@ Binato
Anzitutto ti sono vicino per i due lutti così gravi che hai subito a distanza di così tanto tempo...
In riferimento all'oggetto del tuo topic ( "ma come è possibile che non si sia trovata una cura per il cancro in generale e per quello ai polmoni in particolare" ) potrei sicuramente sbandierarti tutti i risultati che risultano evidenti dalle statistiche mediche in tutto il mondo, secondo i quali la speranza di vita per i malati di tumore è drasticamente aumentata in questi decenni, così come sono in rapida crescita le percentuali di pazienti guariti ( anche se un buon oncologo non parlerebbe mai di "guarigione" per un malato di cancro, ma solo di "remissione", potendosi avere in questi pazienti una ricaduta anche a distanza di molto tempo...

).
Potrei farlo, ma non lo faccio, e non solo per rispetto del tuo dolore, ma anche, e soprattutto, perchè tu non hai affatto torto... O almeno non del tutto.
Quelle percentuali di cui parlavo prima, in realtà, più che dal perfezionamento delle terapie ( che pure c'è in parte stato ), dipendono soprattutto dall'affinamento delle tecniche diagnostiche, che hanno permesso di scoprire un gran numero di tumori allo stadio iniziale, spesso inizialissimo: ovvio che in questi casi la sopravvivenza sia molto più alta ( ma lo sarebbe stata anche senza terapia... ), così come più facile è la possibilità di remissione totale o parziale ( e a volte viene anche il dubbio se in questi casi si guarisca "grazie" alla terapia o "nonostante" la terapia...

).
Non è un caso, infatti, che i tumori che in questi decenni hanno avuto la prognosi migliore sono quelli della sfera genitale femminile ( cancro del collo dell'utero e, soprattutto, del seno ) e, in parte, maschile ( cancro della prostata ): proprio quei tumori, cioè, che sono stati sottoposti ad una massiccia campagna di screening, con la possibilità di scoprire forme tumorali precocissime.
Ma quei tumori che, per vari motivi, non permettono una diagnosi precoce ( se non in casi rari ), che non danno sintomi particolari se non MOLTO tardivamente ( tipo, p. es. il cancro del pancreas o, appunto, quello del polmone ), hanno, sostanzialmente, la stessa prognosi ( purtroppo spesso infausta ) che avevano 20 o 30 anni fa... Ad aggravare il caso del carcinoma polmonare c'è poi la facilità di diffusione delle metastasi per via ematica ( i polmoni sono, praticamente, delle spugne imbibite di sangue...) e, nel caso delle malattie che hanno colpito i tuoi cari, ha giocato un ruolo negativo amche il tipo istologico: il microcitoma è, infatti, una delle forme tumorali più maligne.
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Sulla terapia Di Bella: aveva indiscutibilmente il merito di far sentire meglio il paziente, anzitutto perchè, sospendendo la chemio, questi non ne avvertiva più i pesanti effetti collaterali, e poi anche perchè si trattava, sostanzialmente, di una buona cura "ricostituente". Che però facesse qualcosa contro il cancro.... beh, questo è tutto un altro discorso...
Certo, i suoi sostenitori possono portare dei casi di guarigione, ma dovete tener presente che dal cancro ( come da qualunque altra malattia...) si può guarire, in certi casi, anche assumendo solo dell'acqua fresca... I medici li chiamano "casi di arresto e remissione spontanea"; chi crede nei fenomeni soprannaturali li chiama "miracoli": di fatto questi casi dimostrano soltanto i grossi buchi che esistono nelle nostre conoscenze scientifiche riguardo al "PERCHE'", a parità di condizioni, un dato soggetto si ammala e un altro no, e perchè, una volta ammalati, sempre a parità di condizioni, uno guarisce e l'altro muore...
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Io non credo che ci sia una "lobby" della chemio, che ostacolerebbe nuove terapie: la ricerca di nuovi farmaci antitumorali è, forse, il campo della ricerca ( medica e non ) che riceve il maggior numero di fondi IN ASSOLUTO: il motivo è facilmente spiegabile: lo scienziato che trovasse una cura efficace contro il cancro avrebbe un Nobel "al quadrato" e un sacco di soldi, mentre la Società farmaceutica che avesse sponsorizzato la ricerca triplicherebbe immediatamente i propri valori di Borsa.
Anche io, però, ho i miei dubbi ( forti dubbi...) sull'attuale approccio terapeutico, teso soprattutto a ridurre la massa tumorale e ad uccidere tutte le cellule degenerate. Ma, se è vero, come è vero, che ogni giorno si verificano nel nostro corpo mutazioni genetiche potenzialmente capaci di provocare la nascita di cellule tumorali, la strada giusta sarebbe cercare di potenziare i meccanismi di difesa preventiva da queste degenerazioni: se infatti il meccanismo di protezione non funziona, o funziona male, è un'inutile fatica di Sisifo ( peraltro con pesanti effetti collaterali sulle cellule rimaste sane...) pensare di eliminare le cellule già degenerate, perchè altre se ne formeranno subito dopo..
Bisognerebbe, cioè, studiare I SANI, quelli che non si ammalano, capire perchè, per esempio, lo scrittore Andrea Camilleri ( grande fumatore, come evidenziato anche dalla gustosa imitazione di Fiorello...

) NON è morto di cancro ai polmoni, per poter aiutare quelli che, invece, di carcinoma polmonare si ammalano ( a volte anche senza essere grandi fumatori ).
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La terapia genica, in prospettiva, può forse ( e sottolineo FORSE ) essere di aiuto: ma siamo lontani, lontanissimi da una terapia REALMENTE efficace.