22 giugno 2006 - "Il Mediterraneo con 750 specie animali e vegetali penetrate dal Mar Rosso, dall'Oceano Atlantico e introdotte dall'uomo e' il mare piu' invaso da specie aliene al mondo con il rischio di una grave compromissione della biodiversita'": lo dice Franco Andaloro, dirigente dell'Icram (Istituto centrale per la ricerca applicata sul mare) e responsabile di un progetto di monitoraggio delle specie aliene nei mari italiani che prende il via oggi. A realizzarlo, con il coordinamento dell'Icram e i finanziamenti del ministero dell'Ambiente, saranno le 25 aree marine protette italiane. "E' la prima esperienza al mondo -spiega Andaloro- di creazione di un sistema di rilevamento diretto lungo tutto il territorio nazionale della presenza delle specie non indigene, correlato alla tutela dell'ambiente marino. Sono specie -aggiunge- che penetrano da Suez e Gibilterra, giungono in Mediterraneo attraverso le acque di zavorra delle navi o le incrostazioni degli scafi, sono importate in acquicoltura e acquariologia o come esche vive e che rischiano di creare gravi danni agli ecosistemi, all'economia della pesca e anche al turismo". Il ricercato specifica che attraverso questo progetto di studio "si potra' valutare la distribuzione delle specie aliene nei nostri mari, creare un sistema di prima allerta per segnalare l'arrivo di specie dannose per l'ecosistema e per l'uomo che consenta anche la mitigazione dei danni e l' identificazione ed eliminazione delle vie di penetrazione".
Il progetto, per il quale da oggi a venerdi' si tiene nell'area marina protetta del Plemmirio a Siracusa la prima riunione operativa di tecnici ed esperti, prevede azioni di sensibilizzazione dei pescatori che operano nelle aree marine protette, considerati dagli esperti un eccezionale osservatorio, ma anche osservazione diretta dei subacquei delle aree marine protette che effettueranno veri e propri censimenti per verificare la presenza e la distribuzione delle specie aliene piu' comuni e studiare l'effetto 'riserva' sulla tutela della biodiversita'. "I nostri subaquei -dice Enzo Incontro, direttore dell'area marina del Plemmirio- assieme ai ricercatori dell'Icram si immergeranno per sperimentare le tecniche di censimento visuale. L'obiettivo ultimo e' quello di identificare sistemi di prevenzione e contenimento delle specie aliene".
(AGI)
Il progetto, per il quale da oggi a venerdi' si tiene nell'area marina protetta del Plemmirio a Siracusa la prima riunione operativa di tecnici ed esperti, prevede azioni di sensibilizzazione dei pescatori che operano nelle aree marine protette, considerati dagli esperti un eccezionale osservatorio, ma anche osservazione diretta dei subacquei delle aree marine protette che effettueranno veri e propri censimenti per verificare la presenza e la distribuzione delle specie aliene piu' comuni e studiare l'effetto 'riserva' sulla tutela della biodiversita'. "I nostri subaquei -dice Enzo Incontro, direttore dell'area marina del Plemmirio- assieme ai ricercatori dell'Icram si immergeranno per sperimentare le tecniche di censimento visuale. L'obiettivo ultimo e' quello di identificare sistemi di prevenzione e contenimento delle specie aliene".
(AGI)