Se i componenti avessero soltanto la loro caratteristica ideale, tutto sarebbe facile.

In realtà, gli induttori hanno una capacità parassita ed una resistività, così come i condensatori hanno un'induttanza ed un angolo di perdita.

Tutti gli induttori hanno una frequenza di risonanza dovuta alla capacità interspira (tra una spira e l'altra). Non fa eccezione l'induttore con il nucleo in ferrite, anzi, l'effetto parassita è ancor più marcato.
La prima cosa da fare è quindi scegliere un induttore che (da solo) non abbia risonanze nella banda in cui funziona il filtro. Il secondo problema è che quando mettiamo l'induttore nella scatola, vicino ad altri componenti e lo colleghiamo ad ingresso ed uscita, anche nel caso in cui isolatamente non abbia risonanze creiamo un circuito più complesso.
L'unico modo per essere sicuri di come si comporterà l'induttore è collegarne uno dei capi a massa. Siccome di li deve passare CC è ovvio che va utilizzato un condensatore di reattanza trascurabile alle frequenze in gioco e poichè il discorso vale tanto per l'ingresso che per l'uscita, si dovranno usare 2 induttanze, visto che il condensatore non lo possiamo mettere o sull'ingresso o sull'uscita del filtro ma solo da un lato dell'iduttore.
Due induttori ed una capacità a massa costituiscono un filtro passabasso, che si comporterà come tale se l'induttanze ed i condensatori saranno adatti alle frequenze in gioco, cioè non hanno risonanze parassite in banda. (induttanza con spire di piccolo diametro, condensatore ceramico)
E' quindi sbagliato usare impedenze di valore troppo alto e la stessa cosa vale per il condensatore. Pochi uH e un migliaio di pF vanno benissimo allo scopo.
