5 giugno 2006 - Il falco pescatore torna nella Maremma toscana, grazie a una iniziativa del Corpo forestale dello Stato, protagonista di un operazione di trasferimento, dalla Corsica a Grosseto, di alcuni piccoli esemplari di questo bellissimo volatile.
Si tratta della realizzazione di un progetto per ricostituire una popolazione nidificante di falco pescatore nel Parco Regionale della Maremma, iniziato nel 2002. Il trasporto e' previsto per il 6 giugno.
Con l arrivo dei primi sei giovani falchi dalla Corsica, il progetto di reintroduzione del Falco pescatore (Pandion haliaetus) nella Maremma toscana diventa quindi una realta'. Vengono cosi' premiati gli sforzi dei numerosi enti coinvolti, tra cui si evidenziano il Parco regionale della Corsica ed il Parco regionale della Maremma con un proficuo protocollo di intesa.
Il Corpo forestale dello Stato, sempre attento alle tematiche legate alla conservazione della fauna selvatica, ha voluto collaborare all iniziativa mettendo a disposizione un elicottero AB 412 per il trasporto dei rapaci. Vi era difatti la necessita' di trasferire in tempi brevi i giovani falchi, dai nidi naturali in Corsica ai nidi artificiali in Maremma, limitando al massimo lo stress causato dalla cattura e dal viaggio.
L intervento del Cfs rientra dunque nel quadro delle attivita' istituzionali, tra cui preme segnalare diverse azioni a favore della conservazione della biodiversita', inteso come valore naturale aggiunto , anche in riferimento a specifiche direttive comunitarie. Gli esemplari verranno liberati in una zona costiera del Parco della Maremma, in un ambiente naturale estremamente idoneo, dopo un breve periodo di acclimatazione in apposite strutture.
L obbiettivo a medio termine e' la ricostituzione nel grossetano di una popolazione nidificante di 5-7 coppie, favorendo l espansione della specie in aree limitrofe alla Corsica dove e' presente un importante nucleo di circa 30 coppie. Il ritorno del Falco pescatore in Toscana, una specie magnifica e di grande interesse, con problemi di sopravvivenza in buona parte del bacino del Mediterraneo, puo' anche rappresentare un forte richiamo per un turismo di tipo naturalistico , che da posizioni originarie di nicchia si va sempre piu' diffondendo.
(ANSA)
Si tratta della realizzazione di un progetto per ricostituire una popolazione nidificante di falco pescatore nel Parco Regionale della Maremma, iniziato nel 2002. Il trasporto e' previsto per il 6 giugno.
Con l arrivo dei primi sei giovani falchi dalla Corsica, il progetto di reintroduzione del Falco pescatore (Pandion haliaetus) nella Maremma toscana diventa quindi una realta'. Vengono cosi' premiati gli sforzi dei numerosi enti coinvolti, tra cui si evidenziano il Parco regionale della Corsica ed il Parco regionale della Maremma con un proficuo protocollo di intesa.
Il Corpo forestale dello Stato, sempre attento alle tematiche legate alla conservazione della fauna selvatica, ha voluto collaborare all iniziativa mettendo a disposizione un elicottero AB 412 per il trasporto dei rapaci. Vi era difatti la necessita' di trasferire in tempi brevi i giovani falchi, dai nidi naturali in Corsica ai nidi artificiali in Maremma, limitando al massimo lo stress causato dalla cattura e dal viaggio.
L intervento del Cfs rientra dunque nel quadro delle attivita' istituzionali, tra cui preme segnalare diverse azioni a favore della conservazione della biodiversita', inteso come valore naturale aggiunto , anche in riferimento a specifiche direttive comunitarie. Gli esemplari verranno liberati in una zona costiera del Parco della Maremma, in un ambiente naturale estremamente idoneo, dopo un breve periodo di acclimatazione in apposite strutture.
L obbiettivo a medio termine e' la ricostituzione nel grossetano di una popolazione nidificante di 5-7 coppie, favorendo l espansione della specie in aree limitrofe alla Corsica dove e' presente un importante nucleo di circa 30 coppie. Il ritorno del Falco pescatore in Toscana, una specie magnifica e di grande interesse, con problemi di sopravvivenza in buona parte del bacino del Mediterraneo, puo' anche rappresentare un forte richiamo per un turismo di tipo naturalistico , che da posizioni originarie di nicchia si va sempre piu' diffondendo.
(ANSA)