Pedoporno sul PC, ma era un virus

ERCOLINO

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Aveva importanti responsabilità eppure il laptop che gli avevano affidato non era configurato a dovere, lasciato vulnerabile agli attacchi di malware di diverso tipo, worm e trojan che hanno infestato la macchina e procurato conseguenze gravissime sulla sua vita. Per colpa di quelle schifezze elettroniche, infatti, sul suo portatile sono state scaricate immagini di pornografia infantile. Ora è stato deciso di cancellare le accuse contro il 53enne Michael Fiola di Boston, negli Stati Uniti: non ha scaricato di propria volontà quelle foto, probabilmente non le ha proprio mai viste, ma lo ha fatto il malware che aveva infettato il suo PC. Una decisione che lo assolve, dunque, da un'accusa infamante, quella di contribuire alla diffusione di immagini realizzate abusando di bambini, ma una decisione che arriva tardi, che non consentirà a Fiola di riavere la vita perduta per un trojan di troppo.


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