P2P, decine di denunce in Italia

ERCOLINO

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Roma - Sono quasi 2mila le denunce che IFPI, la Federazione internazionale dei fonografici, ha annunciato di aver presentato tramite i suoi associati in una decina di paesi, tra cui l'Italia, negli ultimi giorni: questo porta il totale delle denunce presentate in 18 paesi al di fuori degli Stati Uniti a quota 5.500. Ad essere presi di mira sono gli utenti del peer-to-peer e in particolare, sottolinea IFPI, i cosiddetti grandi condivisori, ossia coloro che pongono in sharing un elevato numero di materiali senza autorizzazione.
Per la prima volta la crociata dei discografici contro il P2P si è spinta al Portogallo, una conseguenza del calo delle vendite di brani legali in quel paese, diminuite il 40 per cento nell'ultimo anno, un decremento che come sempre le major attribuiscono proprio al fiorire della pirateria digitale. Ma ad essere stati denunciati in queste ore sono anche utenti italiani, austriaci, svizzeri, tedeschi, islandesi, finlandesi, danesi e persino di Hong Kong.

Questi utenti, afferma IFPI, facevano riferimento ad alcuni dei più popolari network e sistemi di condivisione, che l'associazione industriale definisce non autorizzati, vale a dire le reti di FastTrack (Kazaa), Direct Connect, Gnutella, BitTorrent, LimeWire, WinMX e SoulSeek.


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