Quale futuro per la Tv?

andresa

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articolo interessante.......ricordo la regola niente politica...al massimo commenti sui discorsi fatti dai vari competitor.....
commovente quella di confalonieri al TULLIO :D
articolo completo su http://www.key4biz.it/cgi-bin/key4biz/k4b.cgi?id_testo=23411009774900577900&area_tematica=Media&a_z=v_t

Si è parlato di futuro della Tv con i principali player del mercato televisivo al convegno organizzato dal Riformista. E cosa si aspettato gli operatori dal nuovo governo?
Al di là del colore politico, sicuramente una normativa più flessibile e adatta a un nuovo e più competitivo mercato tecnologico, queste sono le attese di Mediaset, Telecom Italia e Sky Italia.

Mentre la Rai, per voce del consigliere </SPAN>Carlo Rognoni, preferisce puntare il dito sull’importanza di risolvere in tempi rapidi la questione delle frequenze, consapevole che la situazione è tale che “è difficile farlo con la bacchetta”.
Auspica comunque “l'ottimizzazione dell'uso delle frequenze da parte della Rai”, ipotizzando anche una divisione tra operatori di rete e di contenuti.

Il presidente Mediaset, Fedele Confalonieri, ha voluto lanciare un appello al futuro governo: “Fateci fare il nostro mestiere nel rispetto delle regole”. Aggiungendo che “C’è in giro una sensazione che si voglia ricominciare da capo”. “Uno dei nostri compiti - ha detto - è anche quello di dialogare con la politica, che a volte può essere così intrusiva che può impedire di lavorare, che sia di destra o di sinistra. Noi, infatti, degli anni di governo di centrosinistra non ci possiamo lamentare”.

Confalonieri ha spiegato: “Il nostro mestiere nasce 30 anni fa, e nel tempo si è delineata una grande azienda, che è andata avanti con il riconoscimento delle norme. E invito la politica a considerare la situazione esistente, con i pro e i contro”.


La preoccupazione di Riccardo Perissich, presidente di Telecom Italia Media, “E’ che si tenti di affrontare i problemi o con i diritti di proprietà acquisiti, o con regole che ingessano il mercato. Lo stato della regolazione è già sufficiente”. A suo avviso “i problemi, che pure ci sono, possono essere risolti quasi tutti per via commerciale”.
 
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