15 giugno 2006 - Il gruppo d'acquariologia della stazione zoologica ''Anton Dohrn'' di Napoli, coordinato da Flegra Bentivegna, venerdi' comincera' a studiare il comportamento delle tartarughe marine nel loro ambiente naturale. Il progetto di ricerca, mai prima d'ora realizzato nel Mediterraneo, consiste nel fissare al carapace di animali liberi dei ''microcomputer'', di fabbricazione inglese, sostenuti da una base di materiale galleggiante di colore arancio.
Nell'arco di due o tre giorni i piccoli apparecchi si staccheranno automaticamente dalle tartarughe risalendo in superficie con il loro carico prezioso di dati. Infatti, durante il funzionamento sott'acqua essi registreranno tutti i movimenti della tartaruga, permettendo cosi' di conoscere a quale profondita' essa va a cercare il suo cibo, quanto tempo spende nell'arco della giornata per mangiare o per dormire, cosa fa di notte e ogni quanto tempo sente la necessita' di risalire in superficie per respirare.
Il golfo di Napoli, spiegano alla stazione Dohrn, e' l'ideale per simili osservazioni perche' in esso le tartarughe stazionano a lungo, specialmente in primavera e in estate, trovandovi un pascolo abbondante ed adatto alle loro esigenze.
Per la buona riuscita dello studio e' pero' indispensabile che i microcomputer, una volta sganciatosi dalle tartarughe, siano recuperati e riconsegnati ai ricercatori napoletani. Per questo, su di essi e' riportato l'indirizzo dell'Acquario di Napoli ed e' specificato anche che sara' offerta una piccola ricompensa a chiunque ne recuperi uno.
Per verificare la fattibilita' del progetto, lo scorso anno, con la collaborazione degli operatori del Servizio Risorsa Mare del Comune di Napoli, sono stati lasciati in acqua 10 modelli finti, di cui e' stata recuperata la meta'.
Gli animali scelti per quest'indagine sono stati curati nel ''Rescue Center'' tartarughe marine della Stazione Zoologica e riabilitati presso il ''Turtle Point'' di Bagnoli, ospitato temporaneamente in un ex capannone dell'Italsider.
E' in corso di assegnazione da parte della Bagnolifutura, con appalto integrale, la realizzazione della sede definitiva del Turtle Point di Bagnoli, che sara' ospitata nel sito di archeologia industriale Tna - Impianto Trattamento Acque.
(ANSA).
Nell'arco di due o tre giorni i piccoli apparecchi si staccheranno automaticamente dalle tartarughe risalendo in superficie con il loro carico prezioso di dati. Infatti, durante il funzionamento sott'acqua essi registreranno tutti i movimenti della tartaruga, permettendo cosi' di conoscere a quale profondita' essa va a cercare il suo cibo, quanto tempo spende nell'arco della giornata per mangiare o per dormire, cosa fa di notte e ogni quanto tempo sente la necessita' di risalire in superficie per respirare.
Il golfo di Napoli, spiegano alla stazione Dohrn, e' l'ideale per simili osservazioni perche' in esso le tartarughe stazionano a lungo, specialmente in primavera e in estate, trovandovi un pascolo abbondante ed adatto alle loro esigenze.
Per la buona riuscita dello studio e' pero' indispensabile che i microcomputer, una volta sganciatosi dalle tartarughe, siano recuperati e riconsegnati ai ricercatori napoletani. Per questo, su di essi e' riportato l'indirizzo dell'Acquario di Napoli ed e' specificato anche che sara' offerta una piccola ricompensa a chiunque ne recuperi uno.
Per verificare la fattibilita' del progetto, lo scorso anno, con la collaborazione degli operatori del Servizio Risorsa Mare del Comune di Napoli, sono stati lasciati in acqua 10 modelli finti, di cui e' stata recuperata la meta'.
Gli animali scelti per quest'indagine sono stati curati nel ''Rescue Center'' tartarughe marine della Stazione Zoologica e riabilitati presso il ''Turtle Point'' di Bagnoli, ospitato temporaneamente in un ex capannone dell'Italsider.
E' in corso di assegnazione da parte della Bagnolifutura, con appalto integrale, la realizzazione della sede definitiva del Turtle Point di Bagnoli, che sara' ospitata nel sito di archeologia industriale Tna - Impianto Trattamento Acque.
(ANSA).