Allora...
Il concetto delle prese passanti equivale a quello dei derivatori passanti ad una uscita (cioè una uscita TV più la passante).
Ad ogni presa viene prelevato un po' di segnale (per l'uscita TV) lasciando il più possibile inalterato quello che prosegue verso le prese successive (o i derivatori successivi). la perdita verso il passante si lega ovviamente alla quantità di segnale prelevato: a minore attenuazione (o "perdita") in dB si registra all'uscita TV, maggiore sarà la perdita di passaggio.
Naturalmente, specie in presenza di lunghi tratti di cavo, va tenuto conto anche di una attenuazione di circa 0,2dB per ogni metro di cavo, e se il cavo è del tipo sottile anche di più (ovviamente l'attenuazione data eventualmente da un solo tratto di pochi metri di cavo e poi nessun'altra derivazione non è di per sé significativo).
Dato, poi, che ogni presa passante causa una piccola perdita di segnale sul ramo passante, va valutato, presa per presa, che tipo di attenuazione di prelievo scegliere per ciascuna presa.
...Perché di prese passanti (che in effetti credo che la Vimar chiami "direzionali") ne esistono di vari livelli di attenuazione di prelievo (e di passaggio).
Poi, naturalmente, ci sono le prese terminali, dove sul retro non è previsto alcun terminale o morsetto di collegamento passante.
Ad esempio, supponendo una serie di tre prese totali, distanti tra loro una decina di metri ciascuna dovremo utilizzare una presa passante all'arrivo del cavo con un prelievo avente un'attenuazione maggiore rispetto a quella intermedia, che a propria volta dovrà dare un'attenuazione di prelievo (uscita TV) sostanzialmente pari a quella sull'uscita passante che andrà a finire sulla terminale, ad attenuazione trascurabile.
Io cerco di ragionare con le
Fracarro (sui cui modelli sono più preparato, ma tieni conto che hanno gli adattatori per i "frutti" e le placche di tutte le marche).
Nell'esempio citato, come prima passante userei una SPI10, con 10dB di perdita sull'uscita TV e circa 3dB sul passante, cui vanno aggiunti circa 2dB per 10mt di cavo (totale 5dB di meno all'arrivo alla seconda presa).
Come seconda presa passante userei una SPI05, con 5dB di perdita tanto sull'uscita TV quanto sulla passante. Rispetto alla presa TV precedente (a -10dB), avremo perciò un segnale a -(5+5dB) = nuovamente -10dB sull'uscita TV.
Proseguendo alla terza presa, dall'uscita passante di questa seconda presa avremo -5dB di passaggio, -5dB dalla somma delle perdite precedenti. Sommeremo un altro paio di dB di perdita per gli ulteriori 10mt di cavo e alla presa terminale in coda (SPI00) avremo un segnale a -12dB.
La differenza davvero contenuta (detta "sbilanciamento") tra la prima e seconda presa (-10dB) confrontate con l'ultima (-12dB) è attestata in soli 2dB si può considerare trascurabile, ovvero, l'impianto si può considerare correttamente bilanciato, in quanto il segnale in arrivo alle tre prese sarà sostanzialmente identico.
A questo punto, un eventuale insufficienza di segnale dell'impianto condominiale si manifesterà allo stesso modo su tutte le prese, ma il "difetto" dell'impianto potrà essere definito in modo certo (ovvero, una volta che con assoluta certezza la distribuzione di segnale in casa non ha nemmeno il più piccolo errore, come cavi nastrati e uniti assieme o prese terminali usate come fossero passanti, un eventuale difetto di segnale non sarà imputabile al proprio appartamento).
Ovviamente la cosa a quel punto, se davvero emergerà che l'impianto condominiale richiede un miglioramento delle proprie prestazioni, il tutto andrà concordato con l'amministratore o tra i condomini.
