Più investimenti nel digitale terrestre

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Il gruppo Fininvest chiude il primo semestre con un utile netto consolidato di 205 milioni contro 1,7 miliardi del corrispondente periodo del 2005, allora fortemente influenzato dalla cessione da parte della capogruppo del 16,68% di Mediaset che fruttò, insieme ad altre poste straordinarie anche se di minore entità, una plusvalenza pari a 1,55 miliardi. Il consiglio di amministrazione presieduto da Marina Berlusconi ha approvato il bilancio dei primi sei mesi che ha visto un utile lordo di 320 milioni che si vanno a rapportare ai 1,98 miliardi del medesimo periodo del 2005. I ricavi netti del gruppo sono sostanzialmente stabili (-0,3%) a 2,87 miliardi (+0,2% a perimetro omogeneo). Il margine operativo lordo si attesta a 1,16 miliardi (1,23) e il risultato operativo è pari a 719 miliardi contro i 798 euro del corrispondente periodo del 2005 con una perdita che è pari al 9,9%. La posizione finanziaria netta consolidata al 30 giugno presenta un saldo positivo di 499 milioni (+759 milioni a fine 2005). Sono molto cresciuti gli investimenti che hanno raggiunto il miliardo (+57% rispetto al primo semestre 2005).Una nota del gruppo ha sottolineato l'impegno della società nell'investire soprattutto nel settore televisivo e in particolare per lo sviluppo del digitale terrestre. Secondo il comunicato del gruppo «fattori congiunturali, legati soprattutto alla raccolta pubblicitaria televisiva e il sensibile incremento degli investimenti hanno influito sull'andamento dei ricavi e dei margini operativi». Fininvest non solo possiede una quota pari al 35% del gruppo Mediaset ma anche il 50% di Mondadori, la squadra del Milan, Pagine Italia, Medusa cinematografica e una quota di Mediolanum. Grazie ai dividendi straordinari distribuiti lo scorso anno Fininvest figura al quarto posto per utili conseguiti tra le società italiane, secondo una classifica stilata da Mediobanca, alle spalle di colossi come Eni, Enel e Telecom Italia. (ilgiornale.it)
 
Rai per il DTT

RAI: SERGIO, 2012? DATA LONTANA E SERVONO REGOLE CHIARE/ANSA
TRA 6 MESI PIANO CON NUOVI CANALI DTT CHE COSTANO 25-30 MLN
(ANSA) - ROMA, 26 ott - "Il primo problema per arrivare alla
diffusione del digitale terrestre e' quello della copertura e
delle frequenze. Si deve mettere le persone in condizione di
vedere la tv digitale, aldila' dei contenuti che oggi in parte
gia' ci sono". Lo dice il responsabile dei New Media Rai
Roberto Sergio, nel giorno del secondo compleanno di RaiUtile,
canale in digitale terrestre, convinto che per affrontare il
futuro servono anche "regole chiare e uguali per tutti, perche'
si possa giocare la partita".
E' convinto Sergio che "il 2012 e' una data lontana, e si
rischia che ci sia una dispersione di energie, ma definite
regole chiare e una certa copertura si puo' lavorare per
arrivare alla definizione di forme e contenuti innovativi". Il
direttore comunque respinge al mittente le critiche di chi, come
l' Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni, parla di
"ritardo" della Rai nel digitale terrestre. "Non toccherebbe
a me rispondere ma ad altre strutture Rai - spiega - comunque
non penso che la Rai sia in ritardo e comunque se anche lo fosse
lo slittamento dei tempi, che pure non abbiamo chiesto noi, ci
consentira' di pensare al futuro con piu' calma". Quanto al
fondo di 40 milioni di euro l'anno per tre anni inserito in
finanziaria per il dtt? "Servono piu' risorse e a questo il
governo ha dimostrato una certa sensibilita', sia per
l'annunciato adeguamento del canone all'inflazione sia per il
fondo in finanziaria a cui la Rai aggiungera' del suo, sperando
cosi' di arrivare a coprire gli importi necessari".
Il primo problema da affrontare per il direttore New Media
e' quello delle frequenze. "Oggi la diffusione del digitale
terrestre e' a macchia di leopardo e anche a Roma i due
multiplex Rai non si vedono ovunque. Non c'e' insomma una
copertura omogenea - aggiunge - mentre la programmazione e' gia'
significativa. E' stata in passato fatta la scelta di
incentivare l'acquisto del decoder invece che costruire
autostrade telematiche, mentre mi sembra piu' ragionevole - come
sottolineava oggi il ministro Gentiloni - di incentivare gli
ultimi decoder non i primi. Quanto ai contenuti quelli
innovativi e originali non sono significativi per nessuno nel
digitale terrestre. E anche quella della pay per view non si e'
dimostrata la killer application del dtt. Gli editori devono
impegnarsi per integrare l'offerta di qualita"'.
Annuncia quindi Sergio che "la Rai da parte sua entro sei
mesi presentera' la sua strategia che poi consiste
sostanzialmente nel disegnare le linee editoriali dei canali, di
scegliere chi li guidera', e definire l'offerta. Serviranno
25-30 milioni di euro a canale. Ma sui canali tutti si devono
impegnare perche' hanno fatto poco: Mediaset che cos'ha a parte
Boing? E La7? In rapporto la Rai ha molto di piu' con Rainews24,
il canale di sport, Raiedu, e poi RaiUtile, Rai Doc, Rai Futura.
Certo si puo' fare di piu' ma oggi e' comunque quella che ha
l'offerta piu' significativa".
"Poi certo - conclude - bisogna pensare anche all'
interattivita', perche' al momento i 4 milioni di decoder che ci
sono in circolazione sono gia' vecchi e bisogna pensare alla
promozione di strumenti che abbiamo caratteristiche tecniche
piu' evolute". (ANSA).
STF
 
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