versi somigliante al notissimo "Sliding doors" di Peter Howitt, ritroviamo finalmente un buon Allen, in questa opera decisamente più vicino ai suoi standards.
Una simpatica commediola dove le nevrosi alleaniane riaffiorano in tutto il loro splendore, lasciando allo spettatore la sensazione di una sceneggiatura spumeggiante e piacevole.

***
 
pienamente d'accordo... Melinda e/o Melinda, il tragico e il comico presenti nella stessa persona (in tutte le persone), dipende dal tipo di sguardo che vogliamo dare alle cose.... un ottimo Allen, che trova la sua ricchezza e la sua forza nell'equilibrio tra dramma e commedia... punto di equilibrio stranamente (e senz'altro momentaneamente) perso subito dopo con Match point, film pesantemente sbilanciato sul versante della tragedia, e forse per questo con minore spessore (e minore interesse) dei personaggi.

Will Ferrell è l'ovvio alter ego di Woody Allen (e per lui sono scritte le battute più tipicamente alleniane), ma tutti i personaggi sono interessanti e serviti da dialoghi adeguati.
***1/2
 
Un bellissimo gioco, una bella trovata attorno al raffinato mondo di Allen, che è sempre lui e vive sempre delle stesse cose, a partire dai titoli di testa che ricicla ormai da tempi immemorabili. Poco importa, perché personalmente non mi stanco mai neppure in queste opere "minori": questo è più riuscito e accattivante del precedente Anything Else. E' un bene anche che abbia deciso di farsi da parte e farsi "sostituire", perché così ci ha rivelato prima un ottimo Biggs e qui ci ha "ridato" Ferrell, che quando non è in pessime cosucce tipo Old School o Anchorman è fenomenale e lontano da spiacevoli eccessi. Bene Radha Mitchell, ma va da sé che un film di Allen, una commedia di Allen, non può avere che ottime interpretazioni da parte di tutti: cito fra gli altri Chiwetel Ejiofor (Piccoli affari sporchi) e, la mia preferita, Chloë Sevigny.

Voto: ***

P.S. Match Point è un gran film. :icon_wink:
 
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