beba ha scritto:
E' indirizzata a quelle persone a cui piace trattarli in questo modo (clandestini = espulsione), non entro in questioni politiche, voglio dire anche di più: ci riempiamo la bocca (parlo in generale), di solidarietà umana, che siamo dei cristiani, magari andiamo pure in chiesa, però ci comportiamo diversamente da quello che Dio ci ha insegnato, per come la si vede ora, preferiamo tollerare una bestemmia piuttosto un simile atteggiamento (clandestinità) lontano dal modo di essere cristiani!
Lasciamo perdere per un momento che esiste una legge dello Stato e va rispettata, ma non mi si venga a dire che tale comportamento rappresenta un modo di essere umano!
Una domanda che ognuno di noi si dovrebbe porre, sinceramente fuori da ogni appartenenza politica: se tu fossi uno di loro che definisci clandestino e quindi va espulso, come ti sentiresti?
Una pietà umana in questo paese esiste ancora, oppure il cinismo ha preso il sopravvento?
Sono contento che non era diretta a me.
(Sai, anche qui, se qualcuno parla "fuori dal coro" delle ovvietà viene preso per "politico", "vicino ai politici", razzista o quanto di peggio si possa pensare).
Non conosco la tua età e per questo motivo ho un po' di difficoltà a risponderti. I ragazzi, in genere, sino a vent'anni sono portati all'estremismo (di destra o di sinistra e perfino di centro). Per fare solo un esempio: Benedetto Croce diceva che chi non è comunista a ventanni è senza cuore e chi lo è ancora a trent'anni è pure sanza cuore.
Se, invece, le tue parole sono dovute a riflessioni maturate da letture ed approfondimenti (come diceva Tuner: hanno lavorato le sinapsi del tuo cervello) è ovviamente un altro discorso.
Io penso che la pietà umana, nel suo vero senso etimologico: la compassione -
cum patire, essere compartecipi di cio' che accade agli altri - che accomuna il genere umano, va applicata sempre a favore di chi soffre.
E non ne farei una questione di essere o meno cristiani.
La solidarietà dei musulmani non è da meno.
Il problema è semmai su come rendere efficace questa compassione.
Se dai 1€ ad un mendicante sicuramente gli hai risolto il problema immediato di nutrirsi, ma non gli hai risolto la vita!
Gli arrivi che si susseguono sulle nostre coste oramai hanno il sapore delle trasmigrazioni bibliche a cui non si puo' rimediare dando un asilo a tutti.
Queste persone che dall'Africa sub-sahariana spingono verso l'Europa sono milioni! Quello che vedi adesso è solo l'avanguardia.
Io penso che il problema va risolto alla radice. Come? Creando in quei luoghi tutte le premesse affinchè queste persone possano lavorare dove sono nate.
Concentrandosi su come gestire ed impiegare le risorse che la comunità internazionale fornisce loro. Senza stravolgere le loro abitudini ed i loro modi di vivere.
L'Italia (e molte altre nazioni europee) spende molti milioni in aiuti ai Paesi emergenti. Questi milioni vengono gestiti dai governi locali non sempre ai fini per i quali sono stati erogati.
E qui c'entra il politicamente corretto: lo è se è il Paese ricevente ad occuparsi della gestione degli aiuti.
Dovremmo essere meno miopi ed occuparcene noi stessi.
Spero di non averti annoiato.
