Non solo crisi economiche

MEGADISH ha scritto:
È tutto un modello di sviluppo che è risultato vincente per tanto tempo e che tante cose buone ha fatto per il progresso dell'umanità, che è, però, ormai arrivato al capolinea. Prima lo si capisce e meglio è. Ammesso che non sia troppo tardi.
 
roddy ha scritto:
È tutto un modello di sviluppo che è risultato vincente per tanto tempo e che tante cose buone ha fatto per il progresso dell'umanità, che è, però, ormai arrivato al capolinea. Prima lo si capisce e meglio è. Ammesso che non sia troppo tardi.

Azz.... sempre allegro tu!:D
Ciaoooo;)
 
gig60 ha scritto:
Azz.... sempre allegro tu!:D
Ciaoooo;)

:D :D :D

Poi però il buon Roddy ,in Spagna non va mica in bicicletta,ma prende l'aeroplanino !!!

Come si suol dire: predicare bene e razzolare male
:eusa_wall:
 
lucamax ha scritto:
:D :D :D

Poi però il buon Roddy ,in Spagna non va mica in bicicletta,ma prende l'aeroplanino !!!

Come si suol dire: predicare bene e razzolare male
:eusa_wall:

ehhhh ...

"tutti vogliono tornare alla natura .... ma nessuno è disposto a ritornarci a piedi....."

....purtroppo:doubt:
 
lucamax ha scritto:
:D :D :D

Poi però il buon Roddy ,in Spagna non va mica in bicicletta,ma prende l'aeroplanino !!!

Come si suol dire: predicare bene e razzolare male
:eusa_wall:
gig60 ha scritto:
ehhhh ...

"tutti vogliono tornare alla natura .... ma nessuno è disposto a ritornarci a piedi....."

....purtroppo:doubt:

La vostra "ironia" mi fa capire che abbiamo due concezioni del termine "sviluppo sostenibile" radicalmente opposte.
Per me uno sviluppo eco-sostenibile non significa affatto il ritorno alla pastorizia e al medioevo, ma, al contrario, un forte sviluppo verso l'ammodernamento tecnologico.
Faccio un esempio per farmi capire: il nuovo modello di sviluppo che io auspico prevederebbe che sia obbligatorio vendere esclusivamente lavatrici e lavastoviglie AA+ ( e, possibilmente, incentivare la creazione di modelli AAAAAAAAA++++ :D ), non che le massaie debbano ricominciare a lavare i panni col sapone di marsiglia.
Prevederebbe che i comuni, per esempio, possano dare concessioni edilizie solo a progetti che prevedano un impatto energetico e ambientale il più basso possibile: prevederebbe che vengano azzerate le imposte sulla casa per quegli appartamenti che abbiano l'isolamento termico, che abbiano i pannelli solari... E il corrispondente aumento per quelli che, entro un ragionevole periodo di tempo, non si adeguano.
Prevederebbe che si adotti su scala mondiale il "Green Building Code" http://www.documents.dgs.ca.gov/bsc/prpsd_stds/combined_green_et_7_08.pdf
adottato in California ( non in un Paese bolscevico ) da un Governatore, come Arnold Schwarzenegger che non è esattamente un rivoluzionario verde
http://paroleverdi.blogosfere.it/2008/07/la-california-adotta-il-green-building-code.html
Prevederebbe, per restare in argomento, la vendita e, in prospettiva, l'uso esclusivo di aerei che consumino poco e inquinino anche meno: e pazienza se in un primo tempo il mio biglieto dovesse costare di più. E' solo una fase: se diventa obbligatorio produrre SOLO oggetti eco-compatibili, in breve tempo le economie di scala farebbero scendere i prezzi: pensate a quanto costava un telefonino 10 anni fa e quanto costa adesso. Bene: si tratta di indirizzare l'industria a smettere di produrre inutili e costosi gadget che, tutto sommato, a poco servono, per obbligarle a produrre, invece, oggetti utili e sempre più eco-compatibili.
In una parola: significa porre AL PRIMO POSTO in tutte le scelte economiche la salvaguardia dell'ambiente, del nostro pianeta che non è nostro, che non dobbiamo concepire come se l'avessimo ricevuto in eredità dai nostri genitori, ma, al contrario, in prestito dai nostri figli.
Tra l'altro, imporre limiti di questo tipo, avrebbe delle ricadute positive proprio dal punto di vista economico in senso classico: da un lato riducendo i consumi energetici e dall'altro fornendo un importante aiuto indiretto alle nostre industrie ( nostre nel senso di occidentali ) che riuscirebbero a lavorare molto meglio se il terreno della competizione venisse forzatamente spostato dal "prezzo più basso" dove non abbiamo scampo, a quello della "maggiore qualità" e maggiore contenuto tecnologico dove, invece, potremmo più agevolmente competere nei confronti dei produttori dei mercati emergenti.
In soldoni il modello che io auspicherei ( detto per inciso: quello che è anche insito, in parte almeno, nel protocollo di Kyoto irresponsabilmente rimesso in discussione proprio in questi giorni ) permetterebbe: riduzione dell'inquinamento, dell'effetto serra, dei consumi energetici ( e quindi della dipendenza dal petrolio arabo ), indiretto aiuto competitivo alle industrie occidentali nei confronti di quelle low cost cinesi e indiane....
Il modello di sviluppo che penso io è proiettato nel futuro, chi continua a ragionare sulla produzione intesa come "quantità" di beni piuttosto che sulla qualità, è invece, a mio parere almeno, irrimediabilmente legato ad una visione passata e perdente.
 
Un paio di mesi fa sono passato vicino a Sweetwater (TX) autonominatasi "Capitale mondiale dell'energia eolica".
http://graphics8.nytimes.com/images/2008/02/22/business/22012427.JPG
A parte la foto, sintomatica per la presenza di un pozzo di petrolio circondato da generatori eolici, le distese di eliche in costruzione da Sweetwater verso Amarillo sono a perdita d'occhio, decine di migliaia di kmq.
L'investimento in pale e turbine, negli USA, è colossale e non accenna a affatto a ridursi.
Chi, in Italia, si preoccupa dei costi di produzione intesi come "quantità" di beni piuttosto che qualità, mente spudoratamente, perchè in Italia NON si produce più nulla in termini di volume.
Chi, in Italia, osteggia l'introduzione politiche ecologiche con pretesti più o meno risibili o investe nel nucleare, non introduce la tracciabilità e lascia che vengano venduti alimenti cinesi come fossero prodotti doc (es conserva di pomodoro) parla a nome ed a favore di chi bara o di quelle imprese italiane che hanno delocalizzato la loro produzione fuori dai confini nazionali. Aziende che qui fanno solo intrallazzi ed i cui proventi (esteri e non) NON vanno a bilancio nè ritornano in Italia a fare PIL, e a dare risorse...
L'Italia che produce reddito italiano, cioè prodotti di alta qualità e turismo, ha tutto da guadagnare se vengono adottate politiche ecologiche, tali per cui il nostro territorio può essere valorizzato e la produzione di beni superflui e pericolosi (oggetti durevoli ma che sono invece di cosumo) viene resa più complessa o comunque meno conveniente.
:evil5:
 
roddy ha scritto:
La vostra "ironia" mi fa capire che abbiamo due concezioni del termine "sviluppo sostenibile" radicalmente opposte.

La mia ironia era solo e puramente ironia:D :D :D
Poi sui modelli di sviluppo sostenibile si possono scrivere fiumi d'inchiostro senza che alla fine nessuno sia d'accordo con l'altro :eusa_wall: :eusa_wall: :eusa_wall:
.... ed il mio modello si sviluppo non è sicuramente quello di tornare alla pastorizia:D
Ciaooooo;)
 
Indietro
Alto Basso