Espongo il problema rifacendomi al thread di Revenant.
Dalla centralina all'ultimo piano, dove sopra c'è il tetto e quindi l'antenna, partono i cavi tv che giungono al 3° piano per poi entrare nei due
appartamenti del piano (lato A e lato B): dall'ingresso dell'appartamento un cavo si dirama verso la zona giorno, un altro cavo si dirama verso la zona notte. Entrambi i cavi dalle rispettive scatole a muro per prese TV (in salone e in camera da letto) poi 'scendono' a cascata verso il 2° piano e dal 2° piano, sempre a cascata, verso il 1° piano che rappresenta la parte terminale dell'impianto.
Su ciascun condomino (del 2° e del 3° piano), tranne che per quelli del primo piano, grava una servitù di passaggio: un cavo tv in zona giorno e un cavo tv in zona notte.
Solo sui due condomini del 3° piano grava anche il passaggio del cavo all'interno dell'appartamento, mentre per i condomini del 2° piano il cavo passa semplicemente a cascata nella presa del salone e della camera da letto. Quindi, al 3° piano si ha un cavo che per circa 5 metri passa dall'ingresso al salone, e un secondo cavo che per circa 10/15 metri arriva fino alla camera da letto.
E' chiaro che gli impedimenti maggiori gravano sui condomini del terzo piano: sono costretti ad avere una canaletta occupata per gran parte della casa.
Il problema è che alcuni, giustamente, preferiscono utilizzare la tv anche in cucina (zona giorno) piuttosto che nella zona notte.
Come fare se non esiste un impianto condominiale che fa arrivare uno o più cavi tv in ciascun appartamento, da ogni piano, lasciando liberi i condomini di gestirsi il proprio impianto interno?
Un condomino ha 'sdoppiato' il cavo tv del salone (zona giorno), facendo arrivare quindi il cavo (ora il secondo della zona giorno) fino alla cucina. Questo metodo non può essere seguito da me perché ho la canaletta occupata dal cavo della zona notte: al massimo posso tagliare il cavo e 'sdoppiarlo', lasciando continuare il cavo della zona notte fino alla camera da letto e facendo scendere il nuovo cavo in cucina.
In passato un tecnico tv fece così, con un semplice 'rattoppo' con nastro isolante nero. Poi sono arrivati gli Adattatori Tv a T, ma sembrerebbe che il T non sia utilizzabile con le TV con decoder digitale, solo con i vecchi analogici che ormai pochi hanno.
Infatti, in un primo momento ho utilizzato questo metodo: ho sdoppiato il cavo zona notte e una diramazione l'ho fatta scendere in cucina. Il segnale però era sporco: spesso saltava il video e l'audio per frazioni di secondo. Quindi, ho interrotto il circuito staccando il cavo zona notte dall’Adattatore Tv a T e lasciando solo quello della cucina. Nessuno si è lamentato per mesi: quello del 2° piano è infatti quello che ha fatto lo sdoppiamento in salone e non vuole utilizzare la tv in zona notte. Ma quello del primo si è presentato dopo mesi e ha rivendicato l'utilizzo del cavo zona notte: ha fatto mettere a verbale il problema, non si è presentato alla riunione e poi, con il benestare dell'amministratore, ha fatto affiggere un foglio di avviso che sarebbe passato il tecnico negli appartamenti lato A dei tre piani. Tecnico che parrebbe essere solo un elettricista. Ecco perché chiedo il vostro aiuto che siete 'antennisti' in guerra contro chi vi ruba il lavoro, facendolo anche male. Questo tecnico è entrato in casa mia e, avendo trovato all'ingresso lo sdoppiamento e il distaccamento del cavo zona notte, ha unito nuovamente il cavo zona notte con due connettori tipo F e un adattatore/presa con due ingressi F.
Risultato: 1) non ho più il segnale per la tv digitale in cucina; 2) colmo dei colmi, non funziona (solo a me) la presa TV della camera da letto; 3) accortosi che il condomino del piano di sotto ha uno sdoppiamento (salone/cucina), il tecnico ha cercato di camuffare sostenendo che avesse la parabola per sky o che avesse rinunciato alla presa tv del salone per portarla in cucina (FALSO: ha due prese tv, una in salone e una in cucina e quella in salone poi ha anche la servitù per il condomino del 1° piano). DUE PESI DUE MISURE.
Immaginate la rabbia perché una persona entra in una casa privata e mette mano sulla mia proprietà. Ora non posso vedere la tv né in cucina né, volendo, in camera da letto. Nell'immagine allegata ho inserito anche le foto delle prese passanti tv (in salone e in camera da letto), una presa che sicuramente ha una resistenza.
Vi chiedo se posso procedere in questo modo, anche considerando che il condomino di sotto lo ha fatto:
1. laddove il tecnico ha riunito i cavi precedentemente tagliati, vorrei mettere un "PARTITORE 2 VIE PA2 280701 (connettori F)" della Fracarro: nella presa F "IN" (derivata) inserisco il cavo con connettore F che proviene dalla scala (il cavo zona notte); nel primo connettore F "OUT" metto il cavo Tv con connettore F che scende nella cucina; nel secondo connettore F "OUT" metto il cavo Tv con connettore F che va fino alla camera da letto (essendo funzionante per i piani di sotto e non servendomi a nulla non occorre fare modifiche).
Tenete presente che non devo dire a nessuno di questa modifica e soprattutto non potrei neanche entrare nell'appartamento del primo piano per far mettere una eventuale resistenza! Posso solo agire a casa mia.
2. nome e modello di ogni singolo componente che dovrei utilizzare.
3. Chiedo infine se esiste qualche normativa che possa imporre al condominio il passaggio da un impianto a cascata (con servitù negli appartamenti, in particolare in quello più in alto) ad un impianto che derivi i cavi in ciascun piano e poi dal piano in ciascun appartamento.
Confido nel vostro aiuto. Buona giornata a tutti!
Allegato schema impianto: http://oi43.tinypic.com/zlyl9j.jpg
Dalla centralina all'ultimo piano, dove sopra c'è il tetto e quindi l'antenna, partono i cavi tv che giungono al 3° piano per poi entrare nei due
appartamenti del piano (lato A e lato B): dall'ingresso dell'appartamento un cavo si dirama verso la zona giorno, un altro cavo si dirama verso la zona notte. Entrambi i cavi dalle rispettive scatole a muro per prese TV (in salone e in camera da letto) poi 'scendono' a cascata verso il 2° piano e dal 2° piano, sempre a cascata, verso il 1° piano che rappresenta la parte terminale dell'impianto.
Su ciascun condomino (del 2° e del 3° piano), tranne che per quelli del primo piano, grava una servitù di passaggio: un cavo tv in zona giorno e un cavo tv in zona notte.
Solo sui due condomini del 3° piano grava anche il passaggio del cavo all'interno dell'appartamento, mentre per i condomini del 2° piano il cavo passa semplicemente a cascata nella presa del salone e della camera da letto. Quindi, al 3° piano si ha un cavo che per circa 5 metri passa dall'ingresso al salone, e un secondo cavo che per circa 10/15 metri arriva fino alla camera da letto.
E' chiaro che gli impedimenti maggiori gravano sui condomini del terzo piano: sono costretti ad avere una canaletta occupata per gran parte della casa.
Il problema è che alcuni, giustamente, preferiscono utilizzare la tv anche in cucina (zona giorno) piuttosto che nella zona notte.
Come fare se non esiste un impianto condominiale che fa arrivare uno o più cavi tv in ciascun appartamento, da ogni piano, lasciando liberi i condomini di gestirsi il proprio impianto interno?
Un condomino ha 'sdoppiato' il cavo tv del salone (zona giorno), facendo arrivare quindi il cavo (ora il secondo della zona giorno) fino alla cucina. Questo metodo non può essere seguito da me perché ho la canaletta occupata dal cavo della zona notte: al massimo posso tagliare il cavo e 'sdoppiarlo', lasciando continuare il cavo della zona notte fino alla camera da letto e facendo scendere il nuovo cavo in cucina.
In passato un tecnico tv fece così, con un semplice 'rattoppo' con nastro isolante nero. Poi sono arrivati gli Adattatori Tv a T, ma sembrerebbe che il T non sia utilizzabile con le TV con decoder digitale, solo con i vecchi analogici che ormai pochi hanno.
Infatti, in un primo momento ho utilizzato questo metodo: ho sdoppiato il cavo zona notte e una diramazione l'ho fatta scendere in cucina. Il segnale però era sporco: spesso saltava il video e l'audio per frazioni di secondo. Quindi, ho interrotto il circuito staccando il cavo zona notte dall’Adattatore Tv a T e lasciando solo quello della cucina. Nessuno si è lamentato per mesi: quello del 2° piano è infatti quello che ha fatto lo sdoppiamento in salone e non vuole utilizzare la tv in zona notte. Ma quello del primo si è presentato dopo mesi e ha rivendicato l'utilizzo del cavo zona notte: ha fatto mettere a verbale il problema, non si è presentato alla riunione e poi, con il benestare dell'amministratore, ha fatto affiggere un foglio di avviso che sarebbe passato il tecnico negli appartamenti lato A dei tre piani. Tecnico che parrebbe essere solo un elettricista. Ecco perché chiedo il vostro aiuto che siete 'antennisti' in guerra contro chi vi ruba il lavoro, facendolo anche male. Questo tecnico è entrato in casa mia e, avendo trovato all'ingresso lo sdoppiamento e il distaccamento del cavo zona notte, ha unito nuovamente il cavo zona notte con due connettori tipo F e un adattatore/presa con due ingressi F.
Risultato: 1) non ho più il segnale per la tv digitale in cucina; 2) colmo dei colmi, non funziona (solo a me) la presa TV della camera da letto; 3) accortosi che il condomino del piano di sotto ha uno sdoppiamento (salone/cucina), il tecnico ha cercato di camuffare sostenendo che avesse la parabola per sky o che avesse rinunciato alla presa tv del salone per portarla in cucina (FALSO: ha due prese tv, una in salone e una in cucina e quella in salone poi ha anche la servitù per il condomino del 1° piano). DUE PESI DUE MISURE.
Immaginate la rabbia perché una persona entra in una casa privata e mette mano sulla mia proprietà. Ora non posso vedere la tv né in cucina né, volendo, in camera da letto. Nell'immagine allegata ho inserito anche le foto delle prese passanti tv (in salone e in camera da letto), una presa che sicuramente ha una resistenza.
Vi chiedo se posso procedere in questo modo, anche considerando che il condomino di sotto lo ha fatto:
1. laddove il tecnico ha riunito i cavi precedentemente tagliati, vorrei mettere un "PARTITORE 2 VIE PA2 280701 (connettori F)" della Fracarro: nella presa F "IN" (derivata) inserisco il cavo con connettore F che proviene dalla scala (il cavo zona notte); nel primo connettore F "OUT" metto il cavo Tv con connettore F che scende nella cucina; nel secondo connettore F "OUT" metto il cavo Tv con connettore F che va fino alla camera da letto (essendo funzionante per i piani di sotto e non servendomi a nulla non occorre fare modifiche).
Tenete presente che non devo dire a nessuno di questa modifica e soprattutto non potrei neanche entrare nell'appartamento del primo piano per far mettere una eventuale resistenza! Posso solo agire a casa mia.
2. nome e modello di ogni singolo componente che dovrei utilizzare.
3. Chiedo infine se esiste qualche normativa che possa imporre al condominio il passaggio da un impianto a cascata (con servitù negli appartamenti, in particolare in quello più in alto) ad un impianto che derivi i cavi in ciascun piano e poi dal piano in ciascun appartamento.
Confido nel vostro aiuto. Buona giornata a tutti!
Allegato schema impianto: http://oi43.tinypic.com/zlyl9j.jpg