Sdoppiare segnale DTT

albe75

Digital-Forum Senior
Registrato
5 Settembre 2003
Messaggi
331
Salve,
premetto che nella mia zona il segnale DTT è molto basso.
Desidero sdoppiare il cavo DTT per far arrivare il segnale ad una penna dtt che ho collegato al mio VU SOLO2 e l'laltro cavo direttamente alla TV Panasonic con decoder DTT integrato.
Devo comprare un semplice sdoppiatore (con un'entrata e 2 uscite) o esistono altri metodi?
Ho visto che ci sono degli sdoppiatori amplificati, conviene prenderne uno o rischio di amplificare anche il disturbo?
Inoltre perderei parecchio segnale? Da premettere che i 2 segnali non verrebbero mai utilizzati contemporaneamente.
 
.. esistono altri metodi? ..
.......
per dividere in due le cose ....c'è solo un metodo...dividerle!!

Inoltre perderei parecchio segnale?

una volta diviso in due, avrai esattamente la metà del segnale originario ....da ambo i lati, si intende..

non sapevo dell'esistenza di partitori amplificati, che come osservi giustamente, amplificherebbero anche i disturbi,...tuttavia, se il segnale diviso, risulta troppo basso, bisognerebbe "risparmiarlo" alla fonte, o semmai amplificarlo,...sempre alla fonte,...prima di farlo in due!

ps,; per dividere la linea devi utilizzare un partitore a due uscite,..penso intendessi questo col termine sdoppiatore, vuol dire sempre quello, ma come terminologia, nello specifico, non si usa tanto..
 
Quanto ha scritto sfoligno è sostanzialmente corretto, salvo qualche aggiustamento... COme detto, serve un partitore a 2 uscite, che presenta una attenuazione tipica di -4 dB su ciascuna uscita. Ora, ciò non corrisponde esattamente ad avere metà del segnale originario alle due uscite, ma in realtà il 60%. Infatti, se misuriamo i segnali in dBmicroV, prendendo ad esempio un segnale da 60 dBmicroV (cioè 1mV su 75 ohm), dopo avere attraversato il partitore a 2 uscite abbiamo 56 dBmicroV, che corrispondono a 631 microV, quindi non proprio la metà del millivolt originario. Dimezzare quasi un segnale può non avere effetti avvertibili se il segnale ha un livello normale, medio, ma se è molto basso, se ad esempi si scende da 46 dBmicroV a 42, si rischia di non avere più l'aggancio da parte del decoder. Ciò premesso, non ti resta che provare, se non hai modo di misurare i segnali con un misuratore: se la ricezione si mantiene, bene, altrimenti dovrai amplificare, come già detto, prima di ripartire, con un amplificatore dal guadagno di circa 10 dB. Si introduce un po' di rumore, certo, ma questo non inficia la ricezione, mentre se il livello scende oltre la soglia minima sì.
 
Fatto salvo tutto ciò, cosa fa il saggio smanettone casalingo?
Utlizzando questa fondamentale premessa "Da premettere che i 2 segnali non verrebbero mai utilizzati contemporaneamente."
Prepara un valido connettore F (o quel che è) e ogni volta attacca e stacca con delicatezza ma senza patemi... :laughing7:
 
Al solito si pasticcia con i calcoli, potenza e tensioni...
Dato che 3dB sono il 50% della potenza, con 4dB si ha MENO del 50%.
 
Mah, questa cosa mi rende in realtà un po' perplesso.

Perché perplesso? In qualsiasi impianto con amplificatore si introduce del rumore, non per questo non si usano gli amplificatori, che sono, appunto, a basso rumore...
 
Al solito si pasticcia con i calcoli, potenza e tensioni...
Dato che 3dB sono il 50% della potenza, con 4dB si ha MENO del 50%.

In termini di potenza... ma in termini di tensione 4 dB corrispondono a un rapporto V1/V2 pari a 1,58, se non vado errato... quindi, una attenuazione di -4dB su 1 mV dà un segnale da 632 microV... non è la metà. Mentre parlando di potenza il rapporto è 2,51, quindi oltre la metà.
 
Cerchiamo di essere chiari e lineari, non ambigui.
I dBuV indicano una potenza, che è relativa all'unità di misura. Nel caso dei segnali TV e dei normali analizzatori, l'unità di misura è 1uV, cioè 0dBuV su 75 Ohm.
I uV invece, sono una tensione che, slegata dall'impedenza, può indicare qualunque potenza.
Ergo, se ho una torta e la divido a metà avrò -3dB_"torta", ma se ho un coltello con la lama molto spessa, che va a "mangiarsi" un pezzo di torta per dividerla a metà, le due metà non sono il 50% ma meno, cioè -4dB_"torta".
Parlando di potenza indico una quantità ben definita, parlando di tensione, invece, per far capire che alle uscite dello splitter avrò meno di metà potenza, non basta associare a quei uV anche l'impedenza, ma dovrei anche specificare la formula che lega fra loro i due parametri tensione-impedenza, cosa tutt'altro che immediata, specie per chi non è abituato a lavorare nel settore. (e poi forse, anche molti del settore, con i dB, potenza e tensione, di confusione ne hanno e ne fanno).



Infatti, se misuriamo i segnali in dBmicroV, prendendo ad esempio un segnale da 60 dBmicroV (cioè 1mV su 75 ohm), dopo avere attraversato il partitore a 2 uscite abbiamo 56 dBmicroV, che corrispondono a 631 microV, quindi non proprio la metà del millivolt originario.
 
Ultima modifica:
Perché perplesso? In qualsiasi impianto con amplificatore si introduce del rumore, non per questo non si usano gli amplificatori, che sono, appunto, a basso rumore...
Sono anche non a basso rumore... :laughing7:
Non è poi detto che siano preferibili a basso rumore, come dinamica.
Comunque se parli di amplificare vicino all'antenna eccetera (è inutile ripetere la storia, per compensare le perdite eccetera) siamo tutti d'accordo, ma sembrava che dicessi che, a parità di condizioni, in un utenza dell'impianto, con un amplificatore riportassi magicamente il segnale nel mondo dei vivi...
Così si incentiva un uso erroneo degli amplificatori, che spesso si sente qui chiedere o proporre...
 
In termini di potenza... ma in termini di tensione 4 dB corrispondono a un rapporto V1/V2 pari a 1,58, se non vado errato... quindi, una attenuazione di -4dB su 1 mV dà un segnale da 632 microV... non è la metà. Mentre parlando di potenza il rapporto è 2,51, quindi oltre la metà.
E allora?
Non sono preciso e matematico come Tuner, scusate la battuta, in questi giorni è d'obbligo... :laughing7: ma anche così a braccio come ragiono io, forse perchè mi occupavo di trasmissione, a casa mia della tensione è sempre fregato poco e molto della potenza...
 
Bisogna intendersi su cosa sia la "soglia minima" in DTT.
Se in analogico il rapporto S/N migliorava l'immagine quanto più si riusciva a contenere l'attenuazione del segnale nell'impianto di distribuzione, con i segnali DVB-T la situazione è un attimo più complessa da definire.
Per cominciare, i decoder non hanno una soglia univoca come livello RF e dalla mia esperienza ho notato che lavorano tutti bene anche con segnali notevolmente inferiori a 40dBuV, purchè la qualità RF sia buona (segnale "pulito").
Al contrario, una qualità mediocre, per alcuni decoders non è sufficiente, anche se l'ampiezza del segnale è buona.
Pertanto, in DTT, non c'è necessariamente bisogno di compensare l'attenuazione di distribuzione, sempre che il livello alla presa non sia troppo basso, ma come ho scritto più sopra, di sensibilità i decoders ne hanno in eccesso, così che negli impianti "minimi" è quasi sempre inutile amplificare.
Al contrario, se in antenna il segnale ha parametri qualitativi mediocri, bisogna passare ad antenne più adatte ad attenuare il problema specifico, perchè amplificare (anche a basso rumore) può rendere le cose peggiori di quanto non siano senza l'amplificatore.
Un'ultima cosa, gli amplificatori a basso rumore NON hanno mai una buona potenza in uscita, ovverosia sono PRE amplifcatori. Far credere al cliente di avere la moglie ubriaca e la botte piena è il compito degli uffici marketing, ma un amplificatore che si riesce ad utilizzare nelle realtà italiane, un rumore tanto basso non può averlo, pena intermodulazioni a rotta di collo.
 
Sono anche non a basso rumore... :laughing7:
Non è poi detto che siano preferibili a basso rumore, come dinamica.
Comunque se parli di amplificare vicino all'antenna eccetera (è inutile ripetere la storia, per compensare le perdite eccetera) siamo tutti d'accordo, ma sembrava che dicessi che, a parità di condizioni, in un utenza dell'impianto, con un amplificatore riportassi magicamente il segnale nel mondo dei vivi...
Così si incentiva un uso erroneo degli amplificatori, che spesso si sente qui chiedere o proporre...

Intendevo di certo amplificare a monte. Di regola, si accetta che la figura di rumore aumenti, sebbene di poco, purché la potenza (o la tensione?) che giunge al decoder sia sufficiente a consentire la demodulazione del segnale. Altrimenti, dovremmo bandire gli amplificatori e sappiamo che così non è. Usarli con grano salis, con parsimonia, sì...
 
Cerchiamo di essere chiari e lineari, non ambigui.
I dBuV indicano una potenza, che è relativa all'unità di misura. Nel caso dei segnali TV e dei normali analizzatori, l'unità di misura è 1uV, cioè 0dBuV su 75 Ohm.
I uV invece, sono una tensione che, slegata dall'impedenza, può indicare qualunque potenza.
Ergo, se ho una torta e la divido a metà avrò -3dB_"torta", ma se ho un coltello con la lama molto spessa, che va a "mangiarsi" un pezzo di torta per dividerla a metà, le due metà non sono il 50% ma meno, cioè -4dB_"torta".
Parlando di potenza indico una quantità ben definita, parlando di tensione, invece, per far capire che alle uscite dello splitter avrò meno di metà potenza, non basta associare a quei uV anche l'impedenza, ma dovrei anche specificare la formula che lega fra loro i due parametri tensione-impedenza, cosa tutt'altro che immediata, specie per chi non è abituato a lavorare nel settore. (e poi forse, anche molti del settore, con i dB, potenza e tensione, di confusione ne hanno e ne fanno).

Sul fatto che i dBmicroV indichino una potenza non sono d'accordo. Indicano una tensione, su 75 ohm e sono l'unità di misura preferita dagli installatori, proprio perché consentono facili calcoli, come appunto: attenuazione - 4 dB, se ho 60 dBmicroV diventano 56... La potenza viene indicata in dBm, da quanto ne so io... e, poi, come sai bene, tensione e potenza sono legate e a 0 dBmicroV corrispondono, su 75 ohm, -108,8 dBm. A questo punto, mi pare che stiamo discutendo di questioni di lana caprina...
Anche perché la cosa migliore, per l'amico che ha posto la domanda, è fare come indica Areggio: un connettore F per collegare a turno il tv che si vuole vedere, e l'attenuazione sparisce!
 
La tensione, senza correlarla all'impedenza, ovvero alla corrente circolante, non dice un bel nulla.
Se 4dB corrispondono al 60% della tensione, a che valore scende la corrente associata?
Come fai a parlare di tensione se non parli anche di corrente?
Più di questo, non so inventarmi per farmi capire.... e se non sono riuscito a spiegarmi finora, neanche con l'esempio della torta e della lama spessa, penso sia davvero difficile farlo.
Ti faccio una domanda, come pensi che sia misurato il livello, in dBm, in un analizzatore di spettro?

...detto questo, l'amico che ha posto la domanda capirà benissimo se gli diciamo che sulle uscite di un classico splitter avrà meno del 50% dell'energia/potenza che avrebbe senza il dispositivo in questione.
 
@albe 75
In sintesi, non farti impressionare da quel -60%, metti pure un divisore a due vie, magari non quei T comprati dal Cinese e provi, se noti delle anomalie allora vuol dire che sei sceso sotto la soglia minima di rivelazione, ma allora in quel caso vuol dire che sei messo moooolto male con il livello segnali in presa, a tal punto da non poter permetterti di perdere 4db che sono il minimo sindacale, e allora in quel caso il problema lo devi risolvere a monte ;)
 
OT
A favore di quello che sostiene, e a ragione, Tuner, vorrei aggiungere che 0 dBuV corrispondono a 1 uV e 60 dBuV corrispondono a 1 mV. Se non fosse una potenza su 75 Ohm (nel nostro caso), ma una tensione, 60dBuv corrisponderebbero a 1V (dove u sta per il carattere "micro" ).
Vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Decibel#Una_nota_di_cautela_sul_fattore_20
Fine OT
 
Ultima modifica:
La tensione, senza correlarla all'impedenza, ovvero alla corrente circolante, non dice un bel nulla.
Se 4dB corrispondono al 60% della tensione, a che valore scende la corrente associata?
Come fai a parlare di tensione se non parli anche di corrente?
Più di questo, non so inventarmi per farmi capire.... e se non sono riuscito a spiegarmi finora, neanche con l'esempio della torta e della lama spessa, penso sia davvero difficile farlo.
Ti faccio una domanda, come pensi che sia misurato il livello, in dBm, in un analizzatore di spettro?

...detto questo, l'amico che ha posto la domanda capirà benissimo se gli diciamo che sulle uscite di un classico splitter avrà meno del 50% dell'energia/potenza che avrebbe senza il dispositivo in questione.

In tutti i post di questo thread ho sempre indicato, oltre ai valori, l'impedenza alla quale sono riferiti, cioè 75 ohm.
Credo che esprimersi in termini di tensione o di potenza, ovvero in dBmicroV o in dbm, sia praticamente indifferente. Come sai, sapete, esiste una correlazione fra i due fattori.
Tornando all'esempio dei 60 dBmicroV (io preferisco scriverlo per esteso, non riuscendo a digitare la lettera greca...), su 75 ohm corrispondono a 1 mV, ma anche a -48,8 dBm ma anche a 13,33 nW. Fin qui, siete d'accordo? Ora, se si attenua di -4 dB, i dBmicroV diventano 56, che corrispondono a 631 microV, che corrispondono a -52,8 dBm, che corrispondono a 5,308 nW. Da cui si capisce che in tensione si ha una perdita di circa il 40%, in potenza la perdita è di circa 61%. Che i dBmicroV indichino una tensione (seppure convenzionale) lo dimostra il fatto che si traducono in un valore di tensione (su impedenza certa), misurato in Volt o sottomultipli. Mentre i dBm si traducono in un valore di potenza, misurato in watt o sottomultipli. Può darsi che stiamo dicendo la stessa cosa, ma non ci capiamo... oppure fatemi capire dove sbaglio...
 
OT
A favore di quello che sostiene, e a ragione, Tuner, vorrei aggiungere che 0 dBuV corrispondono a 1 uV e 60 dBuV corrispondono a 1 mV. Se non fosse una potenza su 75 Ohm (nel nostro caso), ma una tensione, 60dBuv corrisponderebbero a 1V (dove u sta per il carattere "micro" ).
Vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Decibel#Una_nota_di_cautela_sul_fattore_20
Fine OT

Riporto dalla pagina di Wikipedia che hai citato:

Decibel assoluti

Spesso si sceglie di misurare grandezze (tensioni, potenze ecc.) direttamente in decibel, ovvero riferendo la grandezza alla sua unità di misura. Usando la definizione sopra riportata scegliamo per N2 l'unità di misura appropriata, ad esempio 1 V o 1 A, specificando questo fatto nel simbolo dimensionale della misura: decibel-volt (dBV), decibel-watt (dBW), decibel milliwatt (dBmW) e poi si calcola il rapporto in dB fra la grandezza misurata e quella di riferimento: per esempio, una tensione di 220 volt equivale a 46,8 dBV (tensione di riferimento 1 V) o a 106,8 dBmV (tensione di riferimento 1 mV).

In elettronica è diffuso l'uso – formalmente non corretto – di abbreviare la sigla dBmW in dBm, sottintendendo l'unità di misura.


Io capisco che i dBV (e quindi i dBmV e i dBmicroV) sono decibel assoluti che misurano una tensione. Mentre i dBm (che derivano da dBmW) indicano la potenza. Sarebbe incongruente utilizzare l'unità di misura della tensione, seppure in decibel assoluti, per la potenza. E' vero che questa tensione, applicata su 75 ohm, dà luogo a una potenza. Per cui 0 dBmicroV, che citi sopra, ovvero 1 microV di tensione su 75 ohm, sono pari a -108,8 dBm ovvero a 0,013 pW. Non capisco come fai a dire che 60 dBmicroV corrisponderebbero a 1 Volt...
 
Indietro
Alto Basso