Pesca: Sara’ Il Satellite A Individuare Rotta Pesci

ERCOLINO

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20 luglio 2006 - Dove andare a pesca di acciughe?
Nei mesi autunnali nell'Alto Adriatico e del Tirreno centrale, in estate invece, nelle acque pugliesi. Queste specie infatti prediligono l'alto Adriatico e il Tirreno centrale soprattutto tra settembre e novembre, quando si registra il maggior apporto di nutrienti da Po, Arno e Ombrone, mentre scendono in Puglia dove la maggior disponibilitA' di cibo e' tra luglio e agosto. Per le triglie, invece, e' la temperatura superficiale del mare ad indicare la loro presenza, che aumenta con l'innalzamento della temperatura. Presto sara' il satellite a determinare le rotte di cattura, attraverso il monitoraggio costante della clorofilla e della temperatura del mare; una sorta di termoemetro che indichera' anche lo stato di salute delle acque. E' questo il risultato del progetto 'Acqua come strumento di lavoro' presentato oggi a Roma in occasione di un incontro promosso da Federcoopesca-Confcooperative, a cui ha partecipato il ministro delle Politiche Agricole, Paolo De Castro. ''L'obiettivo principale afferma Massimo Coccia, Presidente della Federcoopesca-Confcooperative che ha condotto lo studio con l'associazione ambientalista 'L'Umana Dimora Onlus' - era individuare un metodo che fosse in grado di anticipare informazioni sullo stato delle popolazioni ittiche, in termini quantitativi e qualitativi, utili per mettere appunto adeguate politiche di gestione delle risorse a tutto vantaggio dell'ambiente, della pesca e dei consumatori''. Previsioni di questo tipo, infatti, che consentono di anticipare da due mesi ad un anno lo stato di salute della fauna e del mare, potrebbero diventare un'attivita' di routine, come fare le previsioni del tempo. Plauso anche da parte del Ministro, cofinanaziatore del progetto insime all'Ambiente, secndo il quale ''questa iniziativa fara' fare un salto di qualita' al settore, andando nella giusta direzione della condivisione a tutto tondo per la tutela delle risorse''. Il punto focale di questo metodo sta nella correlazione tra le condizioni ambientali e la produttivita' ittica a lungo termine. L'approccio si basa sull'impiego di telerilevamento, modelli statistici, analisi delle acque e biaccumolo degli inquinanti di origine umana nel fegato dei pesci. I risultati di queste analisi integrate, potranno essere il punto di partenza per dar vita ad un vero e proprio modello previsionale. ''Testare il metodo per piu' tempo, su piu' aree geografiche e su diverse specie ittiche ha spiegato il presidente del Cirspe, Massimo Guerrieri apre di fatto un nuovo capitolo, per ogni specie ittica potrebbe quindi essere individuato un parametro idoneo come e stato fatto fino ad adesso per acciughe e triglie''.
(ANSA)
 
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