Primo negozio online in Italia per scaricare film legalmente

alex86

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I prezzi? Da 9,90 a 13,90 euro, sconti per chi vuole comprare copia fisica
Arriva il primo shop italiano per film su Pc
Per ora la scelta su FilmIsNow.it è limitata al catalogo Warner, ma entro Natale il sito stringerà accordi con altre 4 grandi majors.


MILANO- Un sito che vende in download film a pagamento. È FilmIsNow.it, il primo player italiano che sbarca in un mercato sempre più stimolante per le major. Sul sito di proprietà di Eutelia, sviluppato in collaborazione con FilmUp, i file vengono resi disponibili il giorno in cui viene commercializzato il film come tradizionale Home Video. Il servizio costa dai 9,90 ai 13,90 euro e si prevedono agevolazioni per chi vuole comprare anche una copia fisica del film.

ESCLUSE COPIE E MASTERIZZAZIONI - Tutti i file scaricabili sono coperti da un DRM certificato Microsoft, che consente la visione solo su PC (di qui a breve sarà possibile il download anche su Mac) e con Windows Media Player. Inoltre, con una modifica si impedisce la riproduzione su supporti che non siano il disco rigido su cui viene scaricato. Il che esclude la possibilità di copiare o masterizzare i file. «Siamo intorno alla decina di download al giorno, numeri decisamente non banali per un negozio online» ha spiegato a Punto Informatico, il responsabile del progetto per conto di Eutelia, Roberto Nardini, specificando che i DRM che impediscono la masterizzazione, consentita invece in altri cinemastore internazionali è consentita, derivano da una precisa richiesta delle major. Oltre all'attuale intesa con Warner, FilmIsNow.it entro natale stringerà accordi con altre quattro grandi majors.

VASTISSIMO CATALOGO - Il punto di forza del negozio online rispetto a quallo fisico è il grande catalogo: perché nei negozi normali il prodotto nuovo rincalza il prodotto vecchio ed è difficile trovare film storici nelle videoteche. I responsabili di FilmIsNow.it, che al momento non ha concorrenti italiani, non temono neanche l'ipotetico confronto nel nostro Paese con altri siti stranieri. «Il nostro rischio più grosso sicuramente - dice Roberto Nardini a Punto Informatico - è quello di essere i soli a proporre questo tipo di servizio, perché l'utente non si abitua all'offerta. Se siamo un certo numero crediamo che ci sarà una presa di coscienza maggiore da parte degli utenti e noi comunque saremo nel mercato da più tempo».
01 novembre 2006

|Corriere.it|
 
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