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La procace giornalista non comparirebbe nei prossimi palinsesti Rai. La politica protesta con coro bipartisan, ma il rischio è che rimanga a casa, stipendiata, per non fare nulla
Stai a vedere che alla fine la Ventura ha seguito il suo consiglio. Monica Setta in un battibecco a mezzo stampa con SuperSimo le aveva consigliato di lasciar perdere isole e reality per buttarsi su un programma di approfondimento. Un po' come il suo. O meglio, quello che era il suo e che presto potrebbe non esserlo più. Perché, anche se con ogni probabilità non sarà la conduttrice piemontese a scalzarlo, pare ormai certo che dall'autunno Il fatto del giorno non andrà più in onda.
Dall'elenco dei programmi sui quali si pronuncerà il prossimo Cda della Rai, infatti, è sparito il talk politico del pomeriggio, fascia oraria dalla quale scomparirebbe anche L'Italia sul Due di Milo Infante e Lorena Bianchetti. Al loro posto, si vocifera, una nuova trasmissione affidata a un professionista in arrivo dalla sponda opposta di Mediaset.
Sul caso si sono immediatamente scatenate le proteste della politica, con un coro di lamentele bipartisan che parte dal Pd e arriva fino al portavoce del Pdl Capezzone. Ma soprattutto è scattata la polemica della diretta interessata, che ha dichiarato: «Sto aspettando comunicazioni. Mi auguro che un programma che ha quadruplicato gli ascolti nella fascia oraria e che costa solo 7.000 euro a puntata non venga cancellato. Confido nel direttore generale, Mauro Masi».
La fiducia della Setta, però, potrebbe essere mal riposta, visto che le voci di corridoio indicano proprio nel dg il "boia" dei programmi (in bilico c'è anche Peccati in seconda serata). In particolare, avrebbero causato imbarazzo alla direzione generale (anche se la Setta ha smentito categoricamente) il presunto e poi smentito flirt tra Carla Bruni e Massimo Giletti e la definizione di un trans come prostituta, proprio nella giornata dei transessuali vittime di violenza, tirati fuori in diretta dalla giornalista brindisina. Che, forte di un altro anno di contratto in Rai, ora rischia di entrare nel nutrito novero degli stipendiati della tv di Stato che stanno a casa a girarsi i pollici. Lei per esempio - come ha tenuto a sottolineare - guadagna 300 euro netti a puntata.
LIBERO NEWS
Stai a vedere che alla fine la Ventura ha seguito il suo consiglio. Monica Setta in un battibecco a mezzo stampa con SuperSimo le aveva consigliato di lasciar perdere isole e reality per buttarsi su un programma di approfondimento. Un po' come il suo. O meglio, quello che era il suo e che presto potrebbe non esserlo più. Perché, anche se con ogni probabilità non sarà la conduttrice piemontese a scalzarlo, pare ormai certo che dall'autunno Il fatto del giorno non andrà più in onda.
Dall'elenco dei programmi sui quali si pronuncerà il prossimo Cda della Rai, infatti, è sparito il talk politico del pomeriggio, fascia oraria dalla quale scomparirebbe anche L'Italia sul Due di Milo Infante e Lorena Bianchetti. Al loro posto, si vocifera, una nuova trasmissione affidata a un professionista in arrivo dalla sponda opposta di Mediaset.
Sul caso si sono immediatamente scatenate le proteste della politica, con un coro di lamentele bipartisan che parte dal Pd e arriva fino al portavoce del Pdl Capezzone. Ma soprattutto è scattata la polemica della diretta interessata, che ha dichiarato: «Sto aspettando comunicazioni. Mi auguro che un programma che ha quadruplicato gli ascolti nella fascia oraria e che costa solo 7.000 euro a puntata non venga cancellato. Confido nel direttore generale, Mauro Masi».
La fiducia della Setta, però, potrebbe essere mal riposta, visto che le voci di corridoio indicano proprio nel dg il "boia" dei programmi (in bilico c'è anche Peccati in seconda serata). In particolare, avrebbero causato imbarazzo alla direzione generale (anche se la Setta ha smentito categoricamente) il presunto e poi smentito flirt tra Carla Bruni e Massimo Giletti e la definizione di un trans come prostituta, proprio nella giornata dei transessuali vittime di violenza, tirati fuori in diretta dalla giornalista brindisina. Che, forte di un altro anno di contratto in Rai, ora rischia di entrare nel nutrito novero degli stipendiati della tv di Stato che stanno a casa a girarsi i pollici. Lei per esempio - come ha tenuto a sottolineare - guadagna 300 euro netti a puntata.
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