Un film sicuramente con un fondo di pedanteria, di scontatezza e anche un po' di cattivo gusto. Per chi il Dogma non lo gradisce, né gradisce i suoi allievi postumi, il film di Susanne Bier sarà, più che "con un fondo di", tutto così. Se c'è qualcosa che proprio non ho gradito è stato l'eccesso (ed il cattivo gusto lo vedo qui) di perfidia nei cattivi afghani: servono a creare il fattore psicologico di tormento, ma non c'era bisogno di esagerare. Protagonista non è tanto Michael (Ulrich Thomsen), quanto la moglie Sarah (Connie Nielsen) e fosse anche solo per la sua presenza (donna tosta, intelligente e bellissima - una delle bellezze più sconvolgenti del cinema, secondo il mio indiscutibile giudizio -, la Nielsen. Parla fra l'altro un italiano invidiabile da molte italiane
) il dramma familiare molto sbattuto in faccia e molto paragnosta raggiunge la soglia dell'attenzione.Voto: **