GENOVA. Gli appassionati di Star Trek sono avvertiti: può accadere che la scienza si prenda una rivincita sulla (fanta)scienza. Succede a Genova, dove l’Istituto Italiano di Tecnologia, IIT, ha depositato il primo brevetto: è una retina artificiale, un passo importante verso l’occhio bionico. Il microdispositivo permette di percepire i colori in maniera simile all’occhio umano. Il termine «bionico» non è usato a sproposito. Il dispositivo utilizza materiali molecolari che hanno la stessa struttura a base di carbonio coniugato dei tessuti biologici. A differenza dei sistemi di visione basati sul silicio, il nuovo sistema è flessibile e più compatibile con l’occhio umano in caso di impianto.
«Non è ancora un occhio artificiale - ha avvertito il direttore scientifico dell'IIT, Roberto Cingolani -. Ora sono disponibili la meccanica, l’ottica e la retina e quello che manca è un’interfaccia con il cervello», ma in una decina d’anni l’oggetto potrebbe essere funzionante». Nell’attesa, l’invenzione può avere nell’immediato altri impieghi: «Si tratta di un colorimetro, uno strumento per misurare con precisione il colore, utilizzabile da parte di settori industriali come la produzione di vernici e di fotocamere». Nel medio-lungo termine, invece, le applicazione riguardano proprio l’impianto in un occhio umano per il trattamento di patologie della retina e la realizzazione di un occhio artificiale per un robot umanoide.
«L’ITT ha iniziato la produzione di brevetti che possono essere di interesse alle imprese e facilitare la competitività», ha commentato Gabriele Galateri di Genola, chairman del consiglio della Fondazione IIT.
lastampa
«Non è ancora un occhio artificiale - ha avvertito il direttore scientifico dell'IIT, Roberto Cingolani -. Ora sono disponibili la meccanica, l’ottica e la retina e quello che manca è un’interfaccia con il cervello», ma in una decina d’anni l’oggetto potrebbe essere funzionante». Nell’attesa, l’invenzione può avere nell’immediato altri impieghi: «Si tratta di un colorimetro, uno strumento per misurare con precisione il colore, utilizzabile da parte di settori industriali come la produzione di vernici e di fotocamere». Nel medio-lungo termine, invece, le applicazione riguardano proprio l’impianto in un occhio umano per il trattamento di patologie della retina e la realizzazione di un occhio artificiale per un robot umanoide.
«L’ITT ha iniziato la produzione di brevetti che possono essere di interesse alle imprese e facilitare la competitività», ha commentato Gabriele Galateri di Genola, chairman del consiglio della Fondazione IIT.
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